La diffusione dell'uomo sulla Terra viene fatta risalire all'era
quaternaria, iniziata 3 milioni di anni fa circa e caratterizzata da vistose
trasformazioni ambientali dovute all'alternarsi di glaciazioni con periodi
interglaciali; infine il clima si stabilizzò con la fine dell'ultima
glaciazione (quella di Würm), avvenuta circa 10.000 anni fa. Tuttavia sono
stati trovati resti di ominidi (sono cosi chiamati i nostri antenati ad
andatura eretta) risalenti a epoche molto più lontane e ciò testimonia che
processo evolutivo della specie umana ha conosciuto tempi lunghissimi.
In Africa sono stati ritrovati i resti dell'Homo habilis, vissuto
a partire da due milioni di anni fa, chiamato in questo modo per la sua provata
capacità di costruire strumenti anche se ancora piuttosto rudimentali, come ad
esempio il chopper, un ciottolo scheggiato su una sola faccia. In più
continenti - in Europa, in Asia, in Africa - sono stati trovati i resti dell'Homo
erectus (il nome deriva dal fatto che la stazione eretta è ormai diventata
una caratteristica irreversibile), capace di costruire amìgdale bifacciali,
cioé strumenti a forma di mandorla lavorati su due lati e utilizzati come armi
o raschiatoi. Abbiamo anche testimonianze delle prime forme di vita spirituale
lasciateci dall'uomo di Neandertal, che conosceva la pratica della sepoltura.
Noi apparteniamo alla specie sapiens sapiens, che ormai è diffusa
su tutta la Terra e che in epoca preistorica ha saputo rendere notevolmente più
sicure le proprie condizioni di vita grazie soprattutto al meccanismo della
trasmissione culturale reso possibile dall'uso del linguaggio.