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IL DOPOGUERRA
CONSEGUENZE ECONOMICHE
gli impianti produttivi erano completamente distrutti
l'agricoltura era stata privata delle sue migliori forze lavorative
i beni di necessità scarseggiavano soprattutto nelle grandi città
i prezzi aumentavano mentre i salari erano bloccati per legge
c'era il problema della riconversione industriale dalla produzione bellica a quella civile.
Dalla guerra l'Europa uscì in condizioni di grande instabilità politica ed economica. Le trasformazioni provocate dalla guerra , le gravi perdite di vite umane e di beni materiali avevano sconvolto non solo le potenze vinte ma anche quelle vincitrici. La Germania era prostrata: le dure condizioni di pace che le erano state imposte avevano favorito una grave crisi economica, alimentando anche un forte desiderio di rivincita. Anche la Francia, l'Inghilterra e l'Italia erano in una situazione di grande debolezza economica e pesantemente indebitate con gli Stati Uniti, i quali erano ormai la principale potenza economica del mondo. Per alcuni anni l'economia dei paesi europei fu in seria difficoltà; la produzione era inferiore alla domanda, i prezzi aumentavano, il potere d'acquisto dei salari diminuiva, mentre cresceva il numero dei disoccupati: le industrie infatti, come anche le campagne, non erano in grado di assorbire tutta la manodopera costituita da coloro che erano tornati dal fronte.
Le gravi difficoltà economiche erano accentuate dal fatto che le industrie erano state trasformate in impianti in grado di produrre quasi esclusivamente materiale bellico; dopo la guerra fu perciò necessario riconvertire gli impianti per la produzione civile.
Ciò tuttavia richiedeva tempo ed investimenti: per questo, alla fine della guerra, parecchie industrie fallirono, mentre altre riuscirono gradualmente a riconvertire la loro produzione.
La difficile situazione portò a un aumento delle tensioni sociali: scioperi e agitazioni si verificarono un po' dappertutto in Europa.
Aumentarono i partiti dei lavoratori e le organizzazioni sindacali che a volte provocarono dei veri e propri tentativi di rivoluzione contro i governi.
CONSEGUENZE SOCIALI
Al termine della guerra, ai quasi 10 milioni di vittime cadute sui campi di battaglia, ai militari, ai prigionieri, si aggiunsero i devastanti effetti delle malattie epidemiche, conseguenza delle privazioni alimentari e igieniche imposte dal conflitto tanto ai combattenti, quanto alla popolazione civile.
Durante la guerra la grande borghesia e gli affaristi avevano accumulato grandi ricchezze e ora si inaspriva l'avversione delle masse popolari nei confronti di queste classi e delle forze politiche, le cui riforme non avevano portato buon frutto.La guerra aveva determinato profondi mutamenti nella società.
Innanzitutto aveva sottolineato il decisivo contributo femminile alla vita del paese nei settori più diversi.
Dal fronte poi i soldati tornavano con una mentalità diversa, modificata dall'esperienza vissuta nella 'città militare', dal confronto tra tradizioni e costumi diversi, dalla consuetudine alla discussione e alla solidarietà con gli altri compagni, dalla speranza ad una maggiore giustizia sociale. Del tutto al di fuori delle previsioni dei governi e dei diplomatici dell'anteguerra, queste grandi masse di cittadini irruppero sulla scena politica. Dopo essere stati inquadrati per tre, quattro anni nei reparti e nelle trincee, essi erano ora ben decisi a far sentire la loro voce nelle scelte politiche fondamentali.
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