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W. Blake (1757-1827)
Nacque il 28 novembre 1757 nel quartiere di Soho a Londra. Suo padre, James Blake, era un commerciante di maglieria, moderatamente benestante, ed ebbe sei figli.
William non frequentò la scuola, ma prese lezioni dalla madre Catherine. Da ragazzo mostrò un precoce talento per l'arte che il padre non esitò ad incoraggiare. All'età di dieci anni iniziò a frequentare la scuola di disegno di Henry Pars nello Strand.
Terminati gli studi iniziò l'apprendistato di incisore, facendo la prima esperienza nello studio di William Ryland, uno degli artisti più noti nel suo campo, però Blake non sopportava il suo maestro e quindi nel 1773 entrò in un altro studio, quello di James Basire, un altro incisore meno conosciuto.
Blake non andava molto d'accordo con i suoi compagni e anche per questo passò gran parte del tempo in solitudine, chiuso nell'Abbazia di Westminster, lavorando a schizzi preparatori per illustrazioni destinate a libri d'antiquariato; fu in questo periodo che nacque la sua grande passione per l'arte medievale.
Nel 1779 terminò il suo apprendistato con Basire e l'8 ottobre dello stesso anno si iscrisse alla Royal Academy of Arts, la scuola d'arte più prestigiosa d'Inghilterra, dove trascorse un periodo breve ed infelice, segnato dall'ostilità nei confronti del preside dell'Accademia, Sir Joshua Reynolds, ma durante il quale coltivò anche importanti amicizie fra gli studenti.
L'anno seguente, 1780 un suo acquarello venne esposto al pubblico nelle sale della Royal Academy e sempre in quell'anno incominciò ad avere le prime commissioni come incisore.
Il 18 agosto 1782, nonostante il parere contrario del padre, sposò Catherine Boucher, figlia ventenne di un fioraio ambulante. La donna grazie all'aiuto del marito imparò a scrivere ed a leggere ed anche se non ebbero mai figli la loro unione fu felice. Catherine aiutò il marito nelle varie fasi del suo lavoro come editore.
Nel 1783 pubblicò il suo primo libro illustrato 'Schizzi poetici'.
L'anno seguente suo padre muore e Blake diventa editore e commerciante di stampe, purtroppo poco dopo l'impresa fallì.
In quegli anni Blake ospita a casa sua suo fratello minore, Robert, e per la coppia diventa il figlio che non hanno mai avuto; purtroppo il ragazzo nel febbraio del 1787, a soli diciannove anni, morì di tisi.
La figura di Robert continuò ad ossessionare Blake che si convinse che il fratello defunto gli sarebbe apparso per aiutarlo a risolvere i problemi relativi ad una nuova tecnica di stampa.
L'obiettivo di Blake era quello di combinare testi poetici ed illustrazioni sulla medesima lastra, elaborando un nuovo metodo di stampa che rendesse possibile l'operazione.
Blake battezzò questa tecnica 'stampa miniata' ed il primo esempio è costituito dalla raccolta poetica 'Canti dell'innocenza' terminata nel 1789. Nel 1794 pubblicò i 'Canti dell'esperienza'.
Secondo l'artista, le due parti illustravano esattamente gli 'stati opposti dell'animo umano': i primi sono meditazioni sull'infanzia, i secondi (che comprendono il famoso 'Tyger, Tyger' [ndr, trattasi non di errore di scrittura, ma di uno spelling arcaico della parola tiger]) riguardano l'innocenza perduta dell'età adulta.
Fra queste due raccolte poetiche si colloca il più importante fra i lavori in prosa di Blake, 'Il matrimonio del Cielo e dell'Inferno', pubblicato nel 1793 come libro miniato, una complessa opera filosofica in cui esprime la rivolta contro i valori consolidati della sua epoca.
