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Amenofi IV
Amenofi IV è un faraone egiziano collocato nel nuovo regno,l'ho scelto perchè mi incuriosiva ,poiché vi sono molti misteri ed enigmi.
Nell'ambito della sfera religiosa il
sovrano Amenofi IV operò una profonda trasformazione religiosa. Appoggiato dal
padre (Amenofi III), questo affascinante personaggio si fece promotore di una
nuova dottrina, fortemente rivoluzionaria: essa era incentrata sul culto del
globo solare (Aton), inteso però non più in qualità di
figura mitologica, come il dio Ra della tradizione, ma nella natura
specifica di astro che genera l'esistenza universale. L'Aton contiene e irradia
nel mondo tutte le energie che rendono possibile la vita. Il faraone assunse
così il ruolo di sommo profeta e di intermediario tra la sfera divina e quella
umana: il re e la sua famiglia adoravano l'Aton ed erano in diretto contatto
con lui, mentre i sudditi veneravano il sovrano come un dio. Il carattere
rivoluzionario della nuova religione era accresciuto dalla sua natura
essenzialmente monoteistica: il globo solare costituiva infatti la fonte
primaria e unica delle forze vitali; pertanto risultava inutile e insensato
attribuire forme umane o animali alle diverse manifestazioni del divino.
In ossequio al nuovo dio il sovrano riformatore cambiò il proprio nome Amenofi
IV in Ekhnaton (amato e protetto da Aton) e fondò una nuova capitale, Akhetaton
('Orizzonte di Aton'), nel nord dell' Egitto( Tell el Amarna). Qui
furono completamente escluse le divinità tradizionali e si accettò soltanto il
culto di Aton. La città crebbe rapidamente, grazie a un'intensa attività
edilizia che portò alla costruzione di un grande complesso urbano con strutture
pubbliche e private.
Amenofi III si era mostrato favorevole alla riforma religiosa intrapresa dal
figlio: entrambi i sovrani erano probabilmente desiderosi di porre un limite al
potere dei sacerdoti, accresciutosi sotto i precedenti faraoni della XVIII
dinastia, e di riaffermare il ruolo primario del re come unico mediatore tra il
divino e l'umano. La situazione si aggravò con il passare degli anni, in
particolare dopo alcuni atti clamorosi che misero il faraone in una posizione
di aperta ostilità nei confronti del clero: oltre ad aver mutato il proprio
nome e ad aver spostato la corte lontano da Tebe, Ekhnaton ordinò anche la
chiusura dei templi dedicati ad Ammone, nonché la cancellazione del nome di
questa divinità da tutte le iscrizioni.
'; così recitava l'inno ad Aton, 'dio unico la cui potenza è unica'.
Con Amenofi IV, l'astro di Aton, il dio che con i suoi raggi abbraccia l'intera Valle del Nilo, s'impose come unica divinità. Si trattò di una vera e propria rivoluzione insieme religiosa e politica. Lo strapotere fino a questo momento esercitato dalla casta sacerdotale di Tebe devota ad Amon fu infatti bruscamente interrotto e il potere del sovrano ne fu per contro rafforzato. D'altro canto il mondo immaginato dalla rivoluzione di Akhenaton e dalla moglie, la bellissima Nefertiti, è un mondo nuovo; il culto del disco solare dai raggi splendenti è la manifestazione in fieri della democrazia; al suo cospetto infatti tutti i sudditi sono uguali, dal momento che per loro Aton brilla uguale nel cielo. Solo oggi si incomincia a capire l'influenza capitale che il rinnovamento religioso voluto da Amenofi IV esercitò sul futuro pensiero occidentale. Se ne intuiscono i forti legami con l'Ebraismo e il culto di Javhè e si capiscono di conseguenza le forti resistenze che incontrò e la rapida demolizione cui fu sottoposto alla morte del suo promotore.
Intorno al 1539 a.C. ,Nefertiti e Akhenaton lasciarono le residenze di Tebe e di Menfi per abitare nella nuova capitale dell'Egitto, Akhetaten, 'l'orizzonte di Aton', una città da favola edificata completamente nella fertile pianura compresa tra le falesie e il corso del Nilo, una terra vergine dove fino a quel momento nessuna divinità era stata venerata. Tell-el Amarna (il nome odierno del sito) risuonerà tremilatrecento anni dopo come il nome della località che ospitò una delle più stupefacenti rivoluzioni artistiche e religiose della storia.
Nefertiti
Aton è il dio della pace e della gioia e l'arte e l'architettura conobbero sotto il regno di Amenofi IV audaci trasformazioni. Templi e palazzi si adattarono alla natura con cui entrarono in completa simbiosi. Il tempio di Aton, orientato verso est come sarà per le chiese dei primi cristiani, è a cielo aperto. Qui canti e inni celebravano il miracolo della nascita e del tramonto del Sole. Tutto intorno erano giardini, parchi, laghi, bacini ricchi di animali. La pittura e la scultura raffigurano scene di vita quotidiana della famiglia reale, riti officiati dalla coppia e, in modi insoliti, si caricano di realismo e modernità. Un bassorilievo ritrasse il faraone in preghiera nell'atto di sorreggere il cadavere della figlia Maketaton. La statua raffigura Akhenaton mentre abbraccia Nefertiti teneramente adagiata sulle sue ginocchia. La regina svolgeva un ruolo importante. Spesso si sostituiva al marito, forse vittima di una malattia ormonale, nella direzione degli affari di Stato e con lui amava mostrarsi in pubblico nell'atto di montare il carro dorato trainato da impetuosi cavalli bianchi. Era d'altra parte anche una madre affettuosa, educava le sue sei figlie con semplicità e consentiva loro di partecipare a ogni momento della vita a palazzo.
