Il Secondo dopoguerra: la
«Guerra Fredda»
La
fine della seconda guerra mondiale apriva per l'Europa ed il mondo intero anni
bui conseguenti al luttuoso bilancio bellico. I sistemi economici erano
fortemente provati, le risorse alimentari scarseggiavano, gli apparati
industriali mostravano di essere stati gravemente colpiti. Era necessario dare
inizio alla ricostruzione e porre le basi di nuovi ordinamenti politici.
Già
prima della fine del conflitto, i rappresentanti delle maggiori potenze alleate
si erano incontrati dapprima a Teheran nel 1943, a Yalta nel febbraio 1945 ed a
Postdam nel luglio del 1945 per delineare i futuri assetti geopolitici del
mondo. Nella Conferenza di Parigi, svoltasi tra il luglio e l'ottobre del 1946,
si decisero le sorti dei Paesi ex alleati della Germania nazista, fra cui
l'Italia, che fu privata delle isole del Dodecanneso, restituite alla Grecia,
di una parte della Venezia Giulia, passata alla Jugoslavia, della sovranità
sull'Albania e sulle colonie africane. Nella Conferenza di Mosca, che si tenne
nel marzo-aprile 1947, la Germania fu disgregata in 4 zone, poste sotto il
controllo delle potenze vincitrici, che poi si trasformarono in 2 veri e propri
Stati indipendenti, uno parte integrante del blocco occidentale, l'altro nella
zona di influenza dell'Unione Sovietica. Il Giappone, lasciato territorialmente
integro, fu invece privato di ogni possedimento coloniale e del diritto di
ricostituire un proprio esercito. In realtà, il dato più significativo di tutte
le trattative fu la «spartizione» del mondo da parte dei 2 Stati che durante il
conflitto si erano affermati come le due potenze egemoni: gli USA e l'URSS. Tra
questi due blocchi contrapposti e separati da due diverse concezioni della
società e dello Stato si avviò un'aspra contesa (la cosiddetta «Guerra Fredda») alimentata dalla corsa
alla supremazia per il controllo politico dell'intero pianeta.
Infatti,
già nel 1947, il presidente americano Harry Truman dichiarò che gli Stati Uniti
avrebbero ostacolato l'avanzata del comunismo, cosa che prese forma anche in
aiuti a governi messi in difficoltà da movimenti rivoluzionari. Appare chiaro
che sulla scena mondiale andavano sempre più delineandosi due aree
contrapposte: ad ovest i Paesi capitalisti, ad est quelli socialisti. Nel settembre del 1947 fu
fondato il Cominform (centro di informazione e coordinamento dei partiti
comunisti); a loro volta gli USA diedero vita ad una nuova alleanza militare
che si diede come strumento d'intervento la NATO. Negli Stati Uniti la
pressione delle correnti politiche più conservatrici, dette Maccartiste dal
nome del senatore Joseph Mac Carthy, portò
ad una campagna intimidatoria nei confronti degli esponenti dei movimenti di
sinistra. Nel blocco comunista Stalin estendeva i modelli di sviluppo politico
ed economico ai Paesi satelliti sovietici. Solo la Jugoslavia riuscì a
sottrarsi al controllo del COMINFORM, dando vita ad un proprio modello di
società socialista.