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Visione del rapp. uomo-natura nell'800




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VISIONE DEL RAPP. UOMO-NATURA nell'800


Nell'800 il concetto di natura era variamente presente in gran parte degli autori europei e derivava da suggestioni classiche: da Rousseau   a Foscolo il tema era stato tratta dagli autori più rappresentativi d'Europa. Già per l'illuminismo è un meccanismo, governato da leggi eterne, estraneo alla vita dell'uomo; molti autori romantici inaugurano una rivolta contro la natura, ritenuta causa di infelicità. Ma nel 700 era viva anche la concezione idillica di una natura amica e confortatrice; le due si incrociano e si alternano a lungo fino a comparire entrambe in un medesimo autore come accade in (Leopardi), ma in definitiva è, però, l'immagine di una natura generosa quella che prevale. I romantici soprattutto, colgono analogie fra uomo e natura nella quale cercano la via per l'estasi che accoglie l'io perchè al fondo delle esperienze dell'800 c'è una fama più o meno accentuata di panteismo.(il dio è ovunque)


SCHELLING:

Nel campo filosofico il tema dell'unità fra la natura e lo spirito trova la sua migliore espressione nella meditazione filosofica di Schelling, che assegna un ruolo essenziale alla natura concepita come preistoria dello spirito. Egli, infatti, sostiene che c'è un nesso inscindibile fra natura e spirito, gli stessi principi che spiegano lo spirito possono e debbono spiegare la natura; quindi il grande principio della natura di schelling è che la natura deve essere lo spirito visibile mentre lo spirito è la natura invisibile. Oltre la natura e lo spirito, secondo schelling stà l'assoluto, inteso come unità indifferenziata di natura(è l'attività inconscia) e spirito(attività conscia); inteso anche come identità di IO e non IO, di soggettivo e oggettivo. Secondo Schelling la natura è concepita come spirito inconscio che contiene in se i principi della propria organizzazione e che a gradi si sviluppa teologicamente, cioè a livelli successivi che mostrano un'intrinseca finalizzazione. Poichè l'attività inconscia precede la conscia, la natura precede lo spirito. Quindi si avrà una filosofia della natura e una dello spirito(trascendentale). La prima non si limita a studiare i processi naturali, ma studia l'attività assoluta che è fondamento di tali processi. Mentre la filosofia trascendentale al contrario parte dallo spirito per rintracciare in se stesso la natura, afferrandola e conoscendola come una sua produzione inconscia. Quindi il naturalismo per Shelling è una fisica speculativa antimeccanicistica e ha un carattere speculativo e finalistico: cioè la vita si organizza nel tutto, che costituisce la ragione d'essere delle parti.




KASPAR DAVID FRIEDRICH:

Spostando l'attenzione nell'ambito artistico, consideriamo che Schelling con altri teorici del romanticismo come Schlegel privilegiano la pittura fra le arti figurative, in quanto capace di cogliere i misteri e l'aspetto divino della natura. Questa teoria trova in David Caspar Friedrich un acceso sostenitore che pone al centro della sua produzione pittorica il rapporto uomo-natura. Nei suoi quadri compaiono spesso personaggi intenti alla contemplazione di un paesaggio: qualunque esso sia, l'artista trasmette all'osservatore il senso dell'infinito inconoscibile provocando spesso più sgomento che serenità. FRIEDRICH sa che in quel momento della cultura europea, il compito dell'artista non sta nella rappresentazione fedele dell'ambiente, ma piuttosto nella capacità di esprimere un sentimento. Infatti, nei suoi paesaggi trasfonde la ricchezza di sentimenti, la coscienza della solitudine dell'uomo, la sua angoscia di fronte al mistero della natura; nei suoi quadri egli (coglie il SUBLIME,) rappresenta il senso di sgomento di fronte a questa essenza infinita, che si riscontra soprattutto in un opera di Friedrich: "Naufragio della speranza". Il quadro illustra una serie di gigantesche lastre di ghiaccio che hanno catturato una nave, appunto l'Esperanza. L'artista centra la sua attenzione verso la grande forza della natura, verso la sua dimensione che va oltre quella umana. I grandi blocchi di ghiaccio sovrapposti appartengono alla grande immaginazione dell'artista e la resa realistica gli da un senso drammatico, per rendere meglio il senso di natura vivente. Per rendere questa sensazione affascinante l'artista si sofferma sui dettagli e crea sfumature da toni freddi nel cielo, mescola toni grigi ed azzurri con gialli e bruni nei blocchi di ghiaccio. Il risultato sembra il riflesso della natura da madre diventa matrigna, sgomentando l'uomo e accrescendone le ansie.





