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I Regimi Totalitari e la figura di Adolf Hitler: la follia umana al potere
Cos'è il totalitarismo? E' un'ideologia, o ancor meglio un regime, che vuole accentrare ogni aspetto della vita civile e politica nello Stato. Inoltre è totalitario un regime dittatoriale basato sulla fede assoluta in un'ideologia che favorisce la mobilitazione e l'attivazione permanente delle masse. Secondo alcuni autori, la nascita del totalitarismo viene ricondotta al fallimento dei sistemi liberalborghesi e alla crisi di valori tipica del periodo immediatamente successivo alla prima guerra mondiale, caratterizzato dalla fine del regime parlamentare in diversi Stati europei e dall'avvento dei regimi autoritari e fascisti. Il regime totalitario non si distingue dalle altre forme di governo solo perché riduce al minimo o abolisce determinate libertà, ma perché distrugge ogni presupposto di libertà, personale o di gruppo, e perché reprime forzatamente ogni tipo di conflitto. Il totalitarismo utilizza perciò i mass-media ai fini di un obbligato indottrinamento, usa tutti gli strumenti repressivi dell'apparato statale per controllare ogni aspetto della vita civile: economia, stampa, educazione, arte, scienza; si pone al di fuori di ogni controllo democratico escludendo qualsiasi ambito di libertà personale o di scelta volontaria; sostituisce il terrore totale al diritto positivo. Il totalitarismo si contrappone così, in maniera radicale, all'ideologia e alla prassi liberale e democratica. Quando parliamo di totalitarismo non ci riferiamo solo alla Germania nazista, ma anche all'Italia fascista con Mussolini. Ancora una volta, l'unico modo con cui si cerca di dare stabilità allo Stato, risulta il regime totalitario: unico partito e organizzazione che pervade tutta l'economia (se prima nell'economia l'industria era un settore nel quale lo Stato non interveniva, ora diventa parte integrante dello Stato e fortemente regolato da esso). Praticamente è la risposta alla richiesta del popolo di una maggiore tranquillità ed è su questa richiesta sociale che operano i dittatori. Rispetto al fascismo però, il nazismo risponde pienamente alla definizione di totalitarismo: tutte le ideologie si riflettono in ogni struttura, per esempio le università si preoccupano dello studio della razza tedesca, filosofia tedesca, letteratura e matematica tedesca. Anche l' architettura e il profilo delle città ne vengono coinvolti (interi quartieri vengono infatti rasi al suolo e ricostruiti secondo determinate regole dettate dall'ideologia).
Gli eventi, avvenuti in Germania, grazie ai quali Hitler diede una svolta totalitaria furono:
1. La notte dei lunghi coltelli
Come ben sappiamo, Hitler godeva di forti appoggi soprattutto da parte dell'esercito e dell'industria. Inoltre, originariamente, nel partito nazista, si fronteggiavano due fazioni: una, di destra, filo-conservatrice e che stava dalla parte di Hitler; l'altra, più rivoluzionaria e anticapitalista, guidata da Rohm. Ad un certo punto, i generali alleati con Hitler vollero la limitazione del peso politico delle SA (Sturmabteilung: composti in maggioranza da proletari), mentre i conservatori e gli industriali tolleravano sempre meno la sinistra. Hitler dovette fare una scelta: o il regime si liberava degli estremisti, o l'esercito avrebbe potuto assumere il comando dello Stato. Quindi, in questa notte dei lunghi coltelli, Hitler fece assassinare, dalle SS (Schutzstaffel: squadre di protezione), i capi delle SA (i più estremisti, interpreti fedeli dell'istanza anti-borghese).
Fu appiccato dalle SS, che attribuirono la colpa al partito comunista. Ciò permise ad Hitler di eliminare i partiti di sinistra e d'istituzionalizzare il partito nazista come unico. Infatti, con questo pretesto, Hitler fece approvare al vecchio presidente Hindenburg un decreto con il quale venivano soppressi i 6 articoli della Costituzione di Weimar (che garantiva libertà civile e personale): finiva così lo stato di diritto in Germania.
