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SANT'AGOSTINO
Nasce nel 354 e muore nel 430 d.C. Nasce in Africa in Lumidia da padre Pagano e da madre Cristiana (diventerà Santa Monica). Proprio per questa sua situazione famigliare non venne battezzato alla nascita; ebbe un temperamento turbolento, vivace e trascorse un adolescenza sfrenata; studiò retorica e divenne insegnante di retorica. Fin da giovane Agostino si poste il problema del male; cioè si domandava senza riuscire a darsi una risposta, come poteva esistere il male se il mondo era stato creato da Dio che era un infinita bontà. Aderì a varie teorie filosofiche e fu sul punto di cadere nello scetticismo (non credere a nulla). In alcuni momenti aderì al Manicheismo, è una setta di origine orientale che affermava la coesistenza nel mondo di due Divinità; una Buona creatrice del mondo spirituale e l'atra maligna del mondo terreno; ma anche questa teoria lo soddisfò e di distaccò da questa setta, sino a quando venne chiamato al Seminario per insegnare retorica e incontrò una figura per lui determinante che era il grande Vescovo Ambrogio Vescovo di Milano che poi diventò Sant'Ambrogio (uno dei più illustri Padri della Chiesa).
Agostino ascoltò la predicazione di Ambrogio che cancellò tutti i dubbi intellettuali rispetto al male e Agostino decise di aderire al Cristianesimo. Gli mancava di combattere una dura battaglia interiore con le sue abitudini peccaminose. Nelle sue confessioni egli descrive con potenza drammatica la lotta che dovette affrontare per abbandonare le sue abitudini peccaminose; abbandonò la sua professione, si ritirò con la madre e alcuni intimi amici in una villa vicino Milano dove si preparò nella preghiera e nello studio a ricevere il battesimo che gli venne amministrato nella Pasqua del 387 proprio da Sant'Ambrogio; decise allora di ritornare in Africa e dedicarsi alla diffusione della Parola di Cristo. Lungo il viaggio alle porte di Roma la madre che lo accompagnava morì. Nonostante il grande dolore per la morte della madre Agostino decide di proseguire il viaggio e giunto in Africa fu ordinato Sacerdote e successivamente divenne Vescovo. Il resto della sua vita all'Evangelizzazione dei popoli africani fino quando nel 430 morì.
Egli scrisse moltissime opere tra le quali quelle più rilevanti dal punto di vista pedagogico sono: "De Magistro" e il "De Catechizandibus Rudibus".
L'opera più importante dal punto di vista teologico sono le Confessioni. Fin dalla nascita del Cristianesimo nasce la discussione del rapporto che deve esserci tra Fede e Ragione.
Sant'Agostino cerco di risolvere la questione
affermando che
Egli arriva a spiegare il male affermando che Dio che è assoluta perfezione ha creato solo il bene; pertanto il male deve essere considerato non come male in sé stesso ma come assenza di bene. A causa di questa assenza di bene l'uomo ha commesso il cosiddetto peccato originale, ma con il battesimo è ritornato in stato di grazia; la grazia di Dio lo ha illuminato. Siccome l'uomo è dotato di libero arditrio può rivolgersi al bene oppure al male. Dal punto di vista pedagogico Agostino distingue vari gradi di conoscenza:
Sensibile (percezione sensoriale) è soggettiva e mutevole;
Razionale è superiore alle conoscenze percettive e che comprende l'idee immutabili e universali che scopriamo in noi, grazie all'illuminazione Divina.
La verità è pertanto interiore e non va ricercata all'esterno. Il mondo ha un ordine che scopriamo alla luce della nostra unità interiore.
Per accedere alla verità necessitiamo di un maestro che secondo Sant'Agostino è il Verbo Divino (Parola di Dio) che parla silenziosamente a tutte le anime, pertanto il maestro umano stimola con le parole ma la verità viene scoperta da ciascuno dentro di sé.
Pertanto attribuisce un'importanza minima all'educatore in quanto non è solo il maestro depositarlo della verità, ma lo è altrettanto quanto l'educando. Il maestro dovrà semplicemente aiutare l'allievo ad estrarre la verità che è dentro di lui arricchendo il suo vocabolario.
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