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Razzismo
Visione dell'umanità divisa in razze 'superiori' e razze 'inferiori' in rapporto a un'eredità biologica: secondo tale teoria lo sviluppo della storia dell'umanità sarebbe conseguenza del predominio delle razze superiori su quelle inferiori. L'ampio dibattito avviatosi a cavallo fra il XIX e il XX secolo sulla 'questione della razza', in particolare sulle conseguenze sociali e politiche delle differenze biologiche fra i gruppi umani, vede tuttavia in questo fine secolo gli studiosi concordi sul fatto che il vero problema non siano le differenze razziali quanto piuttosto il significato negativo che il razzismo, inteso sia come dottrina sia come pratica di discriminazione, attribuisce loro.
Cenni storici
Il termine 'razza', da cui deriva razzismo, è di incerta origine e fu introdotto nelle lingue europee intorno al XVI secolo; venne usato nel Libro dei martiri (1563) di John Fox per indicare la stirpe: nel caso specifico la 'razza e il ceppo di Abramo'. Dal XVI secolo in poi, per spiegare le differenze fra africani, cinesi ed europei, invece che al termine razze si ricorse alle genealogie dei diversi gruppi etnici descritte nell'Antico Testamento e, quando alla fine del XVII secolo si sviluppò il dibattito sulla moralità del commercio degli schiavi tra una sponda e l'altra dell'Atlantico, coloro che erano contrari alla schiavitù sottolinearono il fatto che i neri e i bianchi condividevano una comune umanità.Il termine razza tornò a essere impiegato in relazione alla relativa arretratezza tecnologica degli africani, che venne considerata frutto delle loro condizioni di vita malsane (dovute sia al clima sia alla mancanza di istituzioni politiche e sociali che ne promuovessero il progresso) e che furono alla base dei tentavi di legittimazione della discriminazione prima e dello schiavismo poi. Neppure il libro di Charles Darwin L'origine della specie (1859), che documentò come lo sviluppo fosse prodotto dalla selezione naturale e che rivoluzionò in campo scientifico le teorie sulle differenze fra gli esseri umani, poté impedire un uso distorto del termine razza. Ispirò anzi una nuova forma di razzismo, il cosiddetto 'razzismo scientifico', basato sull'idea che il pregiudizio razziale svolga addirittura una funzione evolutiva. La teoria sociologica del razzismo risale ai primi anni Venti di questo secolo quando alcuni psicologi cominciarono a sostenere, esibendo un'ampia documentazione, che il pregiudizio razziale non era una caratteristica ereditaria bensì una forma di comportamento appreso durante la socializzazione. Ogni società ha una propria cultura e, contestualmente, è soggetta a una serie di pregiudizi culturali: l'etnocentrismo è infatti la tendenza a compiere ragionamenti e formulare giudizi 'come se la propria cultura e il proprio gruppo etnico fossero al centro del mondo'. Rispetto al colore della pelle, gli individui possono ad esempio condividere le preferenze del gruppo sociale in cui sono inseriti e quindi trattare con diffidenza coloro che non vi appartengono; oppure, come in Giappone, la maggioranza può evitare il contatto con i Burakumin, una minoranza etnica proveniente da una casta professionale formatasi nel periodo feudale. Anche il sistema delle caste in India o l'apartheid in Sudafrica rappresentano forme di discriminazioni molto simili a quelle razziali.
La teoria biologica
Le teorie biologiche sulla razza subirono profondi mutamenti negli anni Trenta quando, con l'affermarsi della genetica che documentò come non la specie ma il gene fosse l'unità di selezione, si poté inferire che esistevano potenzialmente tante razze quanti erano i geni. Nel 1939 Julian Huxley e Alfred Cort Haddon, nel libro Noi europei, sostennero così che i gruppi solitamente considerati razze non erano fenomeni biologici ma invenzioni politiche e che sarebbe stato più corretto denominarli 'gruppi etnici'.
