I
quarant'anni dopo l'unità
I processo di
unificazione dell'Italia era avvenuta grazie alla corrente moderata che mostrò
una maggiore chiarezza di obbiettivi e degli interessi comuni;ma la tanto
auspicata unità non portò quel benessere che ci si aspettava viste le precarie
condizioni della nostra penisola post-unitaria. I contadini non videro
approvata la "riforma agraria" e spesso soprattutto nel meridione si
organizzavano in bande guidate da
briganti e cospiratori:era il cosiddetto brigantaggio, che tuttavia venne
sempre represso per paura che si trasformasse in un vero movimento
rivoluzionario.
Ma l'unità non poteva dirsi compiuta,mancando
ancora Roma con il Lazio,Il Trentino,Veneto e Venezia Giulia,per di più il
pontefice(PioIX) poteva contare sul sostegno della Francia,che si poneva come
garante dell'equilibrio.Gli eredi di Cavour (destra storica)erano i
conservatori settentrionali e consideravano l'unità come una missione
coincidente con gli interessi delle classi più abbienti(Bettino Ricasoli e Urbano
Rattazzi). A loro si contrapponeva la sinistra storica,erede dei democratici
risorgimentali(Francesco Crispi e Agostino Depretis) sostenitori del suffragio
universale e dell'iniziativa popolare nel raggiungimento della definitiva
unità. I governi della destra storica durarono dal 1861 al 1876, durante questo
periodo L'Italia ebbe uno stato centralizzato e liberista in economia,le
province erano affidate a prefetti e il sindaco dei comuni di nomina regia.Fu
in questo periodo che grazie all'aiuto Prussiano L'Italia con la 3° guerra
d'indipendenza ottiene il Veneto, mentre quattro anni dopo(1870) In seguito
all'allontanamento delle truppe francesi da Roma(occupate nella guerra contro
la Prussia) dopo un cannoneggiamento a Porta Pia anche Roma venne annessa al
regno segnando la fine del potere temporale dei Papi.(legge delle
Guarentigie:"libera chiesa in libero stato")e il papa scontento vietò con la
formula del "non expedit" ai cattolici di partecipare alla politica italiana. A
partire dal 1876 al 1887 con i governi Depretis si ha la vera svolta con
l'abolizione della tassa sul macinato,l'innalzamento dell'obbligo scolastico
(legge Coppino che rese obbligatoria il primo biennio delle scuole elementari)e
l'ampliamento del suffragio universale (esteso al 7% della popolazione). Nel
1882 l'Italia stipulò un patto difensivo con Germania e Austria(triplice
alleanza), e allo scopo di guadagnare prestigio in ambito internazionale si
impegno in "conquiste" coloniali.Inoltre con depretis si cambia strategia
economica passando dal libero scambio al protezionismo per sostenere la
produzione industriale italiana in un momento di grave crisi.
Dal 1887 al 1896 si ha la svolta autoritaria
di Crispi, convinto che solo la monarchia potesse essere garante dell'unità
nazionale;si propose di rafforzare il potere esecutivo e la figura
istituzionale del presidente del consiglio e assegnò al capo del governo la
facoltà di scegliere i ministri e il compito di coordinare l'intera politica
dell'esecutivo,rese elettive le cariche di sindaco nei grandi comuni e di
presidente della provincia controllate dai prefetti,venne promulgato un nuovo
codice penale(Zanardelli) che aboliva la pena di morte sostituendola con
l'ergastolo, e regolava i conflitti di lavoro. Tuttavia appoggiandosi alla classe
borghese represse manifestazioni e scioperi degli operai (il partito socialista
venne ritenuto fuori legge 1892). In politica estera riprese il progetto
coloniale in Etiopia ma l'impreso culminò nel disastro di Adua.