Purtroppo queste opere non ebbero successo e l'artista fece fatica a guadagnarsi da vivere come incisore. Le sue fortune conobbero un'improvvisa impennata quanto nel 1795 l'amico Flaxman lo presentò a Thomas Butts, un funzionario pubblico, che a partire dal 1799 e per circa un ventennio fu un suo mecenate: gli versò un regolare stipendio e riempì la casa delle sue opere.
Nel 1803 a causa di una lite con un soldato ubriaco viene denunciato ed accusato non solo di essere stato lui l'aggressore, ma anche di aver pronunciato frasi sediziose contro il re e l'esercito. L'11 gennaio 1804 Blake andò sotto processo, ma grazie all'aiuto di un amico venne assolto.
Nel 1809 allestì una mostra nella casa natale ma fu un vero disastro. A cinquant'anni Blake agli occhi del mondo era un fallito. Gli anni che seguirono furono tra i più tormentati della sua esistenza, con frequenti difficoltà economiche superate solo grazie all'appoggio del devoto Butts.
Nel 1818 avvenne però l'incontro con l'altro suo grande mecenate, John Linnell, all'epoca ritrattista e paesaggista di un certo successo. Proprio grazie a Linnell, l'ultimo decennio della sua vita si trasformò in un periodo sereno e produttivo, senza più l'assillo di problemi economici.
A partire dal 1821 inizia a lavorare alle tavole per 'Il libro di Giobbe' e per la 'Divina Commedia'. Anche se la morte gli impedì di portare a termine quest'ultimo lavoro, la raccolta comprende alcuni dei suoi più grandi capolavori.
Venne considerato l'erede più diretto delle immagini visionarie di Johann Heinrich Füssli e fu sempre poco apprezzato come artista e considerato dai coetanei uno squilibrato.
Negli ultimi anni, Blake soffrì di quelli che egli
chiamava 'tremori improvvisi' e s'ammalò di itterizia, sintomi della
malattia che lo portò alla morte il 12 agosto 1827 all'età di sessantanove
anni.
Venne sepolto nel cimitero di Bunhill Fields il 17 agosto.
Attività artistica
Artista, artigiano e mistico, William Blake fu un incisore di grandissimo talento ed ideò una tecnica innovativa realizzando opere di sorprendente forza di immaginazione e trasferendo nel mondo reale le sue visioni spirituali.
Verso il 1795 Blake realizzò una serie di monotipi che vanno generalmente sotto il nome di 'grandi stampe a colori'. Se ne conoscono dodici (di alcune esiste più di un esemplare), ma è certa l'esistenza almeno di un altro monotipo, che però non è giunto sino a noi. Si tratta di vari soggetti ispirati alla Bibbia, a William Shakespeare e a John Milton, ma il tema generale non è mai stato veramente chiarito.
Blake non amava la pittura ad olio, poco adatta ai contorni netti e lineari che trovava congeniali. Talvolta dipingeva a tempera ispirandosi all'essenzialità dei primi maestri del Rinascimento. Le sue prime opere a tempera furono a temi di carattere religioso; la maggior parte sono su tela, ma alcuni su rame.
L'unico libro di Blake stampato con metodi tradizionali fu il primo 'Schizzi poetici'. In seguito tutti i suoi libri vennero prodotti con il nuovo metodo di 'stampa miniata' che lui stesso aveva ideato, con testo ed illustrazioni combinati sulla stessa lastra.
Negli ultimi anni del Settecento sperimentò l'idea di applicare i colori sulla lastra, ma decise di tornare alla stampa ad inchiostro monocromatico colorando poi ogni pagina a mano con penna ed acquarello.
I primi volumi miniati avevano le dimensioni di un tascabile di oggi, ma in seguito l'artista optò per un formato più grande, per dare maggior rilievo alle illustrazioni.
L'ultimo grande libro miniato di Blake fu 'Gerusalemme', realizzato tra il 1804 ed il 1820 circa.
L'ultimo grande progetto di Blake, rimasto incompiuto alla sua morte, è una serie di illustrazioni per la Divina Commedia di Dante, eseguite a partire dal 1824 su commissione di John Linnell.
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