L'immigrazione come causa del razzismo
Il razzismo può essere anche conseguenza di fenomeni migratori. Dovuti in genere a ragioni economiche e in particolare alla mancanza di opportunità di lavoro nelle regioni di provenienza, i fenomeni migratori quando avvengono verso zone caratterizzate da situazioni di scarsità di risorse e di insicurezza economica sono spesso percepiti come una minaccia al benessere delle popolazioni locali che fa sorgere un sentimento di generale intolleranza e diffidenza nei confronti dei nuovi arrivati: il termine usato per descrivere questo atteggiamento è xenofobia (dal greco 'paura dello straniero'). Anche se possono condividere alcune caratteristiche, xenofobia e razzismo sono tuttavia fenomeni diversi: mentre la prima consiste in un atteggiamento ostile nei confronti dello straniero percepito come una minaccia, il razzismo concepisce l'immigrato come appartenente a una razza inferiore.
Il quoziente di intelligenza come scusa del razzismo
Negli anni Sessanta la diffusione della pratica dei test d'intelligenza riaccese nel mondo scientifico la controversia circa l'ereditarietà dell'intelligenza (o meglio di quel particolare concetto di intelligenza rilevato dai test del quoziente di intelligenza, QI), dando nuovo impulso a forme di razzismo basate sulla presunta inferiorità di alcuni gruppi etnici. Provare scientificamente quanto un comportamento o una caratteristica siano un prodotto dell'ereditarietà oppure una conseguenza della socializzazione è tuttavia estremamente difficile: coloro che sostengono la prima ipotesi sono stati quindi accusati di incentivare un nuovo razzismo scientifico. Il linguista William Labov ha infatti documentato, grazie a numerose ricerche, come i test costruiscano l'intelligenza più che misurarla.In un suo articolo, Black Intelligence and Academic Ignorance (Intelligenza nera e ignoranza accademica), ha sostenuto che i test di intelligenza sono etnocentrici perché basati su un concetto ristretto di intelligenza, quello relativo alle operazioni logiche, tipico della cultura occidentale e in cui è ovvio che i bianchi siano mediamente più abili, almeno nel breve periodo; i risultati del test non avrebbero quindi niente a che fare con le differenze genetiche ma rispecchierebbero esclusivamente il modo etnocentrico in cui il test è formulato.
Schiavitù
Schiavitù Condizione di chi è schiavo, di una persona cioè completamente e involontariamente assoggettata a un'altra. Caratteristiche costitutive della schiavitù sono: la coercizione a svolgere un compito o a prestare un servizio; la riduzione di un essere umano a proprietà esclusiva di un altro essere umano, cioè del suo padrone; l'assoggettamento completo di un individuo alla volontà di colui che lo possiede.Il sistema sociale o l'ordinamento politico fondato sull'istituto sociale della schiavitù è detto schiavismo. L'esplorazione dell'Africa, l'invasione delle Americhe da parte degli europei nel XV secolo e la successiva colonizzazione di questi territori nei tre secoli successivi diedero un grande impulso al commercio di schiavi. Il Portogallo, che necessitava di lavoratori agricoli, fu il primo stato europeo a utilizzare fin dal 1444 schiavi per soddisfare le necessità di manodopera interna: nel 1460 importava già da 700 a 800 schiavi l'anno prelevati sulle coste occidentali africane. La Spagna seguì ben presto l'esempio portoghese senza riuscire però, almeno inizialmente, a intaccare il monopolio portoghese del traffico africano di schiavi. Negli stessi anni il commercio di schiavi africani dall'Africa centrale ai mercati arabi, iraniani e indiani fu intensificato anche dai commercianti arabi.Un fattore di forte aumento nella richiesta di manodopera di schiavi fu conseguenza della durezza delle condizioni che la colonizzazione spagnola impose in America latina alla popolazione indigena. Il duro lavoro nei campi, le pessime condizioni igieniche e le malattie portate dall'Europa contribuirono infatti a decimare la popolazione, che fu rimpiazzata con schiavi africani ritenuti in grado di sopportare meglio lavori molto faticosi come la coltivazione della canna da zucchero in climi tropicali. Nel Nord America i primi schiavi africani furono insediati a Jamestown, in Virginia, nel 1619. Inizialmente non si ritenne necessario procedere a una definizione giuridica del loro status, ma a partire dalla seconda metà del XVII secolo con lo sviluppo delle piantagioni nelle colonie del Sud il numero degli africani importati come schiavi agricoli crebbe enormemente e divenne un elemento fondamentale per l'economia e per il sistema sociale che doveva trovare una formalizzazione. Le leggi relative al loro status, legale politico e sociale, furono così definite già prima della guerra d'Indipendenza americana. Formalmente gli schiavi d'America godettero di alcuni diritti, come nel caso della proprietà privata. Si trattò tuttavia di diritti che il proprietario di schiavi non era obbligato a rispettare e comunque di casi isolati; in generale gli elementari diritti umani furono infatti costantemente violati: gli schiavi potevano ad esempio subire violenze sessuali da parte dei padroni, le famiglie potevano essere separate perché i loro membri venivano venduti a piantagioni diverse; i trattamenti brutali come mutilazioni e omicidi, in teoria proibiti per legge, rimasero abbastanza comuni fino al XIX secolo. Ai proprietari degli schiavi era poi vietato di insegnare loro a leggere.
