La germania nazista
La Germania nel dopoguerra era il paese con
più debiti. Nel 1918 a Berlino fu proclamata la repubblica e l'anno dopo a
Weimer si riunì l'assemblea costituente, che però si svolse con numerosi
disaccordi tra destra e sinistra. La destra nazionalista dichiarava ingiusto il
patto di Versailles (il patto che fu fatto alla fine della guerra che decise la
spartizione di alcuni territori tra i paesi vincitori e che fece pagare alla
Germania un'indennità di guerra facendole però restare il potere nei territori
conquistati), mentre la sinistra comunista non accettava compromessi con
governi democratici. Ad aggravare le tensioni una grave crisi economica nel
1920. i partiti contrari fecero poi delle alleanze che fecero ristabilire
l'inflazione ed evitarono i colpi di stato. Ebbero molto successo i partiti di
centro, che diedero molto lavoro e meno disoccupazione. Ma nel 1929 la borsa di
New York crollò e la Germania divenne più povera e con disoccupazione (perché
era aiutata dall'America, ne riceveva prestiti). Il presidente della repubblica
Hindemburg capì che ci voleva una svolta autoritaria.
Grazie alla tensione del 1929 i partiti di
destra si affermarono al governo. Nel 1920 si era creato il partito
nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi, che dal 1921 era capitanato da
Adolph Hitler, il quale aveva organizzato un colpo di stato a Monaco ed era
stato arrestato. Egli organizzò un movimento composto dalla milizia
paramilitare e da industriali. La maggior parte degli iscritti al partito erano
piccoli o medi borghesi, ma anche disoccupati. Grazie alla propaganda Hitler
ottenne la maggioranza ed entrò al governo il 30 gennaio 1933 come capo del
governo, ma poco dopo prese tutto il potere nelle sue mani e la Germania
diventò governata da un regime dittatoriale. Hitler istituì le SS e la Gestapo
e diede fuoco al palazzo del Reichstag, il palazzo del parlamento, dando colpa
ad alcuni comunisti che fece arrestare. Nel marzo 1933 dichiarò illegali tutti
i partiti tranne il suo e proclamò il terzo Reich. Il 2 agosto 1934, dopo la
morte del presidente Hindemburg, Hitler diventava anche presidente della
repubblica. Tutti quelli che si opponevano al fuhrer venivano uccisi o portati
nei campi di concentramento e diede fuoco ai libri non-nazisti. Hitler era appoggiato
dagli industriali e perciò rafforzo le imprese. Dopo di Hitler molte dittature
di destra si erano istaurate in Europa, come: Francia, Spagna e Polonia. Le
altre nazioni non-fasciste si erano resi conto della gravità del nazismo, ma
non fecero nulla per non farlo diffondere. Nel 1936 in Spagna ci fu una furiosa
guerra civile. Germania e Italia, dalla parte dei "ribelli" franchisti contro i
repubblicani, mandarono in Spagna uomini e mezzi, mentre i repubblicani erano
appoggiati dalla Russia sovietica E Messico, la Francia diede appoggio politico
e l'Inghilterra rimase neutrale. Alla fine della guerra, nel 1939, Francisco
Franco divenne presidente della repubblica spagnola. Nel frattempo nel 1936
Italia e Germania crearono L'asse roma-berlino creando così un'alleanza
anti-bolscevismo.
Hitler sosteneva che la razza Ariana, cioè
bianca, fosse la superiore, e quindi la razza ebraica fosse da sterminare,
nonostante lui fosse per metà ebraico. Molti sostengono che lui odiava la razza
ebraica perché era quella che teneva in mano l'economia ed era molto ricca. Dal
1935 gli ebrei
non
poterono più votare , lavorare nei luoghi pubblici e nemmeno poter pubblicare
nei giornali le proprie idee, e in molti negozi venne appeso alla porta un
cartoncino con su scritto: <VIETATO
L'INGRESSO AI CANI E AGLI EBREI >. La notte tra il 9 e il 10 novembre 1938
vennero rotte le vetrine dei negozi ebrei e bruciati libri ebrei. Da allora
iniziarono a scomparire molti ebrei dalle città.