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Avvenimenti nella Sicilia
L'arretratezza della Sicilia ai giorni nostri trae le sue origini nel 1200 quando già al Nord si erano sviluppati i comuni e al Sud si viveva ancora con un sistema feudale sotto la protezione di un signore.
Sebbene alcuni cercarono di "smantellare" questa istituzione feudale (esempio Federico II e Manfredi) a causa della successiva invasione francese, angioina e spagnola tutto ciò non poté avvenire.
I primi a riuscire ad assoggettare il Mezzogiorno furono i normanni Giuscardo e Ruggiero d'Altavilla (anno conquista:1059-1091), ma a detenere in pieno il potere della corona fu Ruggiero II d'Altavilla.
Questi re normanni facendo tesoro delle strutture ereditate dall'amministrazione araba e bizantina, poggiarono il loro potere su un forte apparato burocratico che si bilanciò con l'autonomia dei signori feudali normanni.
L'accentramento normanno determinò un forte consolidamento del nuovo Stato ma ciò aveva ridotto al minimo l'autonomia delle varie città che non si svilupparono come le città del Settentrione.
I Normanni lasciarono il trono con la venuta di Carlo d'Angiò. Gli angioini imposero un dominio più rigido e più duro e determinò un forte accentramento dei poteri al sovrano; i seguaci della dinastia Sveva vennero perseguitati e i loro beni vennero distribuiti a nobili francesi, la capitale del Regno di Sicilia fu trasferita da Palermo a Napoli e le imposte divennero sempre più difficoltose da pagare.
Andarono in rovina la finanza pubblica, il commercio del denaro, il sistema degli appalti. .
A causa di tutti questi problemi incominciò a nascere un generale malcontento, fino a che si cercò un "amico" con cui allearsi: la Spagna.
Così incominciò a prepararsi la rivolta che scoppiò per un episodio "banale": quando nel 1282 un soldato francese perquisì, durante la celebrazione della Messa Pasquale, una donna.
La rivolta si diffuse a macchia d'olio. Circa 4000 soldati francesi furono uccisi e prima che l'imperatore angioino potesse intervenire, fu bloccato da Pietro III d'Aragona che era sbarcato in Sicilia. Quest'ultimo fu incoronato re ma anch'esso non si dimostrò re degno dei siciliani e seguirono 20 anni di guerra: i cosiddetti Vespri Siciliani. Essi si conclusero nel 1302 con la Pace di Caltabellotta dopo che l'isola venne affidata a Federico d'Aragona, con la condizione che alla sua morte la corona sarebbe ritornata agli angioini cosa che non avvenne.
BILANCIO FINALE:
Nel XIII secolo l'Italia Meridionale dopo queste lotte si era liberato dei francesi ma restarono sempre sotto il dominio di nazioni che pressarono la popolazione (come ad esempio la Spagna).
Inoltre l'introduzione di nuovi nobili francesi aveva rafforzato il feudalesimo.
Le Monarchie Nazionali e la Guerra dei 100 anni
Nel resto di tutta Europa si delinearono vari nazioni con governi sempre più autonomi: le MONARCHIE NAZIONALI.
Si richiedeva una più completa autonomia in quanto le due istituzioni più importanti durante tutto il Medioevo, l'Impero e lo Stato, stavano per decadere e nessuno ormai si appoggiava a questi.
Invece le Monarchie Nazionali avevano gettato le basi per un potere più solido.
Tra queste nazioni a volte nacquero degli attriti; ne è esemplare esempio la Guerra dei 100 anni combattuta dalla Francia e dall'Inghilterra.
Le cause del conflitto furono molteplici:
Il re d'Inghilterra rifiutava di prestare alla Francia il suo dovuto omaggio feudale;
Il re di Francia era infastidito dagli inglesi nel suo territorio e aspettava un pretesto qualsiasi per dichiarare guerra;
Il volere conquistare le Fiandre che dipendevano politicamente alla Francia, ma economicamente all'Inghilterra perché in quel posto venivano lavorate le lane inglese.
La guerra terminò nel 1453 e l'Inghilterra aveva perso tutti i suoi possedimenti, tranne Calais.
Dal punto di vista militare venne messa a luce una nuova tecnica di combattimento: gli arcieri, che rispondevano agli attacchi nemici con il lancio di una pioggia di frecce.
Una figura francese che fu simbolo di libertà e lotta per i propri diritti fu Giovanna d'Arco che, quando la situazione era stata segnata in favore dell'Inghilterra, lei rincuorò le truppe al combattimento e riuscirono a sconfiggere gli Inglesi. La sua fine fu tragica perché mandata al rogo, ma anche la sua morte mise in moto il meccanismo della rinascit
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