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LE COMUNITA'
-DEFINIZIONE
La forma tipica primaria di comunità è la comunità familiare e la tipica relazione comunitaria è quella madre-figlio, moglie- marito. Sono comunità anche una comunità di vicinato, un gruppo spontaneo, una comunità amicale, una comunità ecclesiale, una comunità di partito ed infine tutte quelle comunità differenziate organizzate al servizio dell'uomo e in cui l'uomo si realizza ed esprime la propria personalità svolgendo la propria attività su un piano di interazione.
Nel termine originario latino (Communitas), comunità equivale a solidarietà, affabilità, e derivando dall'aggettivo "communis", vuol dire comune, pubblico, di generale interesse, sicché , pur avendo il termine origini antichissime ed esprimendo il desiderio naturale e primitivo dell'uomo di accomunarsi ai suoi simili, lo ritroviamo pressoché intatto nella moderna ricerca sociologica, in questo ritorno alla scoperta dell'uomo, nel tentativo di ricondurlo alla sua entità originale, schiacciato com'è dall' automatismo della società industriale.
Un individuo isolato è un entità sconosciuta, come del resto lo è la società stessa se considerata come qualcosa di separato dall'individuo.
L'uomo nasce nella comunità e la comunità è creata dall'uomo, per cui la comunità e l'uomo si completano a vicenda in un bisogno reciproco, in una forma collettiva e distribuita della stessa identità, dove lo sviluppo della persona umana è parte del progresso sociale.
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Il De Colanges (storico e classicista francese dell' 800) fa risalire alla famiglia greca e romana il nascere di una religione primitiva che ha stabilito il matrimonio e l'autorità paterna; ha fissato i gradi di parentela, consacrato il diritto di proprietà e quello della successione.
Questa stessa forma di religione poi, allargandosi, ha formato un'associazione più grande, la città, dove ha regnato come nella famiglia.
Dalla famiglia nascono tutte le istituzioni e il diritto privato: la città ne ha tratto i principi, le regole, gli usi, dando vita alla magistratura e alla organizzazione sociale (es. :le polis greche)
Nel tempo le istituzioni sono cambiate: la storia ci parla dell' evoluzione dei popoli che si riuniscono in stati e che determinano la nascita dei governi in tutte le forme varie caratteriali, ma l'istituzione primaria rimane la famiglia, stabile in tutti i tempi, in tutte le civiltà di cui è lo specchio e di cui, come ogni comunità, presenta tutte le caratteristiche.
La famiglia è dunque la comunità primaria dell'uomo: il cardine su cui si fonda la società e, nel contempo è diramazione della società stessa di cui subisce le trasformazioni nel limiti della sua frza.
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Possiamo dare diverse definizioni alla famiglia:
-per la sociologia essa è una forma morale che prescindendo dai termini che sono strettamente legata ad essa (parentela, matrimonio, divorzio) resiste a tutti gli stimoli esterni;
-per il diritto è un consorzio sociale costituito da un gruppo di persone discendenti da un capostipite e legate tra loro da un vincolo che produce molteplici effetti giuridici regolati dalla legge. Essa è la cellula fondamentale della società.
1)La famiglia nella sociologia:
Gli studi di sociologia sulla famiglia ci portano all'individuazione di un nucleo fondamentale delle società di tutti i tempi: il Morgan (avvocato americano studioso di tutti i tempi) che da esempi, alcuni dei quali sonotuttora in vita presso determinate organizzazioni sociali:
2) La famiglia nel diritto:
Il diritto regola i rapporti tra i membri che compongono la famiglia. Tali rapporti sono famigliari (coniugi) e parentali (genitori-figli)
La famiglia può distinguersi in:
Naturale, in quanto costituita da persone legate da vincoli di sangue (parenti)
Civile, in quanto pura creazione del diritto che regola anche i vincoli di adozione e affiliazione
Legittima, se esiste il contratto matrimoniale sia solo civile che civile e religioso, con figli nati da genitori regolarmente uniti in matrimonio
Illegittima, se manca il fondamento del matrimonio.
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