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L'australia è una terra varia di forme e colori.
Nel 1688 WilliamDampier fu il primo navigatore inglese che la raggiunse definendola New Holland; la descrisse come una terra piatta in parte savana e in parte con boschi . Ma determinante fu la spedizione di Cook che ne rimase così affascinato da organizzarne spedizioni raccogliendo esemplari di flora e fauna ma egli la definì New South Wales.
Importante fu anche il contatto con gli aborigeni australiani. Cook apprezzò tutto di loro,la loro essenzialità,il loro stile di vita.è una semplicità di buon selvaggio quello che forse sconcertava l'esploratore che magari aveva un'idea differente.
Infatti per gli aborigeni la terra rappresentava tutto,la loro stessa anima,specchio del loro essere: è in essa che risiede il loro passato,la propria storia,la loro civiltà; preservarla significava preservare la loro stessa esistenza.
Per questo gli aborigeni temevano un'attacco alla loro terra e l'ingresso nella loro civiltà da parte di stranieri.
Quando l'uomo nero posò lo sguardo sul bianco ebbe una sensazione di terrore,il primo incontro fui di paura,,rabbia.
Andando per fasi potremo definire così la storia australiana:
Può essere considerata una nazione? A chi appartiene? È' omogenea?L' Australia day è il 26 Gennaio,giorno di celebrazione nazionale,giorno in cui,nel 1788,la prima flotta di Cook pianta la bandiera inglese in territorio australiano dando inizio alla colonizzazione inglese.
Ma cos'è il 26 gennaio per gli aborigeni? È' il giorno della fine della loro cultura;dalla loro prospettiva non è il mito della nazione unita e compatta ma l'inizio della distribuzione della loro cultura e civiltà.
Qual è il ruolo della presenza aborigena in questo giorno?
Questo è sicuramente un punto di riflessione: in Australia troviamo diverse etnie,non solo i "white-settlers" ma anche altre etnie bianche non inglesi,i "convicts",non dimentichiamo infatti che l'Australia è nata come colonia penale..
L'Australia è terra di immigrazioni: abbiamo gli aborigeni con i "british-settlers",gli immigrati dopo la seconda guerra mondiale.L'A. è terra in cui coesistono varie razze,diverse culture,ma sicuramente il gruppo dominante è quello dei discendenti britannici.
Un'altra data importante è il 1° Gennaio del 1901,anno che segna la nascita della Confederazione Degli Stati Australiani o "Commonwealth of Australia" e questa è la data preferita di tutti coloro che non sono di origini inglesi.
Resta comunque aperto il dibattito sul giorno nazionale dovuto alla molteplicità delle componenti australiane.
A questo si associa un concetto altrettanto importante: quello di Nazione.
Tutta la letteratura australiana è segnata da questa ricerca di identità che non è solo a livello individuale ma collettivo perché è la società in cui viviamo che ci restituisce un'immagine forte di chi siamo.
(Quello che è anche costantemente presente è il sogno di distinguersi dalla cultura e dall'identità inglese).
Il senso di appartenere ad una nazione contribuisce alla creazione di una peculiarità culturale ma non tutti vengono inclusi in questa idea di nazionalità australiana:donne,aborigeni,immigrati non bianchi,sono tutti esclusi; non trovano spazio le cosiddette minoranze. Si costruisce questo mito su un'immagine maschile e bianca.
Quella di nazione è solo un "imagined status",una condizione,perché è solo una comunione e condivisione ideale.
Anderson dice: "parlando dell'Australia ,diversi gruppi si sono contesi le rappresentabilità per il concetto di nazione".
In particolare il concetto di nazione per quanto riguarda l'A. è in relazione all' "australian legend" che potesse restituirle un'immagine di sé;ovviamente resta un'immagine idealizzata non reale ma necessaria perché gli dà fiducia e capacità di muoversi.
È una legenda importante non solo come legge del passato ma perché incide sul presente e sul cittadino australiano poichè gli ha restituito un'identità. È una legenda basata su dei valori e principi positivi come forza,coraggio,capacità di fare il meglio.
È praticamente una legenda fortemente radicata alla funzione di stimolo.
Dal punto di vista letterario si impongono short-stories e ballate orali che sono due generi non ben codificati e stratificati con regole rigide europee;erano "experimental genres" che permettono di rappresentare le peculiarità australiane .
Da Russel abbiamo la rappresentazione tipica dell'uomo del "bush" : un uomo pratico,che sa improvvisare,che si accontenta di fare un po' di tutto abbastanza bene,non ha l'impulso a lavorare duro,è l'uomo che gioca e che spesso beve molto.
