ANFITEATRO (dal greco attorno,
intorno e da teatro)
Edificio di forma ovale o ellittica, a più piani con gradinate per
spettatori (cavea) disposte intorno ad una platea (arena). Il suo schema è nato
dal raddoppio del teatro semicircolare greco. Era a pianta ovale, anziché
circolare, perché la prevalenza di un asse imponesse un fronte di
combattimento, e quindi un certo ordine nelle battaglie gladiatorie, naumatiche
ecc. Il prima anfiteatro costruito a Roma fu quello di C. Statilio Tauro,
edificato in Campo Marzio nel 29 a.C. Dopo l'incendio dell'anfiteatro di
Fidene, presso Roma, si pensò di costruirne uno in pietra e sorse così
l'anfiteatro Flavio o Colosseo (detto Colosseo nel Medioevo forse per le sue
dimensioni colossali o forse per la grande statua di Nerone, che sorgeva nei
pressi). Iniziato da Vespasiano nel 72 d.C. e inaugurato dal figlio Tito Flavio
nell'80 d.C., rappresenta l'ultima fase dell'evoluzione storica del tipo
architettonico. Fu costruito in laterizio rivestito, in tutte le sue parti visibili,
in pietra tiburtina, data la non molto grande distanza dalle cave di
travertino, mentre i gradini erano in parte marmorei. È l'anfiteatro più grande
tra quelli conosciuti, i diametri della cavea sono di m. 188 e di m. 156,
quelli dell'arena di m. 77 e m. 47. La sua altezza era di circa m. 50, e si
calcola che circa 45.000 persone potessero trovare pasto a sedere e 5.000 in
piedi. L'arena, nel centro, era destinata ai combattimenti ed era intagliata
nella roccia. Lo spazio riservato agli spettatori era diviso in tante sezioni
orizzontali, chiamate maeniana. Tra il primo meniano e l'arena correva una
terrazza destinata alle autorità chiamata podium. I diversi meniani erano
separati tra loro da corridoi anulari, in senso orizzontale. In senso verticale
invece la divisione tra meniano sottostante e soprastante erano attuate per
mezzo di muri. Su questi ultimi erano aperte diverse porte che servivano per
l'accesso all'interno dell'anfiteatro. Sull'alto dell'anfiteatro girava
tutt'intorno una galleria (con colonne e pilastri, destinata alle donne e più
in alto all'infima plebe) aperta con un velario a spicchi, scorrente sopra
corde con anelli, destinato a riparare durante lo spettacolo quella parte di
anfiteatro che rimaneva esposta al sole. Nei sotterranei si aprivano stanze e
gallerie per i combattimenti, per le belve e i macchinari. Vi era una
particolare stanza dove si portavano i combattenti morti o feriti.
Fra i vari anfiteatri quello Flavio rappresenta la perfezione del tipo
raggiunta nella seconda metà del I secolo d.C.
Sotto Teodosio le scuole per gladiatori furono chiuse definitivamente e
Onorio nel 404 vietò i combattimenti nell'anfiteatro. Così queste costruzioni,
che sotto l'impero romano avevano conosciuto un vero splendore, decaddero e
molte di loro furono usate come cave di pietra, ragion per cui un gran numero
di esse sparì definitivamente.