LEOPARDI:

Così, in particolare, Leopardi superato il momento dell'esaltazione della natura come madre benevola, ispiratrice di grandi ideali, si arrende alla ragione che ha messo crudamente sotto gli occhi dell'uomo il vero e lo ha reso infelice, giunge alla concezione opposta della natura matrigna, che nega all'uomo ogni possibile felicità. La natura mira, per Leopardi, alla conservazione della specie, e per questo fine può anche sacrificare il bene del singolo e generare sofferenza. Questa concezione di natura è presente nel "Dialogo della natura e di un Islandese": qui la natura non è più considerata madre amorosa e provvidente, ma un meccanismo cieco, indifferente e, soprattutto, crudele. Secondo il poeta la colpa non è più da attribuire alla ragione ma esclusivamente alla natura. Il dialogo svolge in forma ampia il concetto leopardiano di natura matrigna, perchè ha dato agli uomini il desiderio della felicità, pur sapendo di non poterlo mai soddisfare. La natura leopardiana compare nell'infinito, la lirica che offre più di ogni altra, la possibilità di penetrare il mondo interiore del Leopardi; la natura è disegnata per piccoli tratti: la siepe, il vento, le piante sono questi gli spunti esterni che concorrono alla riflessione interiore in cui l'anima naufraga nell'infinito che la circonda.

INFINITO: appartiene al secondo periodo della lirica Leopardiana, fa parte della raccolta dei "piccoli idilli" ed è il primo esempio di poesia pura, intesa come semplice ed immediata espressione del sentimento, alleggerita dal peso degli elementi letterari, polemici e oratori che limitano il valore poetico. L'infinito è la poesia della grandezza  della miseria dell'uomo: della grandezza perchè l'uomo, è l'unico essere che ha la capacità di intuire una realtà più vasta( l'infinito spaziale-temporale); della miseria, erchè l'uomo partecipa soltanto con l'immaginazione alla vita di quell'infinito. Quindi l'uomo è una piccolissima parte dell'universo e la natura segue il suo ritmo di produzione-distruzione indipendente dai fini e interessi degli uomini. E la ragione rivela la nullità di tutte le cose e conduce il poeta verso la disperazione.







CONFRONTO: Lucrezio

L'immagine dell'infinito leopardiano viene al dettaglio in Lucrezio in un passaggio dal sublime sgomentante allo sgomento della paura. A tanti secoli di distanza, i due poeti concordano nel denunciare la mortalità del tutto, e nel rivelare la sostanziale infelicità del genere umano. Ma i messaggi finali di Lucrezio e Leopardi hanno contenuti diversi: per Lucrezio la ragione concede all'umanità di riscattarsi dalla sua obiezione, giungendo a comprendere i meccanismi che regolano la natura. Per Leopardi, invece, l'uomo non ha scampo alla sua infelicità, anche se un senso di conforto viene dal tardo messaggio rappresentato dal canto "la Ginestra" in cui la solidarietà aiuta gli uomini a consociarsi contro il dolore comune causato dalla natura. E la "nobil natura" della Ginestra rimanda a Epicuro il filosofo greco del IIIsec.a.C, che segnò profondamente l'opera di Lucrezio: questo poeta ha insegnato all'uomo a conoscere la natura, ad accettarla, a sentirsene parte senza paura e senza ribellione.

-I primi due libri del "de rerum natura" presentano la teoria atomistica epicurea: l'eternità della materia, l'infinità dell'universo e l'esclusione di ogni intervento divino nel nostro mondo. nei due libri successivi domina il concetto di natura che ha raggiunto l'armonia di leggi fisse, esse costituiscono un punto di riferimento per l'uomo, che si illude di trovare un altra vita dopo la morte e, quindi, in questo significato la natura offre una visione ottimistica del reale. Infatti, nel secondo libro il protagonista è l'atomo, tutto nasce dall'urto di questi invisibili elementi primi.

-nel terzo libro Lucrezio distingue l'anima, diffusa per il corpo e matrice delle sensazioni fisiche dall'animus, che è nel petto dove risiedono le gioie, gli affetti e le paure.