H.Lawson è lo scrittore delle prime short-stories australiane,uno dei maggiori scrittori del "Boulletin"e rappresenta le donne e gli uomini del Bush.
L'ethos del bush è un elemento distintivo.
Gli artisti guardano al Boulletin con interesse perché rappresenta l'intelligentia del tempo. Diedero al bush un'importanza significativa perché riempiva un bisogno immaginario che divenne legenda australiana. Naturalmente chi viveva nel bush aveva con se idee democratiche, di solidarietà; il tipo australiano per eccellenza ha uno spirito di uguaglianza..
Questa legenda segna il carattere tipico del personaggio australiano.
Le donne in questa rappresentazione non sono presenti: è una società agli albori, misogina.
Pensiamo che chi ha creato la struttura sociale australiana erano individui come i colonizzatori, uomini, segno di forza, poi gli immigrati, liberi alla ricerca dell'oro.
Le donne hanno un ruolo marginale: per esse non c'era spazio nella società.
Ma l'Australia è una terra di contrasti e sarà proprio la prima nazione a dare il diritto di voto alle donne.
Negli anni cinquanta, Palmer rievoca la legenda australiana e gli anni di fine ottocento sostenendo che gli australiani erano un popolo unito e pronto a difendersi dall'esterno. Rievoca il passato per ritrovare la forza e gli ideali.
Come popolo si erano isolati dal mondo consapevolmente: il loro sogno era creare un paradiso utilizzabile da tutti.
La legenda australiana non è solo la descrizione di costruzione della nazione ma parte dal suo stesso processo di formazione anche se ci sono storici come Clare che notano come questo sogno era una barriera nella vita nazionale poiché era anche un mito volgare non apprezzabile dall'aristocrazia; era infatti il bisogno della gente comune e non d'elite . Non dimentichiamo il senso d'inferiorità sentito dall'Australia: Clare puntualizza come la terra fisica stessa è fuori dalla norma, come segno di perdizione, un paesaggio che scoraggia, che smantella alcuni idiomi biologici, una flora ed una fauna non conosciute che colpivano l'uomo per la loro stranezza.
Questo senso di inferiorità è connaturato sin dalla prima storia di un insediamento, senso d'isolamento che contribuirà alla sensazione di essere una razza subalterna.
Qual è la reazione degli australiani a questo senso d'inferiorità?
Alcuni reagirono rigettando il modello europeo e, utilizzando la legenda australiana si rappresentavano come unici: prendevano in giro le usanze inglesi, considerandoli fragili, femminei, il contrario della loro mascolinità.
Altri pensavano che non ci fosse differenza con i colonizzatori; cercano di ripercorrere i passi della nazione britannica cercando di essere simili agli inglesi. C'è quindi l'imitazione del modello anglosassone. Bhabha parla del processo d'imitazione come di qualcosa di fittizio poiché la riproduzione di quel mondo è una copia falsata, mai perfetta e simile a quella reale.
Generi letterari
Genere letterario australiano per eccellenza è la ballata che ha in se sempre due temi:
il bush,la prateria australiana
i convicts,i deportati.
La ballata è un fenomeno letterario che porta subito popolarità primo perché nasce direttamente dalle canzoni irlandesi folk e scozzesi dei coloni e poi è importante perché si inserisce in un quadro letterario.
Resta il fatto che è un genere che nacque spontaneamente e che diventa la manifestazione nazionale dell'intera produzione let astra.
Per cui il suo stile era semplice e il verso rapido con una grande intensità di immagini. Esse descrivono le figure tipiche come i convicts, gli abitanti del bush, i drovers, i cercatori d'oro.
Figure su cui si è fondata una nazione e che ne hanno fatto degli eroi.
La ballata ebbe grande dignità grazie alla diffusione che ne fece il Boulletin poiché diventò il momento di sintesi di un'identità nazionale .
D'altro canto il boulletin rappresenta quella che è la bibbia d'oro del bush, sia per i temi che divulga che per il pubblico che predilige.
È un giornale che non ha fatto mai mistero sulle intenzioni che aveva di carattere nazionalistico e democratico,socialista e protezionistico.
L'esemplificazione + riuscita del boulletin fu il romanzo di Furphy "Such is life", testo strettamente legato alla tradizione inglese; lo specchio della vera vita australiana. Furphy creò un libro che espresse la peculiarità dell'esperienza australiana.del resto la letteratura deve forgiare un'identità e tale romanzo rappresenta l'immagine del bushman l'eroe che dà un'identità alla società australiana.