Breve storia delle guerre indiane negli USA
Insieme delle guerre combattute dagli indiani nativi del Nord America contro i colonizzatori europei e contro le forze governative degli Stati Uniti d'America, tra il XVII e il XIX secolo, nel tentativo di impedirne lo stanziamento sui propri territori. Le divisioni esistenti tra le 'nazioni' indiane e l'inadeguatezza dei mezzi a loro disposizione ridussero lo scontro a una lunga catena di sconfitte e massacri dei nativi, interrotta da vittorie divenute subito leggenda proprio per la loro eccezionalità.
Agli inizi dell'Ottocento il capo degli shawnee, Tecumseh, riuscì a organizzare una confederazione di nazioni indiane che allarmò il governatore del Territorio dell'Indiana, William Henry Harrison. Nel 1811 Harrison riprese le ostilità e nella battaglia di Tippecanoe sconfisse la confederazione. Il conflitto si inserì nella guerra del 1812, con gli indiani schierati dalla parte inglese. La morte di Tecumseh (ottobre 1813) determinò lo sfaldamento della confederazione e le principali tribù firmarono la pace con gli americani.
L'Indian Removal Act del 1830 risolse drasticamente il 'problema': intere nazioni indiane vennero cacciate dai territori d'origine e deportate a ovest del Mississippi: sauk, fox, creek, cherokee, seminole (Vedi Guerre contro i seminole) cercarono invano di resistere , ma alla fine degli anni Cinquanta era scomparsa di fatto ogni presenza indiana nella parte orientale degli USA. Tra 1840 e 1890, il governo federale organizzò un sistema di riserve entro cui costringere le nazioni indiane, avviando così la conquista e la colonizzazione dei territori occidentali. A metà secolo bannock e shoshone di Oregon e Idaho, ute di Nevada e Utah, apache e navajo dei territori del sud-est si coalizzarono in un vasto ma inefficace tentativo di ribellione. Tra gli anni Sessanta e Settanta arapaho, cheyenne e sioux intrapresero una guerra combattuta con particolare ferocia da entrambe le parti, nel corso della quale ebbe luogo la mitica battaglia di Little Bighorn (25 giugno 1876), durante la quale il VII Reggimento Cavalleria guidato dal generale Custer venne annientato da cheyenne e sioux di Toro Seduto e Cavallo Pazzo, entrambi peraltro costretti alla resa nel giro di un anno. L'ultima vasta azione di resistenza fu condotta negli anni Ottanta dagli apache di Geronimo. Il 29 dicembre 1890 col massacro di Wounded Knee, nel Dakota del Sud, dove la Cavalleria federale fece strage di uomini, donne e bambini sioux, le guerre indiane ebbero fine.
