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UMBERTO SABA (1883 Trieste - 1957)
* Difficoltà di inquadramento storico/culturale: poeta dissonante nel concerto produzione contemporanea. Egli stesso cosciente di ciò ne tentò la spiegazione in varie occasioni con la Storia e cronistoria del Canzoniere 1948.
* S. ha realizzato una poesia fondata sul rispetto delle forme metriche tradizionali e sull'adozione di un linguaggio di pregnante chiarezza, tenendo fede ad un programma pronunciato ai suoi esordi: 'la fede avere/ di tutti, dire parole, fare/ cose che poi ciascuno intende, e sono, / come il vino e il pane,/ come i bimbi e le donne, / valori/ di tutti' (Il borgo). Obiettivi in netto contrasto, agli inizi del secolo, sia con l'egemonia di D'Annunzio ( che sul piano formale con le Laudi, aveva portato a compimento la disarticolazione delle forme metriche tradizionali, creandosi un linguaggio poetico di preziosistica letterarietà e sul piano ideologico opponeva 'ai valori di tutti' l' 'individualismo estetizzante'); sia con le sperimentazioni dei futuristi.
* Madre ebrea, abbandonata dal marito 'ariano', S. allevato prima dalla nutrice, poi dai parenti.
* Le esperienze infantili e adolescenziali punto di partenza per un impegno di scavo, di conoscenza e scoperta della propria personalità.
* Formazione culturale al di fuori dell'ambiente scolastico; considerava essere nato a Trieste uno svantaggio culturale, un ritardo rispetto alla contemporanea letteratura italiana. Vantaggio di assimilare la cultura tedesca. Simile in questo a Svevo.
* 1911 primo volume di poesie
* 1921 prima edizione del Canzoniere
Quello che resta da fare ai poeti - articolo 1912
Canoni fondamentali della sua poetica.Fare POESIA ONESTA, oppone Manzoni (letteratura onesta) a D'Annunzio (lett. non onesta): 'a chi sa andare ogni poco oltre la superficie dei versi, apparisce in quelli del Manzoni la costante e rara cura di non dire una parola che non corrisponda perfettamente alla sua visione: mentre vede che l'artificio del D'Annunzio non è solo formale ma anche sostanziale, egli si esagera o addirittura si finge passioni ed ammirazioni che non sono mai state nel suo temperamento: e questo imperdonabile peccato contro lo spirito egli lo commette al solo e ben meschino scopo di ottenere una strofa più appariscente, un verso più clamoroso'.Contro ogni estetismo, ogni velleità di restaurazione del 'letterato di professione', cui la bellezza interessa più della verità e contro il mito del poeta vate, Saba fissa i doveri del poeta onesto: 'non sforzare ispirazione; poi non tentare, per meschini motivi di ambizione o successo, di farla parere più vasta e trascendente di quanto per avventura essa sia. [] Reazione durante il lavoro alla pigrizia intellettuale che impedisce allo scandaglio di toccare il fondo; reazione alla dolcezza di lasciarsi prendere la mano dal ritmo, dalla rima, da quello che volgarmente si chiama la vena'. Ricercare il vero per ritrovare se stessi.Poesia di S.: scandaglio, ricerca del fondo della propria personalità, ricognizione e conoscenza dell'io. Psicanalisi.
Canzoniere Ininterrotta ricerca di verità interiore, perenne esigenza di 'toccare il fondo'. Ricerca identità: mai definitiva, ma sottoposta ad un'infinita serie di prospettive, collegate e condizionate dalla perenne mutevolezza dell'io. Il giudizio sul proprio passato ora fa emergere figure, ora le rimuove, ora le enfatizza ora le sfuma: di conseguenza ne deriva un ritorno su temi già trattati, secondo nuove prospettive. Stratificazione, pluralità di prospettive.Canzoniere considerato 'romanzo totale' ma poliedrico, cangiante: 'tutto si tiene' e la singola raccolta, il singolo componimento ricevono luce da quanto precede e da quanto segue. C. finalizzato alla rappresentazione di un'esistenza, non in modo diaristico ma rappresentando se stesso con la creazione di un personaggio letterario.