Già ci dà un'idea della vita concreta in cui rivendica orgogliosamente il ruolo australiano.
Figure della letteratura
La necessità di sentirsi parte integrante del popolo in cui si vive si ritrova anche nei testi letterari, un bisogno continuo di sentirsi a casa.
Ma chi erano i padri fondatori?
Erano i convicts, coloro che non vi erano nati ma che furono portati dai colonizzatori: rappresentano la maggioranza della nazione fino al 1850. erano la classe dei lavoratori.
Importante era anche la presenza degli irlandesi ma che portavano antipatia, quasi odio, un risentimento nei confronti della Gran Bretagna, perché l'Irlanda si è spesso sentita quasi una colonia inglese.
Tutto questo contribuì a creare un sentimento nazionalistico in Australia.
Questi convicts e questi immigranti avevano però la stessa idea che moralmente l'Australia era loro, quindi contribuirono allo spirito di nazione.
Per molte persone del Bush la solidarietà è un credo, una forma di religione che sostituisce una tradizione, e questi bushmen entrano a far parte della letteratura rappresentando la vera Australia, rappresentano il mito di una nazione che da una parte si rafforza e dall'altra rappresenta una crisi quando si scoprono ad esempio le miniere d'oro perché creano forti migrazioni.
Questo spirito d'appartenenza trova senso nelle ballate e nelle song's Bush che celebrano la figura del Bush rangers, figure alla Robin Hood, briganti buoni, fuori legge che acquistano prestigio. Erano prigionieri riusciti a scappare e per la maggior parte erano vili che godevano di simpatia ed ammirazione.
L'ethos del Bush incorporava molte risorse ed era simbolo di lealtà nei confronti dei loro compagni; erano gli australiani per eccellenza in quanto questa terra non aveva eroi ed i Bush rangers ne assunsero la figura per le loro qualità divenendo un mito.
Atteggiamento di fondo della società a. è il cercare di crearsi un senso orgoglioso del proprio essere australiano anche se la Gran Bretagna rimane sempre un modello dal quale ridefinirsi, confrontarsi.
Questo è importante perché ritorna il concetto della dialettica tra centro e periferia.
La diversità di questa terra esplorata conferma la sua estraneità rispetto alle norme delle culture e del centro.
Si parla di un paesaggio che sembrava aver perso la norma ( ad esempio gli alberi perdono la corteccia ) e che comunque ne sancisce l'inferiorità in quanto i suoi connotati, non rientrando nella norma, vengono visti come elementi di perversione.
Si avverte la sensazione di essere smarriti in questa natura come spiega Smith: "quando si cerca di capire la natura a. ci si sente in un altro mondo perché non ci sono punti di riferimento fissi per fare delle analogie. Anche quando sembra incontrare elementi conosciuti di fatto risultano totalmente differenti e strani, non solo per la specie ma proprio per il loro ordine di fronte al quale l'individuo è perso".
Darwin stesso è stato tre mesi in Australia per le sue osservazioni sulla "chain of being": la natura ha una propria gerarchia e non si può sovvertire. Nel suo diario scrive: " sembrerebbe che ci siano stati due creatori e due mondi".
Cook si entusiasma ed ammira negli aborigeni la forza ed il coraggio, il contrario di tanti altri che li hanno giudicati pericolosi e che ne hanno attuato lo sterminio, una razza quindi più bassa degli esseri umani, la stessa idea che si era avuta nei confronti dei primi missionari come peccatori da domare.
Quindi tutta questa flora, questa fauna, e queste etnie, creano un senso di smarrimento facendo si che l'Australia spaventasse per le sue distanze; Blaney parla della tirannia della distanza come di qualcosa che ha segnato la storia di questa terra, pensiamo ai Bush, ma pensiamo anche alla distanza dal centro.
Stead, in "for love alone", ci da una figura bellissima che richiama l'immagine di una grande distanza in cui la protagonista è Teresa, che si muove tra due culture ( i. e a. ) per realizzare il suo sogno. È un romanzo in cui si realizza meglio questa dicotomia tra centro e periferia, in cui compare l'immagine del vuoto di una terra desolata, dove la gente guarda verso il mare, luogo da cui sono arrivati i loro antenati, o verso le stelle che hanno portato gli esploratori in Australia.
Quindi quando parliamo di letteratura a. dobbiamo sempre tenere conto della descrizione del paesaggio che rappresenta la peculiarità dell'Australia.
I primi colonizzatori britannici portano con loro la tradizione, la cultura e la letteratura inglese, ma dal novecento in poi il rapporto con la letteratura anglosassone è dialettica: resta si un punto di riferimento ma non più un'imitazione pedissequa.