Ku Klux Klan
Organizzazione terroristica segreta, fondata nel 1866 a Pulaski (Tennessee), negli Stati Uniti, dopo la guerra di Secessione. Assertori dell'inferiorità dei neri, e dunque dell'inopportunità di riconoscere loro i diritti civili e politici, i membri del Klan (Klansmen) si impegnarono a ostacolare l'azione dei governi di Ricostruzione costituiti dopo il 1867. Coperti da tuniche bianche e mascherati da lunghi cappucci a punta, i Klansmen presero a terrorizzare gli ufficiali federali per spingerli ad abbandonare le loro cariche, e i neri più intraprendenti perché non esercitassero i diritti politici appena acquisiti né svolgessero attività pubblica; a questo fine, alle minacce seguivano fustigazioni e mutilazioni, sino all'assassinio. L'attività delittuosa spinse il governo a decretare lo scioglimento del Klan; nel 1870 il nome, i rituali e gli atteggiamenti del Klan originale ricomparvero in una nuova organizzazione, l''Impero Invisibile, Cavalieri del Ku Klux Klan', fondata nel 1915 in Georgia. Oltre agli afroamericani, anche cattolici ed ebrei divennero oggetto delle intimidazioni del Klan. L'ondata di violenza raggiunse l'apice negli anni Venti, soprattutto negli stati del Sud; negli anni della Grande Depressione seguì un ridimensionamento, fino allo scioglimento dell'Impero Invisibile nel 1944. Col rafforzarsi del movimento per i diritti civili degli anni Cinquanta e Sessanta, il Klan tentò il rilancio proponendosi come punta avanzata e radicale del fronte di opposizione all'integrazione razziale. Alla fine degli anni Ottanta risultava costituito da una quindicina di organizzazioni, con un seguito complessivo valutato attorno alle 5000 unità.
Le prime organizzazioni nere
Nel 1877 i dirigenti politici del Nord ritirano le truppe federali degli stati meridionali: è il 'compromesso del 1877', in cui inizia lo stato di polizia nel sud. Tra il 1890 e il 1905 il sud emana il complesso delle leggi segregazioniste. Booker T.Washington organizza a Boston la National negro Business League, mirante allo sviluppo della borghesia negra. Nel 1905 W.E.B Du Bois fonda il Niagara Movement, prima espressione del movimento negro, contrapposto all'organizzazione di B.T. Washington. Il Niagara Movement si scoglie quattro anni più tardi, mentre un gruppo di bianchi organizza il National Negro Committee. Du Bois fonda la NAACP ( National Association for the Advancement of Coloured People ). Nel 1911 alcuni bianchi fondano la NUL ( National Urban League ) per l'inserimento dei negri nella produzione industriale. Due anni dopo a Newark, Noble Drew Alì fonda il Moorisch American Science Temple, mentre Carter G.Woodson fonda la Association for the Study of Negro Life and History. Una data molto importante fu il 1917 quando Marcus Garvery fonda la Unia ( Universal Negro Improvement Association ) per la separazione tra negri e bianchi e per il 'ritorno' dei negri in Africa; avrà fino a 3 milioni di aderenti e, durante la prima guerra mondiale, diventerà il primo movimento popolare negro con caratteristiche di massa. Nel 1919 nasce la Commission on Interrracial Cooperation, che nel 1944 si trasforma in Southern Regional Cuncil, per conciliare i contrasti esplosi nel Sud quando i reduci negri della guerra mondiale ( a cui avevano partecipato in 342.000, con 100.000 combattenti al fronte ) pretendevano di 'fregiarsi' dei nastrini di veterani. Dodici anni più tardi W.D Fard fonda la Nazione dell'Islam (Black Muslims) e nomina suo primo pastore Elijah Muhammad, che nel 1934 diventerà capo della setta. Nel 1933 nasce la Southern Conference for Human Welafare, il cui settore educativo diventerà autonomo col nome di SCEF (Southern Conference Educational Fund). Viene fondato nel 1935 il National Negro Congress, organizzazione mirante a unire tutti i sindacati e le associazioni negre; A.Philip Randolph, presidente della Lega dei portabagagli dei vagoni letto, ne assume la presidenza . Nel 1940 la maggioranza degli iscritti aderisce al PC e Randolph si dimette. Dopo un anno, a gennaio, Randolph propone una marcia di negri su Waschington; nasce il Movimento della marcia su Waschington contro la discriminazione nelle industrie belliche.