-negli ultimi due libri la natura assume un aspetto diverso: i fenomeni come le tempeste, i terremoti, le eruzioni vulcaniche e soprattutto la peste danno un senso di morte precludendo all'uomo ogni speranza. Quindi, all'ottimismo, deve seguire il pessimismo. Anche quando la natura da benigna si trasforma in matrigna, la fantasia poetica di Lucrezio ne fa un quadro di forza vitalistica, anche nelle immagini temibili della peste di Atene, la descrizione che chiude il poeme.


(da ampliare)

LA LUNA:

leggendo Leopardi si è spesso colpiti dalla facilità con cui il poeta scelse, come interlocutrice privilegiata, la luna. Forse perchè il suo moto di rotazione, essendo più lento del moto di rotazione terrestre, dalla terra vediamo sempre la stessa faccia della luna.

(oppure di geograf astronomica con la poesia L'infinito tipuoi collegare all'universo,stelle pianeti ecc.)


WORDSWORTH (inglish):

the word "romantie" first appeared in england in the 17th century with sense of  "extravagant", but by the end of 18th century with the meaning of feelings, imagination emotional pleasure. All these meanings are to be found in Wordsworth's poetical conception.

-was born in a little village in the Lake District where he spent his childhood in close contact with nature. This experience developed in him a deep love for nature which he expressed in his poetry.

-In his poems speak about of events and situations of common life of people who lived in contact with the "beautifull forms of nature"

-He think that nature was a guide to the memoral life of people, that man  and nature cannot be separated.

-In one of this poems "Doffodils" he exalted tha way the man felt after his penetration into nature's external manifestations.


WORDSWORTH:

la poarola romantico apparve per la prima volta in inghilterra, come sinonimo di stravagante, irreale, ma verso la fine del XVIII sec. Assunze il significato di sentimento immaginazione e piacere emozionale. Tutte queste connotazioni si possono ritrovare nella concezione poetica di W.

-Nacque in un piccolo villaggio nel Lake District dove trascorse la sua infanzia, in stretto contatto con la natura. Questa esperienza sviluppò in lui un profondo amore per la natura che espresse più tardi nella sua poesia.

-nelle sue poesie tratta avvenimenti e situazioni della vita comune, della gente che viveva a stretto contatto con "le belle forme della natura".

-egli pensa che la natura fosse una guida per la vita morale degli uomini, che             l'uomo e la natura fossero inseparabili.

-in una delle sue opere "Doffodils" esaltava il modo in cui si sentivano gli uomini dopo la contemplazione delle manifestazioni esterne della natura.




















(È qualcosa da sapere in più)

LUCREZIO:

Dalla lettura di qualsiasi opera, specie se l'argomento è il medesimo per ognuna, si può tentare un confronto che oltre al tema comune, tenga conto anche dell'epoca e della generazione che ha affrontato il problema; questo è quanto accade con il "de rerum natura" che, fra gli argomenti svolti, di eterna attualità, tratta il significato dell'uomo nel mondo, il mistero della morte e del nostro destino, senza nascondere l'angoscia della incertezza e la terribile forza del dolore. Lucrezio, quindi, descrive anche per le giovani generazioni di questo nostro secolo irrequieto, un mondo, così simile al nostro, desideroso di raggiungere la felicità che spesso trova un ostacolo nell'ignoranza, nella superstizione, nella paura. L'uomo è naturalmente spinto alla felicità( come dirà molti secoli dopo Leopardi che dalle sue riflessioni trarrà il suo concetto di natura matrigna) e Lucrezio scrive per quanti temono di essere felici. Anche sotto la ricchezza e il potere dei Romani del I sec.a.C, il poeta sa cogliere la paura della sofferenza, della morte, del giudizio degli dei. E la strada per la felicità non è sgombrata dalla religione, che è solo un culto esteriore, quando non diventa delitto spacciato come sacrificio agli dei. La ribellione di Lucrezio nasce dalla certezza che solo la conoscenza della natura e delle sue leggi liberare dalla paura aiutando l'uomo ad accettare gli eventi. I timori degli uomini (LA MALATTIA, IL DOLORE, LA MORTE..) sono connessi alla vita stessa e il poeta si augurerebbe di vederli scomparire grazie alla fede nella scienza. Il poeta che diffonde a Roma il pensiero di Epicuro, troverà in Leopardi il suo ideale continuatore.


NT: per ogni materia oltre alla tesina ti devi imparare bene un argomento a piacere, perchè se ti vedono incerta ti fanno : ( di che cosa mi vuoi parlere?) ed è sicuro che ti fanno questa domanda!



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