Il movimento sindacale

IL MOVIMENTO SINDACALE

L'industrializzazione porta, attraverso un processo con forme e ritmi di sviluppo diversi nei vari Paesi, all'organizzazione delle classi lavoratrici nei sindacati.

Il primo Paese dove nascono organizzazioni di tipo sindacale è la Gran Bretagna. I sindacati, o Trade Unions, hanno origine come associazioni operaie locali o di fabbrica, che mirano ad ottenere migliori condizioni di lavoro e di vita, mediante contratti collettivi per i salari (tariffe), per gli orari e per la protezione del lavoro (licenziamenti, ferie). Alla nascita dei sindacati è legata l'istituzione di casse mutue per i casi di emergenza e di associazioni per l'istruzione dei lavoratori.

Ottenuto il diritto di associazione, nel 1824 in Gran Bretagna e successivamente negli altri Paesi europei (1864 Francia, 1869 Germania, ecc. ), cade il divieto di unirsi in sindacati.

Così, tra il 1860 e il 1870, viene a costituirsi a livello europeo un nuovo modello di sindacato, a base non più locale come il precedente, bensì nazionale, dotato di propri organi direttivi e di proprie risorse finanziarie, anche se formato ancora in maggior parte da operai qualificati.

A differenza degli operai generici, essi rifiutano lo sciopero, in nome della diretta contrattazione, puntando sulla limitazione del numero degli operai apprendisti e quindi cercando di non immettere sul mercato troppa offerta di lavoro.

Ben presto, però, l'uso crescente delle macchine rende sempre più sfumata la distinzione tra operai qualificati e generici: ciò comporta il sorgere negli ultimi decenni del secolo di una esigenza di sindacalismo di massa, che riunisca tutti gli operai di uno stesso settore e che pertanto sia più incisivo contro le resistenze del padronato grazie anche ad un più generalizzato ricorso all'arma dello sciopero.

Questo nuovo tipo di sindacato mira anche ad escludere dall'occupazione qualsiasi persona non iscritta al sindacato. Inoltre, in questo periodo, si formano varie correnti secondo le diverse concezioni politiche generali: sindacalisti socialisti, sindacalisti rivoluzionari, 'gialli'(che ammettono il ricorso ai soli mezzi pacifici e rifiutano lo sciopero), liberali e cristiani.

Dalla fine del XIX secolo i sindacati sono riconosciuti come rappresentanti legittimi dei lavoratori e, sul modello degli operai dell'industria si organizzano in associazioni sindacali impiegati, braccianti e lavoratori a domicilio.