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"Traccia, a grandi linee, la personalità del Petrarca, così come traspare dall'epistola che ha per oggetto l'ascesa al Monte Ventoso"
Capire la personalità di un autore non è certamente facile, infatti sono molti gli elementi che vanno considerati, e sono strettamente in relazione tra loro. Primo tra tutti il periodo storico in cui è vissuto, gli eventi più rilevanti che hanno segnato la sua vita, ma anche e soprattutto le sue opere, che se analizzate in modo appropriato, ci permettono di tracciare un quadro piuttosto completo della personalità dell'autore in questione. E in questo caso si tratta di Francesco Petrarca, uno dei poeti più importanti della letteratura italiana.
L'insieme dei suoi scritti ci permette di "ricostruire" la sua personalità, ma per fornirne un'idea piuttosto precisa è sufficiente analizzare attentamente l'epistola che ha per oggetto l'ascesa al Monte Ventoso. Essa fa parte della raccolta di epistole denominate "Familiari" ed è indirizzata al monaco Dionigi da Borgo San Sepolcro, che aveva fatto conoscere al Petrarca le "Confessioni" di S.Agostino. Lo spunto autobiografico è il racconto di un'escursione al Monte Ventoso in compagnia del fratello Gherardo, ma in realtà l'episodio in sé ha un'importanza molto relativa: ben più rilevanti sono le riflessioni dell'autore in proposito, che nel testo trovano uno spazio molto più ampio.
Il tema fondamentale di questa lettera è anche la caratteristica più importante della Personalità del Petrarca: egli vive infatti un costante conflitto interiore tra l'attaccamento alle passioni umane e il tentativo di elevarsi verso Dio; sa che la beatitudine è "posta in alto", e capisce quanto sia difficile raggiungerla, vuole arrivarci ma sente che c'è sempre qualcosa che lo trattiene, e la monacazione del fratello Gherardo rende ancora più consapevole questa consapevolezza. Si può affermare quindi che Petrarca sia animato da una costante ricerca della perfezione, che si manifesta anche nelle opere (un esempio può essere il fatto che il famosissimo "Canzoniere" sia stato composto nell'arco di un quarantennio).
Una giustificazione alla sua scelta di non seguire l'esempio del fratello, prendendo solamente gli ordini minori, è sicuramente l'amore del Petrarca per la libertà, e il conseguente rifiuto per qualunque cosa che potesse in qualche modo porvi dei limiti.
Egli era inoltre un personaggio molto stimato dai suoi contemporanei e forse anche grazie a questo, nutriva una grande autostima; era consapevole dei suoi pregi, ma anche dei suoi difetti, poiché sapeva di avere dei limiti, che non tentava di nascondere, ma di superare.
Dalla lettura del brano emerge un'altra caratteristica della personalità del poeta: il fatto che decisa di sedersi a valle per meditare su quanto era accaduto poco prima ci fa capire quanto Petrarca amasse la solitudine, poiché gli permetteva di riflettere su se stesso (come avviene in questo caso), ma anche sugli eventi del suo tempo. A questo proposito è importante precisare che, non essendo portato per l'attività politica, il poeta non viveva gli avvenimenti della sua epoca esponendosi in prima persona, ma attraverso le sue riflessioni.
La predilezione per la vita solitaria non deve farci pensare che egli non avesse amici; avendo vissuto in diverse città italiane e straniere aveva infatti molte conoscenze, soprattutto tra i dotti e le Epistole, opera di cui fa parte il brano che sto analizzando, sono una testimonianza di quanto fosse importante per lui mantenere questi rapporti di amicizia.
Nel testo è presente una citazione di Ovidio, elemento che ci riconduce alla grande passione del Petrarca per la classicità romana, tanto che possiamo definirlo come il primo umanista (nonostante anche Dante, prima di lui, leggesse testi classici).
Alla luce di quanto ho affermato finora, non credo che Petrarca si possa definire "un uomo come tanti": sicuramente alcuni elementi della sua personalità sono comuni ad altri, ma considerando l'epoca in cui è vissuto (l'Umanesimo non aveva ancora raggiunto il suo massimo splendore), e prendendo le sue opere come testimonianza, penso di non sbagliarmi se affermo che la sua personalità sia semplicemente qualcosa di unico.
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