Altri elementi fondamentali da citare sono:
3. L'Antisemitismo e le persecuzioni razziali
Ovvero i pilastri dell'ideologia nazionalsocialista. Inizialmente i provvedimenti persecutori contro gli ebrei avvengono solo sul piano economico e lavorativo, per poi passare progressivamente all'emarginazione, all'esclusione da università, cariche pubbliche e giornali. Un netto inasprimento di discriminazione razziale si ha con le leggi di Norimberga. Poco più tardi verrà avviata la 'soluzione finale': annientamento e sterminio delle comunità israelite. Nei campi di concentramento, oltre ai comunisti, agli oppositori, ai cattolici, ai democratici, troviamo un numero sempre più crescente di ebrei. Ma perché proprio gli ebrei? Hitler formulò un vero e proprio discorso sulla razza: i mali dei mondo (comunismo, capitalismo) sono dovuti ad una malattia: l'ebraismo/giudaismo. Hitler sosteneva la tesi per la quale i mali provengono dagli ebrei non solo su basi ideali, ma anche biologiche: teoria per cui i diversi ceppi sono differenti gli uni dagli altri per elementi biologici e non solo culturali. Gli ebrei non hanno patria, sono avidi di denaro, legati al commercio e hanno contribuito alla diffusione del comunismo, per questo motivo sono una razza maligna, inferiore e devono essere eliminati. Da questo tema di differenza razziale derivano delle conseguenze:
4. Le Leggi di Norimberga
Sono leggi scritte per difendere la razza tedesca e che dettavano il comportamento da adottare nei confronti degli ebrei, soprattutto quelli di sangue misto. Presto queste leggi divennero la 'costituzione' del reich, gli ebrei vennero dichiarati estranei alla 'comunità nazionale' e, quindi, privati della cittadinanza tedesca, perdendo così ogni tipo di diritto. Tali leggi vennero oscurate solo al Congresso di Berlino, nel quale si decise di mettere in pratica direttamente la soluzione finale. Pervaso dall'idea che la purezza del sangue tedesco è la premessa per la conservazione del popolo tedesco ed animato dal proposito di assicurare il futuro della nazione tedesca, il Reichstag approvò all'unanimità le leggi.
5. Teoria dello spazio vitale
Tutti i popoli che appartengono al ceppo germanico devono essere unificati per essere governati unitamente. Questa è una tesi che spinse Hitler a riarmare la Germania (per annettere Polonia, Olanda, Jugoslavia, Austria, Lettonia). La sua opera rivoluzionaria sta nel fatto che la razza ariana deve crearsi condizioni migliori per governare in Europa ed il nemico da distruggere rimane sempre uno: l'ebraismo.
LA 'LUCIDA FOLLIA' DI HITLER
La politica antisemita, l'orrore
dell'olocausto, la persecuzione anticomunista, facevano parte di un programma
accuratamente organizzato il cui tentativo ere quello di disumanizzare questi
uomini, spogliarli della loro libertà e dignità, renderli schiavi della
superiorità tedesca ed infine privarli della vita stessa. E' proprio in questo
'progetto di annientamento' che consiste la follia di Hitler. Questo
programma era già stato delineato in gran parte nel 'Mein Kampf' (la
mia battaglia), scritto e pubblicato intorno al 1925. Le teorie esposte si
articolavano in cinque punti fondamentali:
· Il concetto di razza: i tedeschi avevano il diritto di affermare la
superiorità della razza tedesca, discendente da quella ariana e per questo la
più pura;
· La difesa della razza: essendo la 'razza padrone', i tedeschi
dovevano dominare il mondo e le 'razze schiave'. Inoltre dovevano
preservare la purezza della razza, venne quindi instaurato l'obbligo ai
tedeschi di sposarsi solo tra loro; ed in più furono sterminati i malati di
mente, le persone deboli, gli infermi e chiunque fosse un portatore di
handicap;
· La comunità razziale: lo Stato nazista doveva espandersi sino a creare
una comunità che abbracciasse tutti i tedeschi puri nel mondo;
· Il culto della personalità: era un principio già presente nella
dittatura fascista e in quella comunista. Il Capo era l'incarnazione di tutte
le virtù e del principio di autorità, per cui bisognava sottostare ai suoi
ordini;
· Lo spazio vitale: i tedeschi avevano il diritto di espandersi e di
conquistare l'egemonia in Europa, fino ad estendersi verso est in Polonia,
Cecoslovacchia e Russia. Questi territori dovevano essere occupati e i
'sottouomini' slavi dovevano servire il "popolo dominatore".
Benché non esistessero fondamenti scientifici, Hitler affermava con grande
sicurezza la superiorità della Germania e la purezza della sua popolazione,
ricavando tali concetti dalla 'Germania' di Tacito, libro scritto
durante il I secolo dell'Impero Romano.
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