L'Inghilterra offre un modello forte nella lirica a partire dalla seconda metà del secolo: Swinburne rimane un punto di riferimento fondamentale fino alla seconda guerra mondiale. La poesia a, non ha un'impronta originaria come le Bush's songs che non sono canti d'amore ma di lavoro, di protesta ma che avevano però una loro origine sia linguistica che tematica, e questo elemento linguistico è nuovo perché lo standard english ha dei tratti suoi trasformati in una forma di englishes che ha le tracce dell'esperienza a.
Il genere letterario che si è affermato alla fine del secolo e che risente delle Bush's songs è la ballata.
Banjo Paterson è uno dei migliori esempi.
All'inizio troviamo forme di letteratura come reportage, diari; poi subentra la fiction: Scott, Dickens per un'elaborazione graduale di un romanzo australiano che sarà connotato da un forte tono realistico.
Il primo romanzo australiano sarà "his naturale life" di Clarke ( 1874 ), primo per eccellenza perché torna nel passato dei convicts; il tentativo di riscrivere e reinterpretare il proprio passato è qualcosa che lo scrittore rivendica in continuazione.
Clarke nacque a Londra ed emigrò in Australia dopo la morte del padre. Sceglie per protagonista un galeotto deportato ingiustamente in Australia.
Per parlare di questo nel suo romanzo egli aveva di fronte a se un enorme materiale documentativi: sappiamo infatti che l'Australia aveva un'origine penale.
Scrive poi una seconda versione del romanzo rappresentando un mondo dove sembra che Dio non esista per la spietatezza dell'uomo e per il fatto che al convict non viene lasciata la possibilità di riscattarsi.
Altri romanzi come "Oscar e Lucinda" di Carey e "Ricordando Babilonia"di Malouf rappresentano delle riscritture della storia per una reinterpretazione del passato.
"Oscar e Lucinda"è una satira della religione ufficiale così come il romanzo di Malouf rappresenta i difficili rapporti tra la british stock e la popolazione aborigena.
Un ragazzo viene buttato in mare durante il viaggio e vive 17 anni con gli aborigeni diventando un ibrido.
Si muove a cavallo tra due culture e Malouf non a caso ricorda l'insediamento delle colonie. Offre una sua versione di quello che è il rapporto tra due culture.
Questi romanzi e la letterature australiane in genere sono segnate da una forte vena di realismo che magari ha tocchi romantici e surreali ma è una letteratura che deve rivendicare una propria specificità.
Questa è la linea conduttrice della prima narrativa australiana e che trova conferma nella scuola del Boulletin,rivista fondata a Sidney nel 1880.
È una rivista repubblicana nazionalista con delle ombre di razzismo; uno degli obiettivi è fare emergere la vera voce degli uomini a.
Ecco come l'immaginazione è fortemente a che restituisce un immagine al popolo spesso falsato ma per certi versi realistico.
Si crea una mistica nazionale centrata sulla vita del bush.
Il più noto tra gli scrittori del Bulletin è Lawson che muore nel 1920.
È un poeta a cavallo tra due secoli ma è soprattutto l'autore che racconta le sue storie rappresentando mandriani,braccianti,tosatori,padroni,uomini e donne del bush.
Nei suoi racconti troviamo la solitudine che il bush impone e al tempo stesso la solidarietà .le sue sono poesie di denuncia sociale e di partecipazione alla vita minuta, quella di tutti i giorni ; sono immagini semplici, attraversate da un senso drammatico dell'esistenza per il quale la vita e la morte,la felicità e il dolore appaiono divisi da un sottilissimo filo di casualità che è facilissimo spezzare.
La povertà,la malattia sono personaggi e il tema fondamentale è la solidarietà,valore assoluto..e Lawson è davvero una xsona di calore,ha un'umanità sentita e sa trasmettere immagini cariche di sentimento,di pathos.
Solo negli ultimi 15 anni è stato studiato come scrittore perché è sempre stato visto come un intellettuale che aveva contribuito a creare il mito per la tradizione australiano.
Lawson,seppur sia stato uno scrittore della fine 800,è una presenza ancora viva.
Tutto il suo lavoro si concentra nel 1890 e il 1920/30 e nel resto vive degli anni drammatici poiché separato ,sordo e finisce in prigione per alcoolismo.
Al di là di questo è riconosciuto per i suoi meriti letterari.
