Il
Trattato del 1921, la Guerra civile (1922-1923) nel Sud, nascita dello Stato
orangista delle 6 contee nel Nord-Est e dello Stato Libero d'Irlanda nel resto
del paese
Scopi
strategici della Gran Bretagna erano, oltre a fare finire uno scontro che colpiva
il suo prestigio e che non si sarebbe potuto vincere con le armi: 1) mantenere
il controllo strategico, in termini militari ed economici, su tutta l'isola,
separandone la zona industriale più ricca, quella del Nord-Est, dove aveva già
permesso l'insediamento dello Stato della 'Irlanda del Nord', facente
parte del Regno Unito, e mantenendo basi navali nel resto del paese; 2)
impedire nelle 26 contee del resto dell'Irlanda la nascita di una Repubblica
indipendente dall'Impero britannico, democratica e non confessionale, che
avrebbe rappresentato un pericoloso precedente per tutti i popoli dell'Impero.
I
dirigenti della lotta nazionale irlandese si dimostrarono migliori guerriglieri
che negoziatori: sotto la minaccia (che era un bluff) da parte di Londra di una
nuova 'immediata e terribile guerra' i delegati irlandesi, tra i
quali Griffith e Collins, accettarono nel Dicembre 1921 di firmare un Trattato
(Treaty) che sanciva la separazione permanente delle 6 contee del
Nord-Est dall'Irlanda (Partition, Partizione), concedeva alla
Gran Bretagna le basi navali, e stabiliva nelle 26 altre contee uno 'Stato
Libero' (Free State) facente parte dell'Impero, i cui deputati
avrebbero dovuto prestare un Giuramento di Fedeltà (Oath of Allegiance)
alla monarchia britannica, rappresentata da un Governatore; il nuovo Dominion
avrebbe dovuto continuare a pagare un tributo annuale alla Gran Bretagna per
risarcire i latifondisti espropriati dalle Leggi agrarie di vent'anni prima.
Sulla
ratifica di questo trattato il movimento nazionalista si spaccò: per i veri
Repubblicani, guidati allora da De Valera, accettare la partizione dell'Irlanda
e il giuramento di fedeltà alla Corona britannica, dopo una guerra durata più
di due anni e la Proclamazione del 1916 riconfermata nel 1919, era
assolutamente impossibile. Sull'altro fronte si collocarono i moderati, in
genere con qualche interesse economico da difendere, appoggiati dalla Chiesa
cattolica e naturalmente dagli Inglesi. Il risultato fu una Guerra civile
durata quasi un anno (Giugno 1922-Maggio 1923), più feroce e sanguinosa della
guerra contro gli Inglesi . Vinsero i sostenitori del Trattato, i 'Free-Staters',
organizzati e armati dai Britannici: l'I.R.A., sconfitta, fu messa fuori legge.
Nel frattempo, nelle 6 contee del Nord-Est, gli Orangisti schiacciavano coi pogrom
la resistenza dell'I.R.A. e della parte nazionalista della popolazione: la
U.V.F. si trasformò in organo armato ufficiale dello staterello dell'Irlanda
del Nord, col nome di B-Specials,
volontari armati di polizia, che affiancavano la polizia ordinaria.