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Gli stereotipi sociali sono delle descrizioni semplicistiche di interi gruppi, come affermare che gli italiani sono impulsivi o i turchi iracondi. Oggi quando si parla di stereotipi s'intendono dei concetti generalmente collegati ad altri, con cui si caratterizzano tutti i membri di un gruppo. Gli stereotipi, in tal senso, possono dar luogo all'insorgenza di pregiudizi, ma, sicuramente influenzano parte delle nostri azioni quotidiane, come l'esser categorizzati in base all'abbigliamento e, quindi, la scelta del vestito da indossare..
Si ritiene che gli stereotipi si basino su processi cognitivi ed il loro funzionamento sia in funzione di processi di pensiero, tra cui i più importanti sono:
la differenziazione e la polarizzazione, secondo cui si formano stereotipi sia sul proprio gruppo che su gruppi estranei, ove i primi sono però più raffinati rispetto ai secondi e questi ultimi sono generalizzazioni semplicistiche.
La memoria negativa, ossia, si ricordano più facilmente gli stereotipi negativi riguardanti i gruppi estranei, che si mantengono nel tempo e rinforzano la valutazione negativa.
La correlazione ingannevole, secondo cui si tende a mantenere una correlazione tra più termini, come italiano e pigrizia, anche se tale correlazione non risulta surrogata da prove valide ed oltre qualunque informazione che la invalidi.
Gli stereotipi hanno fondamentalmente due funzioni: l'una è che, seppur semplicistici, i concetti che ci facciamo sugli altri, ci fanno guardare al mondo circostante come meno estraneo; l'altra funzione, come afferma Allport,, è che in ogni stereotipo c'è un nocciolo di verità, spesso infatti sono basati su fatti utili a capire le azioni degli altri.
È indubbio che gli stereotipi abbiamo un valore sociale, quindi, bisogna considerarli con una certa prudenza. In particolare, Campbell avverte su:1) possibili sopravvalutazioni delle differenze tra i gruppi, 2) possibili sottovalutazioni delle differenze all'interno di un gruppo, potendo alcuni avere uno stile di vita non del tutto omogeneo agli altri appartenenti del gruppo, 3) la giustificazione dell'ostilità, per cui se non si abbandonano gli stereotipi non si analizzeranno a fondo le vere cause di un fenomeno.
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