Spesso questa sua grande fama ha impedito un riconoscimento come scrittore. È stato il profeta del bush ma non solo tratteggia lo spirito di solidarietà ma anche l'apprezzamento di un certo tipo di vita come il rappresentante tra i bushers e le donne ed emerge uno scrittore vulnerabile e fragile ma proprio per questa sua rappresentazione del bush che sarà attaccato.
L'approccio da lui scelto nei racconti è di stampo giornalistico; ciò che gli interessa è rappresentare una realtà interiore.
"Vorrei dipingerla così come è; creare immagini attraverso le quali gli australiani possano guardare per cogliere l'essenza".
È interessante il brano che descrive una donna del bush: già il titolo dice che è la donna del bush è una donna forte che protegge i figli di notte da tanti attacchi.
Scrittrici donne
Tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento affiorano le prime scrittici donne che hanno contribuito alla storia della cultura ed a trovare un senso d'identità.
Una scrittrice molto importante è M.Franklin che scrisse "my brillant career", romanzo ironico in cui utilizza un nome maschile affinché potesse essere letto;fu scritto quando aveva 16 anni e riflette il ruolo della donna nella società australiana.
Questo romanzo è una pietra miliare della lett.austr. per i toni e la semplicità; è definito uno dei primi romanzi per la presentazione del bush.
La protagonista è una ragazza bruttina, qualcosa di differente dalla letteratura vittoriana, che vuole raggiungere le proprie aspirazioni e vuole diventare a tutti i costti scrittrice; è quindi un romanzo altamente autobiografico.
La storia di questa ragazza rappresenta la volontà di tutta l'australia per avere un'indipendenza culturale.
Il libro ripropone tratti personali e caratteristiche delle generazioni australiane : lo spirito di ribellione di Sibilla ad esempio come anche il crollo economico del potere che finisce col vivere in una fattoria.
La vita della fanciulla che rappresenta poi quella della scrittrice è alla ricerca dio un lavoro. Si tratteggia allora un paesaggio sociale tipicamente australiano. C'è il contrasto tra la vita dura e l'aspirazione della donna.
C'è anche l'immagine del bush violento : per la Franklin è un punto di riferimento positivo seppur abbia una forza dirompente e violenta ma ha momenti estatici che incanta.
Il bush no è sol sfondo ma una parte integrante della vicenda così come tante altre opere ; è infondo l'essenza dell'australia.
Il romanzo è interessante anche per i tratti femministi e anche per questo è passato alla storia.
La scrittrice dice che è una rivendicazione nazionale e punto di riferimento per le donne.
È indirizzato ai compatrioti perché lei si dirige direttamente a loro.
È un testo indirizzato ad un pubblico australiano e si chiude con una celebrazione della vita australiana anche se non venne tanto apprezzato.
Venne infatti pubblicato 5 anni dopo a Edimburgo perché Lawson l'aveva portato con se.
Forse non piacque per i toni convenzionali dell'eroina nella quale essa si identifica ,che rinuncia all'amore per il lavoro; lei rifiuta il fortunato spasimante e lo accetta quando diventa povero e quando si riprende lo lascia per restare fedele l suo sogno di libertà.
Non volevo essere sposata con un uomo ricco che le proibisse di lavorare e scrivere.
Vuol affermarsi come donna e sente il bisogno di evadere e andare in America
Questo è il tema di migrazione tanto importante per le nostre letterature .
La scrittrice riesce ad andarci e ci vive per 30 anni continuando a scrivere ma è soprattutto una femminista e vuol promuovere una letteratura autonoma e autoctona,cioè indipendente dal mondo anglosassone ma che al tempo stesso non resti isolata ,chiusa nel provincialismo; un letteratura in grado di aprirsi e confrontarsi.
Un'altra scrittrice importante è la Richardson,nata a Melbourne che a 17 anni va in Europa e che tornerà sporadicamente in Australia per completare la sua trilogia "The fortune of Richard Mahony",scritta tra i 20 e i 30. è una saga riuscita, una lettura attenta e disincantata del destino di un uomo e della sua famiglia ma anche la storia del formarsi di una nazione.
Ripercorre lo sviluppo della società australiana a partire dai ricercatori d'oro alla sua attualità,sempre in termini realistici. Il centro dell'attenzione è l'Australia stessa. Scorrendo la storia di mahony capiamo che è un romanzo fortemente autobiografico in cui la scrittrice racconta le vicende della propria vita e dell'esistenza da disadattato del padre .
La sua opera si inserisce quindi in un'esigenza di introspezione,di una volontà di esplorare la propria storia individuale ed entrare all'interno dei processi storici e psicologici del destino dell'uomo.