Temi: Celebrazione del quotidiano: vita giornaliera, realtà dimessa, la vita di tutti (uomini comuni) e di tutti i giorni. Questa scelta era già stata effettuata dai crepuscolari, ma si deve sottolineare la diversa angolazione da cui Saba muove per accostarsi ai contenuti. Gozzano con distacco ironico 'prendeva le distanze' dalla materia umile, e le 'buone cose' venivano qualificate 'di pessimo gusto'. Saba aderisce invece, con calda simpatia umana per il vecchio 'Caffè Tergeste', 'caffè di plebe', ai cui 'tavoli bianchi ripete l'ubbriaco il suo delirio'; per il 'vecchietto' che 'il pasto senza vino ha consumato', per l'umile compagno d'armi Zaccaria, per la gattina smarrita, per la moglie Lina; per Trieste sentita come creatura viva: insomma una vasta gamma di temi giornalieri attuando una sua famosa aspirazione: 'Essere uomo fra gli umani'.Tema amoroso: si realizza soprattutto nella rappresentazione del rapporto con Lina ( Trieste e una donna); ma dà luogo anche a figure di donne vagheggiate (Fanciulle e L'amorosa spina) con toni di un'intensa, naturale, candida carica erotica. Eros inteso come forza vitale, come adesione alla pulsioni della 'calda vita', come celebrazione della vitalistica giovinezza percorre tanta parte del Canzoniere e trova indimenticabili realizzazioni anche in una galleria di ragazzi Glauco, Garzone con la carriola.Tristezza, malinconia, dolente consapevolezza del vivere: la meditazione sul declinare della giovinezza che diventa saggezza della maturità 'Sul tardi l'aria s'affina ed i passi si fanno / leggeri'. Ma in Saba, ed è un motivo di distinzione nel panorama di angosce esistenziali, resta una totale accettazione della vita 'Nulla riposa della vita come / la vita'.
Preludio e fughe : Coesistenza del sogno giovanile e voce dell'esperienza.Trovano posto in questi versi non solo la dimensione personale, questo interiore dialogo tra illusioni e consapevolezze, ma, la dimensione di un dolore collettivo di una nazione (' fascismo). Le Fughe: sono voci che si parlano fra loro, che si inseguono per dirsi cose contrastanti, temi diversi.
Opere in prosa:Gli Ebrei, abitudine e costumi della comunità ebraica di Trieste, Ernesto, rappresentazione turbamenti adolescenziali e iniziazione amore. Fortemente autobiografico, Storia e cronistoria del Canzoniere, dominano generi diversi, saggio critico, racconto autobiografico, Scorciatoie riflessione sui vari aspetti della realtà.
STILE:Metrica/linguaggio poetico di sapore ottocentesco + elementi parlato. Privilegia una poesia che nomina ad una poesia che suggerisce, parole scelte per la loro pregnanza semantica, per la loro oggettiva definizione della realtà. Non linguaggio suggestivo, analogico.Parola: domestica, la prima venuta, senza storia
Critica:Riconoscimento del suo valore in ritardo.Per primo Giacomo Debenedetti, pubblicò nel sulla rivista 'Primo tempo', alcune sue liriche 1922.1928 'Solaria' gli dedicò un numero unico. 1930 Alfredo Gargiulo avanzava invece forti riserve. Verso gli anni '40 pieno riconoscimento. LUPERINI: 'come Svevo anche Saba sembra collegarsi ad un'esigenza di realismo psicologico, di conoscenza dell'io profondo non scissa da un senso concreto delle cose, quale è riscontrabile in Senilità e nella Coscienza di Zeno'. LAVAGETTO: c'è 'un familiare quotidiano e un familiare letterario' un lessico che ad un orecchio esercitato sui classici può essere usuale, quotidiano.
Poesie lette: A MIA MOGLIE:(Casa e campagna) Paragone della moglie ad animali domestici, tono colloquiale e dimesso. Tono francescano nell'elogiare le creature di Dio. Animali tutti ovviamente femminili. Presente inversione per risollevare il tono .IL TORRENTE:(Trieste e una donna) distinzione fra infanzia (il torrente sembra il simbolo dell'avventura, fascino, pieno di incognite) e età adulta (il torrente è solo un filo d'acqua che appena arrossa i piedi delle lavandaie). Attraverso la memoria = il recupero dell'infanzia. Memoria è positiva perché accettazione della vita. Fluire dell'acqua = fluire della vita. divisa in tre parti: 1) introduzione: misero stato attuale del torrente: avventuroso, mito = legami con il passato; 2) ricordo;3) recupero di un frammento: passeggiate con la madre austera.TRIESTE:(Trieste e una donna) descrizione con commosso affetto. Proiezione ed espressione dello stato d'animo del poeta; versi chiari e trasparenti quello che addita fa trasparire.
* CITT( VECCHIA:(Trieste e una donna) 'aspirazione ad immettere nella sua la calda vita di tutti', ed essere come tutti gli uomini di tutti i giorni. Rappresentazione di un angolo popolare di Trieste, lo stesso autore rivive in questo spaccato lo sente come un mondo suo.