L'esplosione razziale nel secondo dopoguerra
Tra il 1940 e il 1960 i negri residenti al di fuori degli 11 stati della vecchia confederazione aumentarono più del doppio, e cioè più del meno di 4 milioni nel 1940 a più di 9 milioni nel 1960, pressappoco la metà dell'intera popolazione negra negli USA. Buona parte di questo incremento si concentrò nelle 12 più grandi città degli USA, che adesso ospitano tra un quarto e un terzo di tutti i negri d'america. Nelle città di Washington, e NewYork i negri rappresentano la maggioranza della popolazione. A Detroit, Baltimora, Cleveland e St Louis, essi costituiscono più di un terzo e in numerose altre città come Chicago, Filadelfia, Cincinnati, Indianapolis e Oakland superano largamente la quarta parte.Nel 1943 viene fondato il CORE(Congress of Racial Equality). Dopo l'aggressione nazista all'URSS, le maggiori organizzazioni nere concordarono sull'opportunità che i neri si arruolino: il loro numero sale da 115.197 nel 1941 a 1.174.000; circa un milione di negri, inoltre, è impegnato nelle industrie belliche. Ai primi di dicembre del 1955 a Montgomery ( Alabama ), una donna negra, Rosa Parks, rifiuta di cedere il suo posto su un autobus a un uomo bianco; viene arrestata. La comunità negra ( 50.000 persone ), guidata da Martin Luther King- allora dirigente della NAACP- organizza il boicottaggio contro gli autobus segregati: durerà 381 giorni. In agosto viene approvato un Civil Rights Act. Un gruppo di pastori negri - tra cui Luther King, Fred Shuttleswort, Ralph Abernathy ecc- costituisce la SCLC ( Southern Cristian Leadership Conference ). Nel febbraio del 1960 in un bar di Greensboro, quattro universitari negri si vedono rifiutare un caffè che avevano chiesto: continuano a rimanere seduti e, così, nasce l'idea del sit-in. A maggio ne saranno stati compiuti oltre 90 tra studenti bianchi e neri. Alla vigilia di Pasqua a Raleigh si tiene il 1° convegno degli studenti del sud, organizzato dalla SCLC; nasce lo SNCC ( Student Nonviolent Coordinating Committee ). Il CORE organizza i primi Freedom Rides ( viaggi della libertà ) per abolire la segregazione nelle sale d'aspetto dei trasporti pubblici del sud; si diffonde lo slogan 'getta il tuo corpo nella lotta' . In estate un gruppo di leaders dello SNCC si reca a Jackson e organizza l'appoggio ai Freedom Rides. Verso la fine dell'anno, ad Albany, inizia un periodo di sit-in, marce, arresti in massa. Il 27 aprile del 1962 la polizia irrompe nella moschea della Nazione dell'Islam di Los Angeles: uccide un negro e ne ferisce altri 11. Viene ricostituito dopo una lunga inattività , l'SDS ( Students for A Democratic Society ) e viene fondato l'NSM ( Northern Student Movement). insieme allo SNCC, sono le organizzazioni studentesche di orientamento radicale. L'anno successivo ci fu una sommossa nel ghetto di Birmingham: le premesse erano state create dall'Alabama Christian Movement for Human Rights, composto da negri poveri. Le agitazioni si estendono a 30 città; Kennedy è costretto ad annunciare la nuova legislazione sui diritti civili. In agosto, 250.000 dimostranti marciano su Washington per ottenere il pieno riconoscimento dei diritti civili; la marcia è realizzata dal leader Bayard Rustin e appoggiata da tutte le associazioni. In autunno giunge al culmine la rivolta di Chicago; la premessa risale 1960, cioè alla formazione della TWO ( Organizzazione dei residenti di Woodlawn ), primo riuscito tentativo di mobilitare i negri di un quartiere in un'unica organizzazione; la TWO, infatti, èra nata dalla fusione di oltre 90 gruppi di natura diversa. A Birmingham si registrano gravi incidenti razziali. Nel Mississippi, nel corso dell'anno, sono uccisi 5 negri. Nel 1964 viene approvata la legge per i diritti civili presentata da Kennedy. L'estate è caratterizzata da rivolte negre ad Harlem, Chicago, Filadelfia, Rochester, Jersey City, Paterson, Jacksonville e St Augustine. Nel Mississippi, SNCC e COFO ( consiglio delle organizzazioni federate, che raccoglie gruppi di militanti per i diritti civili ) lanciano un 'progetto estivo'; l'MFDP ( Mississippi Freedom Democratic Party, costituito da quadri dello