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Uno straccione macedone domina la Grecia:
Nella prima metà del IV secolo a.C., la Macedonia era un paese molto arretrato, ma mentre le poleis si dissanguavano, essa assimilava la cultura greca; inoltre, aveva il vantaggio di non avere grandi città e ciò poteva favorire l'unificazione.
Quando Filippo II venne al potere nel 359 a.C., la Grecia cadde in suo potere. Demostene di lui dava dello straccione macedone. Il re macedone ebbe la prima cura di consolidare le falangi e nel 357 a.C. s'impadronì di Anfipoli e del
Pangeo. Filippo poi sconfigge i Focesi e occupa il loro posto nell'anfizionia di Delfi apprestandosi così a impadronirsi delle regioni del Chersoneso. Demostene a questo punto volle dichiarare guerra ai Macedoni e le poleis aderirono alla sua iniziativa: essi sono sconfitti però sui campi di Cheronea nel 338 a.C. Filippo, dopo la vittoria, convoca a Corinto un congresso da lui dominato e i Greci si unirono a lui in una lega ellenica che era stata principalmente fondata per la guerra contro i Persiani. Egli fu però ucciso e gli succedette nel 336 a.C. suo figlio Alessandro.
Alessandro Magno:
Alessandro, sottoposto all'istruzione di Aristotele, era del tutto estraneo al particolarismo cittadino dei Greci. Inizialmente questi ultimi tentarono di ribellarsi, ma egli schiacciò la rivolta distruggendo la città di Tebe, dopodiché organizzò la guerra contro i Persiani. Egli aveva grandi possibilità di vittoria perché l'impero persiano era minato da problemi interni. Nel 334 a.C. li sconfisse a Granico e nel 333 a.C. a Isso. Alessandro poi conquistò l'Egitto presentandosi come liberatore e come legittimo faraone figlio di Amon Ra andando all'oracolo di Siva. Nel 331 a.C. inflisse ai Persiani la sconfitta decisiva a Gaugamela. Dario, inoltre, fu ammazzato per ordine di Besso. Grazie agli immensi tesori strappati ai Persiani, Alessandro fece coniare il doppio statere e così la liquidità del denaro aumentò.
Egli rese anche omaggio al dio Marduk e si presentò come successore di Dario facendo condannare a morte Besso.
Alessandro raggiunse nel 326 l'Indo e, discendendone il percorso, incaricò Nearco di ritornare al golfo Persico con la flotta e l'iniziativa ebbe successo. Babilonia fu proclamata capitale, ma Alessandro morì nel 323 a.C..
I regni ellenistici d'Egitto e di Siria:
L'età ellenistica (323 a.C.-30 a.C.) fu caratterizzata dalla diffusione della cultura greca in tutti i territori conquistati da
Alessandro e dall'innesto nella cultura greca di idee e tradizioni del mondo orientale.
Dopo la morte di Alessandro, il regno fu governato dai Diadochi, ma presto essi entrarono in conflitto e nacquero il regno d'Egitto, il regno di Siria e il regno di Macedonia. La classe dirigente dei nuovi regni fu per intero greca, mentre la concezione del potere e l'organizzazione statale si ispirarono alle tradizioni orientali.
I Tolomei favorirono l'immigrazione in Egitto di un gran numero di Greci, offrendo loro notevoli vantaggi economici;
la popolazione, invece, rimase in una posizione nettamente subalterna. I Tolomei, per mascherare il fatto che il loro regno si era formato unicamente grazie ad Alessandro, promossero culti dinastici che però ebbero scarso successo fra la popolazione. L'organizzazione del regno era rigidamente accentrata e l'obbedienza era imposta grazie ad un esercito mercenario professionale.
Assai meno rigido fu il regno creato dai Seleucidi in Siria, il più grande in assoluto. Per fondere tutte le popolazione al suo interno, i Seleucidi costruirono numerose città perché in esse la fusione avveniva più rapidamente. Anch'essi favorirono l'immigrazione in massa dei Greci. La loro politica ebbe pieno successo nell'area mediterranea, mentre i popoli dell'estremo Oriente si facevano sempre più ostici a ellenizzarsi. Il regno subì delle drastiche riduzioni nel corso del III secolo a.C., infatti se ne staccarono il regno di Pergamo e quello dei Parti.