Ma la durata di questa felice condizione di coppia è breve. A poco a poco a palazzo s'imposero le divisioni, la relazione coniugale ne risentì negativamente e, dopo dodici anni di convivenza, Nefertiti e Akhenaton si separarono. Il re, rinnegando la sua promessa ad Aton e al suo popolo rientrò a Tebe lasciando la regina sola ad Akhetaten. E lei rimase, volitiva come sempre, a cercare di tenere in vita con la forza della disperazione un sogno ormai al tramonto. Fu allora, quando Nefertiti aveva venticinque anni, che il maestro scultore Djehutymose la ritrasse nel busto conservato oggi a Berlino; sul fragile collo, un profilo finissimo e sottile che il copricapo completa in altezza ed eleganza, uno sguardo puntato diritto verso l'eternità. Poco dopo, inspiegabilmente, la città sacra ad Aton si svuotò dei suoi abitanti e fu abbandonata alla sabbia del deserto. Ne sarebbero rimaste poche tracce, perché il tempo record in cui era stata costruita ne determinò la scarsa resistenza allo scorrere dei secoli.
busto di Nefertiti conservato a Berlino
la preghiera ad Aton
Amenofi che
venera il suo
dio Aton
Perché un nuovo dio unico e insormontabile?
Come affermato prima ,al tempo di Amenofi III, l'ingerenza politica del clero di Ammone, era diventata tanto insopportabile che il re cominciò a combatterlo con una certa energia, contrapponendogli un dio Aton. Quest'ultimo viene anch'esso assimilato a Ra da Amenofi che cerca di diffonderne il culto, introducendolo a corte. Aton è dunque posto ormai allo stesso livello di Ammone. Al limitare del deserto Amenofi III si era fatto costruire uno splendido palazzo cinto da un grande parco a cui aveva dato il nome di 'splendore di Aton'. In questa reggia nacque Ekhnaton, che alla sua nascita ebbe il nome del padre, Amenofi. La nascita dell'erede fu accolta con sontuosi festeggiamenti, che dovettero dar molto fastidio ai sacerdoti d'Ammone; questi vedevano di mal occhio la nascita del bimbo, scorgendo in lui un probabile continuatore dell'opera di suo padre, e presero serie misure per evitare che il loro dio fosse superato da Aton intuendo che di tutti gli dei solo Ra di Eliopoli poteva essere un serio nemico, cercarono di distruggere ancora di più I rapporti tra I due dei: il gran sacerdote di Ra ad Eliopoli dovette accettare la carica di secondo sacerdote di Ammone. Ma la reazione della corte, desiderosa di affrancarsi dalla tutela del clero di Ammone, tanto tradizionalista da non permettere la minima libertà di pensiero e in grado ormai di minacciare seriamente la posizione del sovrano e la stessa autonomia dello Stato, fu immediata: l'abile regina Tii , usando del suo ascendente sull'animo del marito, riuscì a fare accettare a corte il culto di Aton.
(Amenofi, che significa 'Pace di Ammone'); prese poi la decisione di fondare una città che fosse insieme la capitale dell'Egitto e il centro del nuovo culto di Aton.
Aton non viene mai raffigurato come uomo o come animale, ma semplicemente con quella che tra le sue manifestazioni appare la più universale, cioè il disco del sole a cui si aggiungono solamente pochi simboli: il serpente attorcigliato e all'estremità dei raggi che scendono verso terra, tante mani che accolgono le offerte deposte sugli altari. Ekhnaton si attribuisce la funzione di rivelatore di Aton agli uomini; egli si definisce figlio di Aton ma con una parentela spirituale. Il faraone si proclama profeta del dio da cui riceve direttamente la rivelazione.
il clero di Ammone viene disperso, I templi sono chiusi e I loro beni confiscati; dovunque in Egitto appare il nome di Ammone, esso viene sistematicamente scalpellato. Incaricati del re furono sguinzagliati per tutto il paese a martellare e cancellare il nome del dio di Tebe dai templi, dalle steli, dalle tombe, dai papiri, dalle iscrizioni che talvolta venivano eseguite sulle rocce del deserto. Il fanatismo finì per portare a risultati ridicoli: anche la sposa di Ammone fu perseguitata e I nomi degli altri dei scomparvero dai templi e dalle altre iscrizioni. La rottura con la tradizione si manifesta anche al di fuori della vita religiosa; gli artisti vennero lasciati pienamente liberi di esprimere il loro personale mondo fantastico e produssero opere di stupefacente umanità. Infine Ekhnaton volle che la vita di corte fosse ispirata alla massima semplicità; cercò di abituare I suoi sudditi a considerarlo soltanto un uomo, anche se molto vicino alla divinità, e non un dio in terra.
Amenofi con sua moglie Nefertiti
Curiosità su Amenofi .
-Amenofi fu il primo a farsi ritrarre don la famiglia
-Amenofi era spesso raffigurato con forme femminili ,forse in segno di fertilità
-in molte rappresentazioni,Amenofi rappresentato con il capo allungato,vi sono molte ipotesi sul perché ,ma nessuna e stata accertata ,fatto sta che anche oggi in popolazioni extraeuropee ,si "allunga" la testa dei neonati con 2 assi di legno.
La donna più bella del mondo antico :Nefertiti,moglie di Amenofi IV
Nefertiti era una donna dai lineamenti perfetti,considerata la donna più bella e affascinante del mondo antico,in molte raffigurazioni si nota al sua perfezione e le proporzioni del viso ineguagliabili .
Eccone alcune rappresentazioni
Come si può notare il profilo è stupendo
ecco alcuni bassorilievi antichi che la raffigurano da sola o con il marito
vi sono anche molte statue di diversi materiali del suo viso
ecco ciò che oggi rimane della donna più bella del mondo:
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