SNCC, rappresentanti del CORE e dell'SCLC ), il primo raggruppamento elettorale negro al di fuori del partito democratico, invia in agosto i suoi delegati alla convenzione di Atlantic City con petizione in cui chiede di rappresentare lo Stato del Mississippi. Nel gennaio del 1965, l'SCLC interviene in forze a Selma, dove operano seguaci di Luther King. Il 19 febbraio si tiene la conferenza di Cleveland, in cui 150 poveri- bianchi e negri- di varie città del nord espongono le posizioni dei loro raggruppamenti. A marzo si svolge una marcia da Selma a Montogomery; per 5 giorni, 30.000 persone protestano contro la mancata registrazione dei negri nelle liste elettorali del sud; in agosto, Johnson è costretto a garantire il diritto di voto ai negri del sud. Dal 12 al 19 agosto, sommossa nel ghetto di Watts: 34 negri uccisi. Ad aprile, la Lowndes County Fredom Organizzation si costituisce in partito per presentare candidati negri alle elezioni nella contea di Lowndes; come simbolo elettorale viene scelta una pantera nera. A giugno durante la marcia su Jackson, lo SNCC lancia la parola d'ordine 'potere nero'; vi aderiscono CORE, SCEF e altri gruppi. Nel gennaio del 1967, il BPP organizza il primo servizio di vigilanza armata nella comunità negra di Oakland. In primavera si apre un intensa repressione contro il partito. Ad aprile esce il primo numero del settimanale del BPP, 'The Black Panthers'.Nel 1969 a Los Angeles, 2 pantere sono assassinate dall'organizzazione nazionalista negra di Ron Karenga. Il 3 aprile dello stesso anno a New York vengono arrestate 21 pantere ; sono sospettati di aver organizzato un piano per attentati contro stazioni radio, grandi magazzini, ecc. Queste azioni di violenza si ripeteranno con molta frequenza nelle più grandi città americane. Nel settembre del 1970 si svolge, a Filadelfia, il 1° congresso del BPP.
La situazione odierna
Molti problemi della comunità afroamericana persistono. L'attuale reddito medio di una famiglia nera è pari solo ai tre quinti di quello di una famiglia bianca e l'ancora incompleta integrazione sociale ha finito per rilanciare i sostenitori di un'auspicabile e necessaria 'separatezza' della società e della cultura nere rispetto a quelle bianche, da esprimersi non necessariamente in forme conflittuali, ma certo con una forte sottolineatura della propria originalità e diversità. Questa crescente tendenza a una dicotomia si evidenzia soprattutto nel campo della cultura e delle arti - dalla musica rap alla cinematografia di Gordon Parks, Melvin Van Peebles o Spike Lee, alla valorizzazione accademica della storia e delle tradizioni africane e afroamericane. L'elemento comune è rappresentato dall'enfatizzazione della specificità dell'apporto della realtà nera a una cultura americana in cui appare definitivamente entrato in crisi come valore il multiculturalismo che aveva sorretto negli anni Sessanta e Settanta il mito del melting-pot.
I leader storici
Malcom X
Malcom x nacque a Omaha il 19 maggio 1925 settimo figlio del reverendo Earl Little-pastore battista e organizzatore dell'UNIA- e di Louise Little,originaria di Grenada, nelle Indie Occidentali. Subito dopo la sua nascita la famiglia si trasferisce a Milwaukee e poi, a Lansing(Michigan).Nel 1929 due bianchi incendiano la casa dei Little, che sono costretti a trasferirsi in un'altra casa alla periferia di East Lansing e , poi, in aperta campagna.Nel 1930 Malcolm comincia a frequentare la pleasant Grove School. Il padre viene assassinato dalla 'Legione nera', il corrispondente del Ku Klux Klan nel nord nel 1931.Per Louise e i suoi otto figli cominciano tempi davvero duri: nel 1934, l'anno peggiore della depressione, le condizioni della famiglia diventano drammatiche, mentre i funzionari degli enti assistenziali preparano i loro piani per togliere a Louise tutti i figli. Malcolm viene affidato nel 1937 a una famiglia negra molto religiosa, i Gohanna. Lo stesso anno sua madre viene ricoverata in un ospedale psichiatrico ; la famiglia Little è ormai completamente dispersa.Nel 1938 viene inviato a Mason, in una casa di correzione il cui direttore prende a benvolerlo, gli fa frequentare le scuole secondarie( dove