IL PATRIARCATO
Codroipo nel
Mille è di nuovo vitale e al centro della rete strategica del medio Friuli.
Direttamente collegata a Cividale, ora capitale unica del regno patriarcale, la
vita cittadina rifiorisce anche attraverso le riunioni civiche della Vicinia , l'organo politico dei capifamiglia
deputato a decidere sui problemi più importanti della comunità. Sotto un grande
albero, nel centro del paese e della vita comunitaria, gli anziani e i notabili
si riuniscono per discutere e deliberare secondo quelli che diventeranno gli
statuti comunali. Tuttavia l'importanza militare di Codroipo non permette la
formazione di una vera istituzione comunale: la cittadina resta un feudo del
territorio patriarcale affidato a un gastaldo imperiale con l'incarico di
controllare le strade e i passaggi per il Tagliamento. Tra il XII e il XIII
secolo anche la cortina, la
fortificazione intorno alla chiesa e la chiesa stessa vengono ampliate e
rinforzate; nel XIV secolo Codroipo è al centro di uno dei cinque quartieri
militari del Friuli, nell'area a Ovest di Udine, prossima al Tagliamento e
attraversata dall'importante Stradalta. Da qui il Patriarcato parte all'attacco
e organizza la difesa ai confini occidentali, verso la nascente potenza sulla
terraferma di Venezia. Risale a questo periodo, precisamente al 1343, il primo
documento scritto che testimonia del nome, dell'aspetto e di alcuni avvenimenti
concernenti Codroipo, Quadrupio, come viene riportato. In quell'anno il
Patriarca Bertrando concede al nobile Federico di Savorgnano la cortina di
Codroipo con concessioni, diritti, pertinenze e la facoltà di costruirvi un
castello, torri, case e mura. Ma un'autorità antagonista a quella del
Patriarcato, quella del Conte di Gorizia Mainardo si oppone e ambisce al
possesso del feudo codroipese, così importante per il controllo militare delle
zone circostanti. Mainardo istiga la popolazione a sollevarsi contro la
costruzione del castello e, a seguito di scontri armati e abili trattative,
riesce a imporre il suo predominio.