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La debole Repubblica di Weimar formatasi in Germania nel primo dopoguerra non riesce ad opporsi all'ascesa del nazismo favorita dalla grave crisi economica e dalla ripetute crisi politiche. Tra il 1932 e il 1933 una complessa e drammatica evoluzione degli avvenimenti politici conduce al potere di Hitler che nel giro di pochi mesi liquida lil sistema democratico e instaura il regime dittatoriale del Terzo Reich. L' apparato ideologico che sostiene lo Stato totalitario si fonda in buona parte sull'antisemitismo e il mito della razza.
Superato il momento di maggiore crisi dei
primi anni venti
Dopo l'importante successo ottenuto nelle
elezioni del 1930 il partito nazionalsocialista e il suo leader Adolf Hitler raccolgono
il consenso della grande industria tedesca e si preparano a sferrare l'ultimo
attacco alla democrazia di Weimar. Intanto il governo del socialdemocratico
Muller nella primavera del 1930 era stato costretto a cedere il posto al
cattolico conservatore Heinrich Bruning in una situazione di grande confusione
che sposta rapidamente a destra l'asse della politica tedesca: nel
Dopo il conferimento di ampi poteri al cancelliere Adolf Hitler, nel 1933 si conclude la distruzione della Repubblica di Weimar e la costruzione del regime totalitario del Terzo Reich. Nel giro di pochi mesi viene abolita la struttura federale dello Stato e centralizzato il potere, vengono sciolte le organizzazioni sindacali e perseguitati tutti gli esponenti antinazisti, il Partito nazionalsocialista viene dichiarato per legge l'unico partito del paese.
L'ultimo ostacolo al consolidamento del potere di Hitler è rappresentato dalle frange radicali interne allo stesso partito nazista, rappresentate dalle Squadre d'azione. Le SA infatti si ispirano al programma "sociale" del nazionalsocialismo e pretendono la nazionalizzazione delle industrie, la formazione di un esercito popolare. Esse intralciano i piani strategici di Hitler che si basavano sull'alleanza con gli industriali, con l'esercito e con i conservatori. Nel giugno del 1934 i principali esponenti delle SA vengono massacrati presso il lago Tegernsee da reparti scelti delle SS. Ora Hitler ha l'appoggio incondizionato dell'esercito e nell'agosto del 1934, dopo la morte del vecchio maresciallo Hindenburg, assume anche la funzioni di presidente divenendo Fuhrer e Cancelliere del Reich. Nasce ufficialmente il Terzo Reich.
Anche lo Stato totalitario nazista, come già il fascismo, si fonda sulla repressione di ogni forma di dissenso e sull'organizzazione del consenso attraverso pratiche di irregimentazione di massa. Una ferrea ritualità politica piega al conformismo ideologico del regime ogni momento della vita del cittadino tedesco sin dagli anni dell'infanzia; sotto la bandiera di una supposta superiorità razziale e intellettuale il tedesco viene educato alla guerra con l'obiettivo di dominare il mondo. Gli antinazisti, quando non vengono uccisi o imprigionati, sono costretti all'esilio o al silenzio.
Dal punto di vista economico il Terzo Reich, dopo la battuta d'arresto dei primi anni trenta, prosegue la rapida ascesa, ora fondata sulla politica di riarmo. Si instaura una vera e propria 'economia di guerra' sotto il ferreo controllo del partito-Stato e attraverso una severa disciplina del lavoro. Anche gli industriali più scettici si piegano infine alla ideologia nazista, non solo per l'opera di controllo e "persuasione" operata dalla burocrazia statale, ma anche per i lauti profitti che ne ricavano.
L'aspetto probabilmente più aberrante dell'ideologia nazista e sicuramente fondante della stessa concezione dello Stato totalitario è rappresentato dall'antisemitismo e dal mito della razza ariana. Già nel Mein Kampf, opera del 1923, Hitler aveva delineato i caratteri della razza superiore, corrispondente, neanche a dirlo, alla genie tedesca. Riprendendo infatti una persistente tradizione culturale di derivazione organicista, Hitler considera ogni forma di civiltà avanzata come il prodotto del genio ariano, l'uomo per eccellenza. La razza ariana, di cui i tedeschi sono gli eredi, si era affermata nei secoli attraverso il dominio sulle razze biologicamente 'inferiori', individuate in particolare negli ebrei e negli slavi. Da questa concezione di tipo razzista deriva anche la concezione nazista della nazione che perde il riferimento statuale e in parte anche quello territoriale per identificarsi totalmente nel Volk, nella 'comunità', intesa come appartenenza di sangue e di terra. Dalla concezione della superiorità della razza ariana deriva la giustificazione etica e politica dell'uso della forza e della guerra come strumenti di dominio sulle razze inferiori: ogni progetto di conquista, sia esso il più aberrante e criminale, viene così giustificato. Dalla stessa concezione deriva anche l'idea della dittatura dell'uomo forte, il Fuhrerprinzip, secondo la quale ogni forma di organizzazione sociale, dalla più piccola alla più grande, necessita di un capo che la domini.
La storia degli uomini ha voluto che le deliranti teorie di Hitler abbiano trovato una propria tragica applicazione pratica: appena giunto al potere il Fuhrer fa promulgare le leggi sulla 'cittadinanza del Reich', fondate sull'appartenenza di sangue, e le leggi 'per la protezione del sangue e dell'onore tedesco' che proibiscono i matrimoni dei tedeschi con gli ebrei, dichiarano nulli quelli già contratti e dispongono altre norme discriminatorie nei confronti dei cittadini tedeschi di religione ebraica. La cultura razzista e in particolare antisemita trova il suo sfogo nelle sistematiche vessazioni operate dal regime nei confronti degli ebrei. Il culmine si raggiunge nella cosiddetta 'notte dei cristalli' (9-10 novembre 1938) quando Goebbels organizza in tutto il paese una feroce e coordinata azione di violenza contro i cittadini ebrei: vengono incendiate le sinagoghe, le abitazioni, i negozi, vengono picchiati e assassinati centinaia di uomini e di donne. Alla 'notte dei cristalli' segue l'emanazione di altri decreti antisemiti.
In un crescendo di violenza e di terrore l'antisemitismo provoca negli anni successivi numerose vittime fino a diventare, durante la guerra, il più spaventoso genocidio che la storia abbia mai conosciuto.
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