La donna appare enormemente anche nelle opere di Lawson nelle cui opere troviamo lo yarn del racconto.
La sua arte nasce dai racconti orali;egli infatti era analfabeta che non conosce i classici della letteratura inglese. Parla direttamente e semplicemente ai suoi simili di un'esperienza umana condivisa indicando nei suoi racconti momenti significativi dove emerge il carattere dell'australiano.
Abbiamo detto che Lawson è il cantore del bush per eccellenza con tocchi della sua stesso malinconia.
"Innaffia i gerani"è una raccolta in cui vengono tratteggiate figure femminili. È una storia dura dove il drover porta la moglie in un bush che si lascia solo per un po' commuovere per aver lasciato il figlio dai nonni. Sono donne forti che non hanno tempo per stare male.
Il geranio del bush è una forma di vita,di colore e la donna si raccomanda i bambini di annaffiarli.
Anche con scarne parole Lawson ci dà un'immagine psicologica profonda a dispetto dell'aridità a volte della vita interiore.
"Telling Mrs Baker" è un altro racconto del bush dove il personaggio è Bob ,un mandriano che si allontana dalla famiglia e fa un viaggio in cui muore. I suoi compagni vanno ad avvertire la moglie; il marito era un uomo che bevevo e la tradiva e loro si preoccuparono di dare alla moglie una tale immagine per cui crearono una storia da raccontarle: le dicono che era morto di febbre e le hanno dato del denaro come fosse stato guadagnato.
Questo romanzo evidenzia proprio il mito di solidarietà .
Un'altra scrittrice è Barbara Bayton che offre una visione del bush non romanzata.
Scrive "Bush Studies" ,una raccolta di racconti bellissimi che vennero pubblicati a Londra dopo molto tempo; abbiamo visto che queste opere non vennero subito apprezzate. Anche gli europei sono un po' diffidenti nei confronti della Bayton.
La sua opera è tutta australiana : le eroine che lei descrive sono le donne del bush che lottano contro un destino tragico che non hanno grande attrattiva fisica,donne in opposizione a quelle classiche immagini di eroine.queste sono completamente diverse,sono donne che si confrontano con la violenza della natura.
È un bush diverso quello che descrive infatti la Bayton è definita da A A Philips una voce dissidente perché la sua rappresentazione della donna mette in crisi l'immagine dell'identità nazionale; sfida le condizioni standardizzate.
È una voce che rivendica un ruolo della donna nella costruzione dell'identità australiana.
La Bayton descrive l'eroina di fronte ad un paesaggio crudele,ostile,che prostra la donna che non si può muovere.
La sua scrittura sembra esorcizzare questo male di vivere e nel bush descrive la cattiveria dell'uomo sulla donna.
In uno dei suoi racconti più interessanti,"Sqeaker's mate" troviamo l'attacco della natura alla donna che è fisico. La protagonista è ferita da un ramo e costretta all'immobilità. Poi è attaccata dall'uomo,il marito al quale chiede di stare al suo fianco ma che poco a poco la abbandona per un'altra dalla quale avrà dei figli.
È un racconto drammatico perché è abbandonata anche dalle donne che non vogliono ascoltare le sofferenze poiché hanno bisogno di una presenza positiva.
Dagli anni 30 in poi il realismo si concretizza nel Socialism Realism di scrittori quali Palmer (che sostiene il movimento nazionale che si impegna a creare un'identità) e K.S.Prichard che scrive il famoso "Coonardoo" in cui si parla degli aborigeni; il protagonista stesso è un aborigeno. Questo è importante poiché con esso troviamo le tematiche aborigene nel romanzo bianco creando una commistione di realismo e romanticismo.
Gli abitanti erano eredi di una tradizione culturale orale; si cerca di tradurre in inglese il loro patrimonio travisando spesso le leggende con la loro mentalità.
I primi scrittori bianchi che vogliono rappresentare il mondo aborigeno non possono far altro che allora travisare il senso.
Per cui potremo dire che il primo romanzo che ridà un ruolo agli aborigeni è quello della Prichard.
Verso la fine degli anni 20 abbiamo un momento cruciale perché il governo comincia ad assumere una posizione più responsabile. Gli aborigeni cercarono di inglobare il passato perché fa parte dell'appropriazione di una propria identità.Si moltiplicano gli studi antropologici che cercano di scoprirsi un passato.La politica governativa sposta gli aborigeni nelle riserve per evitare l'estinzione mentre gli ibridi vennero prelevati e fatti crescere nell'ambiente bianco. È un processo "di purificazione" quasi per cancellare l'aspetto nero.
