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Aspetti e momenti principali del Medioevo
Il periodo medioevale sorge simbolicamente con la caduta dell'impero romano (data presunta 472). Giunti alle soglie dell'età moderna, possiamo così riassumere i caratteri e i momenti fondamentali di quel millennio di storia europea che va sotto il nome di Medioevo.
La caduta dell' Impero Romano d'Occidente è il segno più vistoso di una grande crisi che travolge tutte le strutture economiche, sociali e culturali su cui si reggeva la civiltà classica. Mentre sulla Gallia, sulla Spagna, sull'Italia si riversano a ondate Successive le invasioni barbariche (sec. V e VI), i centri urbani cadono in rovina, la moneta scompare, gli scambi si rarefanno, le campagne si spopolano. Il colpo decisivo all'economia dell'Occidente europeo è dato dall'espansione araba nel Mediterraneo (sec. VII e VIII) che interrompe le grandi correnti di traffico di cui questo mare era il centro. In tanta desolazione, nuclei di vita e di produzione economica sono le sopravvissute ville romane e i monasteri,. che si diffondono a partire dal VII secolo.
Su queste premesse economiche si crea un nuovo ordinamento politico e sociale, il feudalesimo, che giunge a maturità tra l'VIII e il XII secolo, a seconda dei luoghi. I contadini, che sono spesso i discendenti degli antichi schiavi, si pongono sotto la protezione di un signore, laico o ecclesiastico, cui versano una quota del prodotto annuo o di cui coltivano le terre. Il signore, a sua volta, si dichiara vassallo di un'autorità superiore (alto feudatario, re o imperatore), si impegna a prestarle aiuto militare in caso di necessità e ne riceve in cambio l'investitura, cioè un riconoscimento del suo diritto di riscuotere imposte e di amministrare la giustizia nelle terre a lui affidate. Espressione caratteristica dell'età feudale sono i castelli, dove abita il signore e attorno ai quali ruota tutta la vita della comunità o del villaggio.
Le grandi
istituzioni universali erano Papato e Impero. L'unica istituzione che aveva
conservato intatto il suo prestigio dopo il crollo dell'impero romano era la
Chiesa. Depositaria del messaggio cristiano ed erede della cultura classica,
essa riuscì a imporre la sua autorità morale ai popoli barbari e a
costituirsi, grazie alle donazioni dei Longobardi e dei Franchi, un vasto dominio
nell'Italia centrale (sec. VII e VIII). Sotto il suo influsso prende forma con
Nei secoli XI e XIII l'ideale universale del Papato, che si proclama superiore a ogni istituzione puramente terrena, entra in conflitto con quello dell'Impero, mentre si prepara la decadenza di entrambi.
La rinascita dopo il 1000 e la civiltà comunale
Verso la fine del secolo X ,dopo il riflusso delle ultime grandI invasioni barbariche, ha inizio in Europa un rapido progresso demografico, economico e civile. La popolazione europea è più che raddoppiata nel corso di tre secoli, e supera i 50 milioni nella prima metà del Trecento; mentre le innovazioni tecniche introdotte nell'agricoltura consentono un migliore sfruttamento del suolo, l'incremento demografico stimola la bonifica e la colonizzazione di nuove terre (soprattutto nell'Europa Orientale). I contadini si liberano in molti luoghi dalla servitù della gleba; si moltiplicano gli scambi, e cresce quindi l'importanza delle città, in cui si affermano i nuovi ceti borghesi (mercanti, artigiani, banchieri). La civiltà comunale (sec. XI-XIV) ha i suoi centri maggiori nell'Italia centro-settentrionale, nella Germania meridionale e nelle Fiandre. L'espansione economica e commerciale dell'Europa si manifesta anche nello slancio delle repubbliche marinare (Genova) e nelle crociate.
Signorie e gli Stati nazionali
Questo processo di espansione subisce una grave battuta d'arresto, a partire dalla metà del Trecento, in seguito al dilagare della peste e delle carestie. La crisi accelera però rivoluzione culturale e politica dell'Europa: mentre le eresie (Indica un movimento che si discosta dal sistema dottrinario riconosciuto come valido dalla maggior parte dei cristiani, vennero represse dall'inquisizione creata nel 1232 da Papa Gregorio IX) e gli scismi (è la divisione che avviene all'interno del cattolicesimo: ad esempio all'inizio del 1400ci fu il cosiddetto grande scisma che contrapponeva due papi, Urbano VI e Clemente VII) dei secoli XIV-XV preannunciano la Riforma protestante (Martin Lutero),
Martin Lutero
Il teologo tedesco Martin Lutero fu l'iniziatore della Riforma protestante; nel 1517 pubblicò le 95 tesi in cui criticava aspramente la simonia delle autorità ecclesiastiche. Lutero asseriva che l'essenza del cristianesimo non risiede nella complicata organizzazione che fa capo al papa, ma nella comunicazione diretta tra l'individuo e Dio. Le dottrine luterane ispirarono altri movimenti protestanti, come il calvinismo e il presbiterianesimo.
e mentre l'Umanesimo (termina periodo medioevale), prepara e inizia il Rinascimento, si giunge in Italia a una situazione di equilibrio tra cinque grandi Signorie che si dividono la penisola.
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