Regno di Macedonia e decadenza delle poleis:
Mentre il regno di Siria era dimezzato, il regno di Macedonia fu travagliato dalla resistenza delle città greche e solo Antigono Gonata riuscì a tenere sotto controllo le poleis, grazie soprattutto alle tensioni presenti dentro di esse; la loro crisi fu inoltre aggravata dallo spostamento dell'asse commerciale verso Oriente, mettendole così in una posizione marginale: Alessandria e Pergamo divennero più importanti di Atene e Corinto. Nella generale decadenza emergono i ceti borghesi, che dominano le città imponendo il loro stile di vita. Molto importante è per loro l'istruzione dei loro figli e così favoriscono la nascita di nuove scuole; si fanno anche i primi passi per l'emancipazione della donna. Gli ideali di vita maturati in Grecia e nei regni ellenistici eserciteranno una forte influenza su i Romani.
Sviluppo economico del mondo ellenistico:
Grazie al prezioso dei Greci immigrati, i regni ellenistici ebbero una grande espansione. Tolomeo II Filadelfio fece scavare un canale che collegasse il canale di Suez con il delta; contemporaneamente l'isoletta di Faro fu collegata alla terraferma. Si selezionano anche sementi di grano e razze di animali di alta qualità: l'Egitto diventa famoso per l'esportazione di grano e di papiro, la Fenicia e la Siria per la frutta, l'Asia minore meridionale per l'olio e il vino. Grazie a questa intensa attività produttiva si ha un imponente sviluppo dei commerci. Inoltre ha grande diffusione la moneta che i sovrani ellenistici fanno coniare in abbondanza.
Cosmopolitismo e sincretismo:
La civiltà ellenistica si libera dal particolarismo cittadino e s'ispira ad ideali cosmopolitici. In tutti quei regni prevale la lingua greca che concorre a diffondere la consapevolezza di appartenere ad un unico mondo sovranazionale.
Al cosmopolitismo corrispose in campo religioso il sincretismo che è la tendenza ad ignorare i punti di divergenza fra le religioni e individuarne, invece, le analogie. Ebbero ampia diffusione i misteri che davano al fedele la possibilità di entrare in contatto con la divinità. La religione era quindi un punto di debolezza dei Greci e fu tipicamente orientale.
Filosofia e istituzioni culturali:
I pensatori delle poleis credevano che la filosofia avesse gli strumenti necessari per migliorare il mondo; Platone aveva posto la politica al centro della sua attenzione, ma il potere è ormai saldamente nelle mani dei re, così egli, come gli altri filosofi, si limitano a conoscere e interpretare il mondo così com'è. Rimane però aperto il problema riguardante l'uomo che ora si considera solamente come singolo individuo.
La predilezione dei sovrani è orientata verso scienze specialistiche perché politicamente innocue. Particolare attenzione è orientata nei confronti dell'ingegneria delle macchine da guerra. Alessandria viene dotata di un'avanzata biblioteca e di un museo. La cultura non è limitata alle sole corti, ma a tutti i ceti sociali e quindi i sovrani favoriscono la fondazione di nuove scuole, dove l'interesse principale è orientato sui poemi omerici.
Scienza e tecnica:
Ai grandi progressi scientifici non corrisposero altrettanti tecnici: infatti, l'uso della tecnica era reso inutile dall'abbondanza di schiavi. Furono comunque inventate la pompa a spirale e il mulino ad acqua. Nel III secolo a.C. Eratostene ideò un metodo ingegnoso per calcolare la circonferenza terrestre e Aristarco elaborò un'interpretazione eliocentrica del sistema solare. Archimede individuò i principi dell'idrostatica e Euclide sistemò la geometria. Accanto alle scienze continuarono a prosperare la magia e l'astrologia.
Storiografia, letteratura, arte e urbanistica:
Le opere che pretendevano di raccontare le conquiste di Alessandro Magno mescolavano le notizie esatte con altre inesatte dando così origine alle pseudostorie. Così anche le biografie a lui dedicate possono ritenersi fantasiose. Grande storico fu invece Polibio che cercò di spigare la potenza acquisita da Roma.
Gli scrittori dell'età ellenistica hanno in comune la predilezione degli argomenti eruditi e l'estrema cura per la perfezione della forma. L'amore per l'erudizione si dimostra particolarmente con i poemi didascalici scientifici. Molto importanti furono le opere di Apollonio, Teocrito, Callimaco. Nella produzione teatrale ebbe origine grazie all'opera di Menandro la commedia nuova che introduceva personaggi destinati a essere rielaborato nei secoli successivi.
Nel campo delle arti l'ellenismo riprese l'arte classica con concessioni alla grandiosità e allo sfarzo: a Rodi fu eretto il colosso dell'omonima città, ad Atene ebbe sviluppo una nuova forma di artigianato che riproduceva delle copie dei capolavori dell'età classica. Gli architetti elaborano invece la città con pianta ortogonale e con biblioteche, teatri, fognature, condutture per l'acqua.
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