Intanto la presa di posizione della Prichard è quella di riesplorare il rapporto tra bianco e nero restituendo una centralità nel mondo politico che è di una donna aborigena.
Si sofferma sul ruolo svolto da una donna aborigena, della sua voglia di amare,e si innamora di un bianco. Si contrappone l'uomo che si sente sopraffatto soffrendo. Quello che desta stupore è la disinibizione della donna.
L'uomo l'abbandona per dei pregiudizi pur amandola e non vuole incorrere nello scherno. L'abbandona scatenando una crisi,un'emarginazione del popolo e allude all'impossibilità di creare un rapporto tra due razze.
Romanzo e Teatro nel 900
Il teatro australiano non godeva di molta fama ed è stato sempre d'importazione.
Il centro di avanguardia era Sidney e in particolare gli incontri avvenivano lì; segno tangibile divenne la rivista "Vision". Il programma di tale rivista era semplice e in un certo senso sempre lo stesso: riscattare l'Australia dal suo provincialismo attribuendole un ruolo salvifico in un mondo occidentale devastato che aveva perduto i valori della vita.
Un caso importante era quello della Stead che rappresenta forse il caso più esemplare di espatriata a cui sia stata negata la propria identità nazionale nella sua produzione artistica . Nei suoi romanzi seppe conciliare il suo interesse per il realismo sociale e politico; scrisse per cui all'insegna di un evidente impegno sociale e politico.
Poesia
In campo della poesia abbiamo il movimento Jindyworobak di Ingamells al quale venne rimproverato di avere affrontato la condizione degli aborigeni con una scarsa conoscenza e con un'esperienza assai limitata. Il suo apparve a molti critici copme un romanticismo inadeguato ad una realtà violenta.
Anche in poesia i temi sono sempre quelli,il culto del bush come credo assoluto e fuga dalla realtà.
Una rivista poetica molto importante fu "Angry Penguins",giornale d'avanguardia d'Adelaide che rispose con interesse alle sollecitazioni moderniste.
Tra i poeti più importanti abbiamo che soffrirono la crisi dei valori tradizionali in periodo nazionalista e che si fecero interpreti di questo malessere sono:
Judith Wright : essa si sentiva appartenente ad un gruppo egemone di anglosassoni che avevano comunque cambiato l'Australia e per questo si sentiva pervasa da un senso di colpa che nella sua poesia diventa un imperativo morale che chiama i bianchi a risarcire il popolo nero e a vegliare terre, città e natura. §La sua poesia ci ricorda un apreghiera dolce e sommessa di chi si sente esiliato da un mondo che è il solo che conosce ma dal quale deve restare al margine incapace di attraversare il solco .
Patrick White : il suo fu un cammino individuale del dopoguerra ,simbolico ed esistenziale che pose in questione non i miti ma la stessa capacità degli australiani di crearne dei propri; il mondo del bush con W.venne ricreato e restituito all'immaginazione degli australiani: Quello di W è un processo creativo che trova le proprie radici nel romanticismo e che arricchisce con un suo particolare simbolismo. Molte delle sue pagine ricordano il modernismo della Woolf in quanto ogni suo romanzo svolge un percorso esistenziale ,un viaggio della coscienza e una scoperta di sé che è un cammino spirituale sia per l'umanità che per un'epoca. Egli prova un rifiuto per la società materialistica che è alla base di una ricerca spiritualistica e che lo porta alla consapevolezza del distacco tra Dio e il mondo.
Emigrazione
Negli scrittori che emigrano è importante il concetto di transculturalismo e in particolar modo nell'emigrare affiora il concetto di esilio ed ad esso è connesso quello di identità culturale dello scrittore.
A.A.Phillip in "The cultural cringe complex"espone il concetto di esilio ed include una sorta di doubling split,cioè il moltiplicare l'esperienza dell'io,la capacità di allargarsi. Infatti il concetto di esilio riferito agli australiani è caratterizzato da ambiguità sul concetto stesso.
P.Porter,scrittore contemporaneo che vive in GranBretagna scrive "Jana face ambiguity" per indicare che per molti scrittori australiani, l'espatriarsi in Europa non è esilio ma "tornare a casa",ritrovare la propria collocazione a causa del complesso di inferiorità.
Per quanto riguarda la relazione tra europeo e australiano,l'europeo rimarrà sempre il centro ,il bambino dell'impero e l'australiano ricercherà sempre le istruzioni per sottrarre il figlio dell'impero dall'invisibilità.
