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Fu questo il periodo della prima grande crisi del capitalismo, il cui motivo occasionale fu l'ondata speculativa del 1871-'73. Le manifestazioni più evidenti della crisi furono il crollo dei prezzi ed il blocco degli investimenti; questi però avevano delle cause più profonde. La principale causa consisteva nella sproporzione tra quantità di beni prodotti da un'industria ormai mondiale e la limitata capacità di assorbimento del prodotto.
La crisi fu tale che cambiò radicalmente l'organizzazione della società industriale; cambiò il ruolo dello Stato, che da liberista divenne protezionista per chiudere i mercati interni alla concorrenza straniera. Cambiò la configurazione del sistema produttivo: se prima era composto da un gran numero di piccole e medie imprese poi fu dominato da un numero limitato di monopoli e cartelli. Cambiò infine il sistema mondiale dell'economia: sino ad allora il predominio economico dell'Occidente si era basato su strumenti prevalentemente economici, ora tale predominio si avviava a diventare militare e politico. Era nato l'IMPERIALISMO.
La dovevano servire a creare nuovi sbocchi ai prodotti dei Paesi colonialisti. Ad avviare tale processo di colonizzazione fu l'Inghilterra, già da un secolo dominatrice di un vasto Impero che raggiunge ora ¼ del mondo. Alle colonie precedenti aggiunge ora il Canada, l'Australia, la Nuova Zelanda ed in ASIA: la Birmania, la Malesia, Hong Kong, i territori dell'India e del Pakistan; in AFRICA possedeva le colonie del Golfo di Guinea, la Nigeria, la Costa d'Oro, la Sierra Leone ed il Gambia a cui si aggiunse il controllo di una larga fascia di territori dal Mediterraneo al Capo di Buona Speranza, l'Egitto, il Sudan, l'Uganda, il Kenya e la Rhodesia. Inoltre si costituì l'Unione Sudafricana, uno Stato autonomo sottoposto al controllo inglese.
Altro Paese colonizzatore fu la Francia che già possedeva in AFRICA il Senegal, l'Algeria e la Costa d'Avorio a cui annesse il protettorato sulla Tunisia, il Congo occidentale, il Sudan occidentale, il Madagascar; a ciò si aggiunse, raggruppati nell'Unione indocinese, l'Annam ed il Laos.
Anche l'Italia tenterà le conquiste coloniali in Eritrea ed in una parte della Somalia.
La Germania, a partire dagli anni '80, stabilì rapidamente il suo dominio nel Togo, nel Camerun, Africa sud-occidentale tedesca ed Africa orientale tedesca, diventando il terzo impero coloniale. Diversa fu la penetrazione nel continente asiatico; se in Africa non avevano incontrato quasi resistenza, più difficoltà vi incontrarono qui, dove si trovarono società più evolute e quindi più difficili da conquistare e soprattutto più numerosi furono coloro che ambivano alle conquiste; ai Paesi Europei si aggiunsero infatti Russia, Giappone e Stati Uniti.
L'imperialismo delle grandi nazioni, giustificato con l'ideologia delle missione civilizzatrice e con l'apertura degli sbocchi all'immigrazione, innescò tra i popoli colonizzati un'iniziativa di rivalsa e fece nascere un nuovo nazionalismo.
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