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Koyrè
Problema macchinismo
- Grecia
Koyrè si chiede come sia possibile che il macchinismo sia nato nel XVII secolo e non secoli prima, per esempio in Grecia, dove le scienze erano sviluppatissime. In storia non si possono trovare cause completamente esaurienti, ma Koyrè indica le principali: il mancato sviluppo della fisica.
Ma perché in Grecia non si sviluppò la fisica? Koyrè indica come cause minori la rovina delle città e la conquista romana, ma molti "scienziati" (Euclide e Tolomeo) erano emigrati in Egitto, e nulla impediva che Galileo o Copernico succedessero loro direttamente. I Greci non cercarono di elaborare una fisica perché non credevano fosse possibile. In effetti fare fisica significa applicare alla vita reale le nozioni rigide e precise della matematica, cosa paradossale, perché la vita è imprecisa, è il MONDO DEL PRESSAPPOCO (non ci sono linee rette, cerchi).
I greci avevano un diverso approccio verso i fenomeni fisici a seconda che fossero celesti o terrestri. Infatti i movimenti degli astri sono conformi alle leggi della geometria + rigorosa (astronomia). Ma i cieli sono altra cosa della Terra. Questa concezione è rivelata con grande evidenza dall'incapacità Greca di concepire una misura del tempo. La volta celeste per loro determina divisioni precise del tempo, mentre sulla terra i giorni variano di lunghezza durante le incostanti stagioni.
Solo nel settore dell'arte si utilizzavano disegni precisi (capitello, distanze proporzionali tra colonne). Cmq era l'arte che le imponeva alla natura, non viceversa.
Cmq visto che la concezione del tempo è legata a quella del movimento si può capire x' non sia nata la dinamica e x' non si sia sviluppata la tecnologia in Grecia.
- Medioevo
Come mai nemmeno durante il medioevo, età in cui vissero grandissimi architetti e si inventarono grandi cose (bussola, armi, stampa), non nasce lo studio della fisica? Le macchine non erano calcolate, mentre dopo Cartesio (disse che era possibile studiare prima una teoria e poi convertirla alla realtà= nascita della fisica) tutto è calcolato.
(Febvre) L'uomo del Medioevo non sapeva calcolare e non era abituato a farlo. Questo a causa della mancanza delle cifre arabe, ma soprattutto x' gli errori fatti nei calcoli non erano ritenuti importanti (si usavano gettoni x contare). Ora noi viviamo immersi nella matematica, facciamo tutto utilizzandola. La Bibbia diceva che Dio aveva fondato il mondo sopra "il numero, il peso e la misura", ma nessuno provò a contare, pesare, misurare fino a Galileo.
Non mancavano strumenti ma si pensava fossero inutili. Infatti le lenti si conoscevano da secoli ma nessuno aveva pensato di fare lenti per osservare oggetti piccolissimi o lontanissimi, credendo impossibile conoscere qualcosa di nuovo facendolo. In ogni città c'erano sistemi di misura diversi e i vocaboli non erano definiti. Il termometro non era nemmeno nato.
L'alchimia è l'unica scienza che in quei secoli riuscì a costruirsi un vocabolario e un'attrezzatura, compiendo migliaia di esperienze, ma tutte imprecise, perché non ha mai cercato la precisione. Aveva termometro e bilancia ma non li utilizzava, accontentandosi di termini di senso comune (fuoco vivo, lento).
- Cannocchiale ; Orologio
Nessuno ebbe l'idea di costruire un microscopio semplice per 4 secoli, anche se sarebbe stato facile farlo.
La stessa cosa avviene per il cannocchiale, che poteva essere scoperto usando 2 lenti una dietro l'altra. Questo x' il fabbricante di occhiali non era un ottico, ma un artigiano. Egli non produceva uno strumento [calcolato], ma un utensile, ritenuto un rinforzo dei nostri organi sensibili.
Galileo invece, quando venne a sapere della scoperta del cannocchiale ne elaborò una teoria, migliorandolo. Per lui non erano strumenti pratici ma teorici, per vedere ciò che nessuno ha mai visto. Solamente attraverso l'invenzione dello strumento ottico è stata possibile la fusione tra fisica celeste e fisica terrestre.
L'introduzione della nozione di precisione nella vita quotidiana è dovuta al cronometro, ma il tempo non venne misurato per secoli, pur essendo già tagliato in porzioni, questo perché non si sentiva il bisogno di una misurazione precisa (la vita quotidiana si muove nel pressappoco). Solo nei conventi si cercò di trovare intervalli di tempo determinati, così proprio lì nacquero i primi orologi. Ma essi erano o imprecisi o costosissimi e non avevano uso pratico. Ancora, non fu dagli orologiai che nacque l'orologio di precisione, ma dagli scienziati che svilupparono una teoria. E' attraverso lo strumento che la precisione si incarna nel mondo del pressappoco.
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