Questo accade sin dall'inizio,da quando i convicts vennero trasportati,da quando l'australia è stata considerata terra da sfruttare.anche nell'800,in fase di nazionalismo,gli scrittori sentono il bisogno di spostarsi in Inghilterra.
È una costante degli scrittori australiani: è sempre l'idea dell'australia come inferiore alla Gran Bretagna che li spinge.
Ma in Australia ci sarà sempre un problema per quanto riguarda la cultura; ad esempio ci sono difficoltà sullo stampare e pubblicare volumi.
Le riviste più conosciute in A.parlano sempre di notizie inglesi o americane. Se lo scrittore propone un pezzo è quasi sempre rifiutato.
Lawson dice "niente può essere scritto qui che non abbia a che fare con l'Europa","o andare via dall'Australia o spararsi per la scrittore australiano."
Quando Lawson tornerà in A.,odierà l'E. e scriverà invettive feroci contro la regina. Gli intellettuali comunque continuano ad andare in E.
La Richardson ad esempio andò in E; aveva sempre in mente la sua terra. Tuttavia non visse lì la maggior parte della sua vita. Si sentirà meglio lì.
Pur essendo una espatriata non si sentirà mai tale,si sentirà perfettamente a suo agio lì e limitata in A.
In questo contesto inseriamo anche C Stead che non si presenta come un esiliata ma una vagabonda.
La maggior parte dei suoi romanzi sono scritti in Europa. Non è più ritornata in A dal 29 al 60,fino a quando non morì il marito ma l'Australia sarà comunque il soggetto della sua attenzione.
È sempre una parte della letteratura australiana ma fino a quando è in Europa non è conosciuta perché lei ha un forte senso di nazionalità ma era guardata come parte di movimento internazionale.
Era vista come una straniera,una tradizione dell'A ma questo non viene accettata,cosa che è successa anche a P.White che nel 48 accetta la sfida del ruolo e decide di tornare in A.
Venne criticato per il suo cosmopolitanismo. Non fu accettato come scrittore australiano.
Era uno scrittore che si era comunque formato all'estero anche se soffriva perché si sentiva un australiano.
Per lui era l'inizio di un incubo "mi veniva ricordata la mia deformità: il mio essere australiano".
Altro scrittore emigrato in Europa è M.Boyd che commenta il fatto di essere voluto rimanere in A per studiare. Il padre dice "vai in Europa per essere educato come un gentlemen".
Ancora troviamo Moorhead, autore di short stories: "la cosa era andare all'estero; restare significava restare e non identità".
Vediamo come per essere riconosciuti in patria bisognava formarsi all'estero.
Scrittori che vanno in europa sono Greer, Clive, James, Porter, Stow, Malauf.
James e Porter vissero la maggio parte della loro esistenza a Londra ma non scordarono mai il passato. Rappresentano questo Clash tra centro e periferia.
Porter in particolare insiste sul concetto di esilio secondo il quale è connaturato in ognuno di noi; qualcosa che appartiene alla natura umana e non a una nazione.
James descrive le sensazioni che ha provato quando se ne è andato dall'A.; come una fase che ognuno di essi ha passato.
Parliamo di una generazione che considera l'esilio una necessità.
Malauf va in esilio e definisce questa azione come una misura disperata per lasciare una situazione di assoluta paralisi; ma il concetto di esilio in lui non cambia.
Nel 1980, in un'intervista, rifiuta il bello di scrittore espatriato e risintetizza l'obiettivo di una sua scrittura come riconciliazione. Egli era sopravvenuto all'opposizione tra centro e periferia e sentiva il bisogno di un esilio rifiutando però il labello di espatriato perché lo considera un movimento generale.
Per lui parlare di opposizione tra centro e periferia significa chiamare in questione una cultura in generale che ha un corpo di valori; quando questa opposizione è messa in dubbio, viene messa in dubbio anche l'idea di ogni cultura che ha dei valori stabili.
Non esiste una cultura stabile poiché esiste il transculturalismo.
Altri scrittori di fama nazionale che non hanno lasciato la nazione sono Bail e Murray. Essi vanno in Gran Bretagna per essere intervistati o premiati; quello che è superato è la necessità di formarsi in tale nazione.
Il senso di cultural mobility mette in crisi l'idea di una cultura omogenea ed implica un interscambio continuo.
L'ultimo romanzo del '96, "Conversation at Curlow Creek" è un viaggio individuale dagli inferi alla conoscenza, come se i confini, è un cammino collettivo di conoscenza e lo strumento principale è nella conversazione. Questo scambio è tra due individui che può essere anche non verbale.
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