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J.L. David (1748-1825)
Nasce a Parigi nel 1748 e compie le sue prime esperienze pittoriche alla École Royale des Élève Protegés rivelando un precoce interesse per temi mitologici e storici.
Ottenuto il secondo premio del 'Prix de Rome', una sorta di borsa di studio, nel 1775 si reca a Roma.
L'ambiente romano, dominato dalle teorizzazioni classiciste del Winckelmann, è in questo momento altamente formativo per un giovane pittore.
David intraprende una rilettura dell'opera di Michelangelo, Raffaello, dei bolognesi del Seicento, di Poussin. Ma è soprattutto dalla scultura antica, in particolare quella romana, che il pittore trae i maggiori stimoli concettuali e disegnativi. Tornato in Francia, si dedica a raffigurare episodi classici (Belisario riconosciuto, 1781; Il dolore di Andromaca, 1783).
I motivi politici e civili del classicismo di David si evidenziano nell'opera che segna la sua definitiva consacrazione: Il giuramento degli Orazi (1784). Tra le opere storiche importanti vi sono Paride ed Elena (1789), in cui compare un elegante archeologismo e I Littori restituiscono a Bruto i corpi dei figli(1789), la cui componente ideologica, espressa nell'esaltazione delle virtù civili della Roma repubblicana, procura a David il ruolo di pittore della Rivoluzione quando in Francia scoppiano i primi moti.
Partecipa attivamente alla Rivoluzione francese intraprendendo molteplici iniziative per l'organizzazione della cultura artistica. Nel frattempo dipinge gli eroi della Rivoluzione (La morte di Bara, 1794; La morte di Marat, 1793) e quadri commemorativi (Il giuramento della Pallacorda, 1791).
Dopo la caduta di Robespierre, David viene imprigionato. Uscito di prigione elabora Il ratto delle Sabine, un'opera storica interpretata come una proposta di conciliazione delle parti.
Ammaliato dalla figura di Napoleone, nelle cui iniziative individua la continuità degli ideali della Rivoluzione, ne diviene il pittore ufficiale. Di questi anni sono molti ritratti di straordinaria forza emotiva (Napoleone che valica il San Bernardo, 1800) e dipinti celebrativi delle vicende napoleoniche (Incoronazione di Napoleone, 1805-1807).
A seguito della Restaurazione, David si reca in esilio volontario a Bruxelles dove muore nel 1825.
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