è sempre tra i migliori della classe) e, infine, gli trova lavoro come lavapiatti in un ristorante. In estate compie il suo primo viaggio: va a Boston, da Ella, figlia di primo letto del padre.Quando ricominciano le scuole, Malcolm prova una grande delusione : l'insegnante d'inglese lo sconsiglia dal pensare alla carriera di avvocato perchè è solo un nigger e gli suggerisce, invece, di diventare un falegname. è una grande svolta.Nel 1941 Ella riesce a ottenere la tutela di Malcolm, che va a vivere con lei a Boston.Dopo qualche mese comincia a lavorare come lustrascarpe alla Roseland State Ballroom; poi va lavorare prima come barrista in una drogheria e poi, come inserviente sui treni: in questo modo, può vedere Washington, New York e soprattutto Harlem. Successivamente viene assunto come cameriere in un bar di Harlem; questo lavoro lo mette a contatto con diversi ladruncoli, sfruttatori, allibratori, prostitute, spacciatori di stupefacenti ecc. Dopo essere stato licenziato decide di cominciare a vendere sigarette di marijuana ai musicisti delle grandi orchestre d ballo. Riesce a non farsi arruolare. Ormai troppo noto agli agenti del reparto narcotici è costretto a dedicarsi a furti e rapine. Consuma droghe violente. Cambia ancora'ramo': entra a far parte dell'organizzazione che gestisce una lotteria clandestina e, poi, lavora in una casa di gioco. Entra in contrasto con la malavita di Harlem: è costretto a rifugiarsi a Boston. Qui nel 1945 organizza una banda con cui svaligia numerosi appartamenti. Alla fine, viene arrestato. Nel febbraio del 1946 Malcolm viene processato e condannato a 10 anni.L'anno successivo è trasferito nel carcere di Concord e qui conosce fratello Philbert che gli parla di un organizzazione cui ha aderito: la Nazione dell'Islam. Nei successivi anni passati in carcere Malcolm si converte alla religione Islamica. Nel 1952 Malcolm viene liberato per buona condotta.Comincia a partecipare alle riunioni della Nazione dell'Islam nel tempio n.1 di Detroit. Incontra per la prima volta nel tempio n.2 di Chicago Elijah Muhammad il capo dell'organizzazione: ottiene di abbandonare il suo cognome per 'X'. Nel 1959 ad Harlem un suo compagno viene ferito ed arrestato senza motivo: Malcolm x organizza un'azione federale di fronte al commissario e riesce a farlo rilasciare. Alla fine dell'anno la televisione trasmette un programma sulla Nazione dell'Islam intitolata'l'odio che ha prodotto l'odio'che suscita forte reazioni.Nel 1960 Malcolm fonda un giornale dei Black Muslims, 'Muhammad Speaks'. Intanto le gelosie di alcuni colleghi nei suoi confronti di Malcolm si cominciano a intravedere.Nel 1963 Malcolm è sempre molto impegnato a diffondere con interviste, articoli, dibattiti la posizione della Nazione dell'Islam. Parla sempre meno però di morale: ha scoperto infatti che Elijah Muhammed ha avuto due figli illeggittimida due donne dei Black Muslims. Il 22 novembre dello stesso anno viene ucciso Kennedy: nonostante Muhammed avesse dato l'ordine di non fare dichiarazioni su questo accaduto, Malcolm in una manifestazione al Manhattan Center rispose esplicitamente su questo accaduto dicendo:'chi la fa l'aspetti'. Questo gli costò tre mesi di sospensione. Comincia una campagna di diffamazione nei sui confronti all'interno della nazione. Si è reso conto che alcuni colleghi hanno deciso di ucciderlo. L'8 marzo del 1964 annuncia la sua uscita dalla nazione dell'Islam; il 12 annuncia la fondazione di una nuova organizzazione la Muslim Mosque Incorporation con sede temporanea ad Harlem. Il 13 aprile parte per un viaggio alla Mecca visitando anche le più importanti nazioni africane.Si impegna con discorsi, interventi e azioni per creare il nuovo movimento non religioso e capace di promuovere l'unità nera e la conquista della libertà 'con tutti i mezzi necessari'. Il 28 giugno viene costituito il movimento, l'Organizzazione dell'unità afro-americana, è reso pubblico il suo programma e Malcolm x ne è eletto presidente. Nel 1965, dopo essere tornato da un viaggio in Europa (tra l'altro in Francia gli era stato vietato l'ingresso), la sua casa i East Elmhurst viene distrutta da un'esplosione. Il 21 dello stesso mese, all'Audubon Ballroom di Harlem, viene assassinato con 16 pallottole di fucile e rivoltella