* QUANDO NACQUI MIA MADRE:(Autobiografia) sono ripercorse le tappe fondamentali dell'infanzia e sua vita. In particolare in questo sonetto: la sua prima infanzia, abbandonato dal padre, la comunità ebraica, il carattere chiuso e severo della madre.
* MIO PADRE ( STATO PER ME: ( Autobiografia) visione del carattere del padre: allegro, spensierato, gioioso e l'immagine data dalla famiglia: assassino, sfuggente, pellegrino.
* PRELUDIO: (Preludio e fughe) 'voci d'un tempo' sono le voci di suo padre e sua madre, contrasto tra vitalòità e leggerezza paterna e severità e austerità materna. Dolore da lui provato è collettivo
* PRIMA FUGA: (Preludio e fughe) scontro fra tristezza e fiduciosa adesione alla vita, voce da una parte malinconica e pessimista dall'altra lieta e ottimista (nero /azzurro - magazzino di carbone/cielo e mare - disperazione / desiderio di morte - illusioni e dolcezza della vita /solidarietà e accettazione della vita). da un'esperienza individuale ad una generalizzazione.
* FRUTTA ERBAGGI: (Parole) l'amore , il gusto per la vita, vitalismo, nei suoi vari aspetti, colori, frutti sole, sensualità. Componimento chiuso /circolare. Primi versi una notazione (colori e vitalità) relativa estate; appare un fanciullo, simbolo della gioventù; la sua scomparsa è legata alla fine della giornata, alla comparsa del buio e della vecchiaia; gli ultimi due versi si ricollegano ai primi citando un'impressione di solare vitalità. Vita passa come una madre invecchia quando il figlio se ne va.
* SERA DI FEBBRAIO: (Ultime cose) vita vista in modo pessimista come un peso. Paragone con Ungaretti 'la morte si sconta vivendo'.
* TEATRO DEGLI ARTIGIANELLI: descrive con commossa partecipazione una rappresentazione popolare alla quale aveva partecipato nel clima della libertà riconquistata dopo fascismo, 1944. Un alone di tristezza accompagna il momento della vittoria: tutte le tristezze e le rovine rendono amaro quel momento.
* VECCHIO E GIOVANE: ( Epigrafe) dalla frequentazione con un giovane amico, il poeta trae spunto per una contrapposizione vecchiaia/giovinezza; tra consapevolezza dolorosa della vita/fiduciosa attesa. La ninna nanna che il vecchio 'canta ' al bambino è il racconto della sua vita (valore dei ricordi) di cui il giovane è avido ma che al vecchio reca dolore. Il vecchio 'filtra' il racconto perché non tutto può essere ascoltato dal giovane. Al giovane spetta un compito difficile: 'ha la vita non dietro, ma davanti a sé'; il vecchio lo può sostenere ma non può evitargli le prove della vita.
Solaria Bacchelli
ero tradizione pirandelliana, sveviana. Segna una inversione di marcia nella ns. lett.
Questo romanzo è stato studiato da Luciano De Maria = natura simboplica e insieme naturalistica; ricorrere del tema chiave: malattia = richiamo a Svevo.BACCHELLI Riccardo (1891 BO- Roma 1985)Romanziere, poeta, critico, saggista, regista. Studiò a BO., non si laureò mai, si trasferì a FI, collaborò 'Voce', a Roma nel 1919 collaborò con 'Ronda', Corriere della Sera. Nel 1921 è a MI, entra nell'Accademia d'Italia, dopo 3 anni esce per divergenze politiche, fu Accademico dei Lincei.Come romanziere e poeta = esordio: Il filo meraviglioso di Lodovico Clo' (1911); Lo sa il Tonno (1923) allegoria ittica del mondo umano dietra a cui si cela una critica al Fascismo.
Poeti lirici (1914) è una 'autobiografia lirica' come la definì lui stesso (Rimbaud e W. Whitman). Amore di poesia (1930); Versi e rime (1971) In grotta e in valle (1980).
Romanzo storico = (1927) Il diavolo al Pontelungo; Mal d'Africa (1935) strumentalizzato dal regime come romanzo coloniale; il mulino del Po (1938) il capolavoro; Non ti chiamerò più padre (1959) sul rapporto di S. Francesco con suo padre; Manzoni; Nievo; Tolstoj).Romanzi coniugali = La città degli amanti (1929); L'Afrodite: un romanzo d'amore (1969); Oggi, domani e mai (1932) vivido affresco della società milanese del 1° dopoguerra.Romanzi di soggetto biblico = Il pianto del figlio di Lais (1945); Lo sguardo di Gesù (1948).Si dedicò al teatro riscrive Amleto e alla regia: Ipromessi sposi.
Stile = classico ed erudito, sostanzialmente barocco,periodo solenne, colto e fastoso.
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