Martin Luther King
Martin Luther King (Atlanta, Georgia 1929 - Memphis, Tennessee 1968), ecclesiastico battista e uomo politico statunitense, uno dei più importanti leader del movimento americano per i diritti civili e principale sostenitore della resistenza non violenta alla segregazione razziale. Ordinato pastore nel 1947, durante gli studi si imbattè nelle opere di Gandhi, le cui idee divennero il nucleo della sua filosofia di protesta non violenta. Nel 1954 accettò la nomina di pastore di una chiesa battista a Montgomery (Alabama). In quello stesso anno, la Corte suprema degli Stati Uniti decretò illegittima la segregazione razziale nelle scuole statali e, in attesa di quella decisione, la segregazione venne sfidata in tutti i luoghi pubblici degli stati del Sud.Nel 1955 King fu a capo del boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery: lo scopo era quello di protestare per l'arresto di Rosa Parks, una donna di colore che si era rifiutata di cedere il proprio posto a un passeggero bianco. Nel corso della protesta, durata 381 giorni, King fu arrestato e imprigionato, e fu minacciato di morte più volte. Il boicottaggio terminò nel 1956 con la sentenza della Corte suprema che dichiarava illegale la segregazione razziale sui trasporti pubblici della città. Il boicottaggio di Montgomery rappresentò la vittoria del movimento di protesta non violenta e il prestigio di Luther King aumentò notevolmente. Recatosi in India nel 1959, egli comprese più chiaramente la satyagraha, il principio della persuasione non violenta sostenuto da Gandhi, che King era deciso a utilizzare quale principale strumento di protesta sociale. L'anno seguente rinunciò al suo incarico a Montgomery per diventare pastore della chiesa battista di Ebenezer, ad Atlanta, mossa che gli permise di dedicarsi più attivamente alla direzione del nascente movimento per i diritti civili. In quello stesso periodo la leadership nera, che in precedenza si era limitata a promuovere cause e a proporre la riconciliazione, stava subendo una profonda trasformazione e chiedeva il cambiamento 'con ogni mezzo possibile'. Emersero nuovi leader e gruppi più radicali, come i Black Muslims di Malcolm X e il Black Power, portatori di differenti ideologie e metodi di lotta contro il razzismo. Tuttavia il prestigio di King garantiva che la non violenza, per quanto non universalmente accettata, restasse il metodo ufficiale di resistenza.Nel 1963 Luther King condusse un'intensa campagna per i diritti civili a Birmingham, in Alabama, e altre in tutto il Sud per chiedere l'iscrizione dei neri nelle liste elettorali, l'abolizione della segregazione razziale, il miglioramento della qualità dell'istruzione e degli alloggi. Durante queste campagne non violente, il leader fu arrestato più volte. Il 28 agosto 1963 guidò la storica marcia su Washington e pronunciò il famoso discorso 'I have a dream' (Ho un sogno). Nel 1964 fu insignito del premio Nobel per la pace. Il 4 aprile del 1968 venne assassinato a Memphis, nel Tennessee.
I have a dream
Il 28 agosto , 250.000 persone di tutte le razze, sotto la guida del ministero nero Martin Luther King, marciarono a Waschington DC, chiedendo uguali diritti anche per la gente nera. Nel suo famoso discorso 'I have a dream' (io ho un sogno'), Martin Luther King toccò il cuore della nazione e milioni di persone passarono all'azione.
'Io dico a voi oggi, miei amici, che nonostante tutte le difficoltà del momento, io continuo ad avere un sogno(). Io ho sogno che un giorno questa nazione si sveglierà in questo credo: che tutti gli uomini sono stati creati uguali. Io ho un sogno che un giorno() il primo figlio dello schiavo e il primo figlio dello schiavista staranno seduti insieme sul tavolo della fratellanza(). Io ho un sogno che i miei piccoli figli un giorno vivranno in una nazione dove non saranno giudicati per il loro colore ma da dalle loro capacità. Io ho un sogno oggi (). e se l'America è una grande nazione questo deve divenire vero.
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