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Gli orientamenti della cultura




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GLI ORIENTAMENTI DELLA CULTURA


UNA NUOVA MENTALITA'

La cultura romantico-idealistica viene, attorno agli anni '40-'50, sostituita dalla cultura positivistica che recupera gli aspetti del pensiero illuminista del 700 e li riciclò alla luce delle scoperte scientifiche del secondo Ottocento e della nuova realtà storica.

Questo cambiamento viene favorito da due fenomeni: l'ascesa della borghesia liberale (e il suo bisogno di creare un nuovo assetto sociale, politico, economico) e l'affermarsi della scienza.

L'insieme di esperienze filosofiche e culturali fondate sulla realtà materiale e ai metodi e alle conquiste della scienza fu il Positivismo; non solo una filosofia ma un modo di pensare generalizzato. Il positivismo fu rifiuto di ogni ideale astratto, di ogni retorica, di ogni elemento metafisico, di ogni forma di attività e di pensiero che non si richiamasse alla scienza e ad una immediata "utilità" sociale. Nel secondo Ottocento subentrò l'esigenza del reale, del dato di fatto e del positivo.

LA FILOSOFIA POSITIVISTICA

All'interno del Positivismo si possono distinguere due correnti fondamentali: il Positivismo sociale e il Positivismo evoluzionistico.

Auguste Comte sostiene che l'umanità e ogni settore della conoscenza umana passano attraverso la legge dei tre stadi. Il primo stadio è quello teologico (studio della religione), i fatti sono spiegati in base all'azione e all'intervento di forze sovrannaturali. Il secondo stadio è quello metafisico, i fatti sono spiegati in base a ragionamenti astratti e deduttivi. Il terzo stadio è quello scientifico o positivo i fatti sono conosciuti in base all'osservazione dei fenomeni, alla loro misurazione e alla loro verifica sperimentale.

Secondo Comte tutto quello che possiamo conoscere della realtà è costituito da ciò che possiamo osservare o possiamo legittimamente dedurre da ciò che osserviamo. Comte afferma che alla base del progresso c'è l'ordine sociale e la tranquillità politica e teorizza che per l'ascesa della borghesia capitalistica c'è bisogno di un equilibrio tra ordine e progresso.

Il filosofo inglese Charles Darwin sostiene la teoria dell'evoluzione biologica; spiega che l'evoluzione naturale segue una legge fondamentale, la legge della selezione naturale che permette la sopravvivenza e il miglioramento delle specie più adatte. Le teorie di Darwin diverranno il supporto ideologico del dominio di classe e dell'imperialismo borghese del secondo Ottocento.

Per l'inglese Herbert Spencer l'evoluzione è un passaggio necessario, sostiene che l'uomo non ha parte ai mutamenti che sono meccanici e determinati da condizioni esterne.

LE TEORIE DI TAINE

Molti elementi del Positivismo sono ripresi e radicalizzati da Hippolyte Taine, teorico del Naturalismo francese. Taine abolisce ogni differenza di qualità tra realtà naturale e realtà umana.

Afferma che l'opera d'arte è il risultato di tre fattori: l'ambiente (circostanze fisiche, sociali, politiche, culturali, religiose, climatiche), la razza (struttura del corpo, temperamento, caratteri ereditari, elementi fisiologici, istinti) e il momento (situazione storica in cui si nasce e si vive).

L'opera d'arte è un prodotto sociale e ridotta a zero è la libertà e l'intervento personale dello scrittore, che diviene un registratore del lato reale.

CULTURA POSITIVISTICA. SCIENTISMO. LETTERATURA

La filosofia del positivismo dunque esalta la scienza e ha piena fiducia nella liberazione dell'uomo da tutti i suoi mali, nella sua infinita possibilità di progredire e migliorare.

La seconda metà dell'Ottocento è un trionfo della scienza della tecnica; tra tutte le varie scoperte è molto rilevante anche nella metallurgia la scoperta di nuovi metodi di trattamento del ferro che permette la fabbricazione d'acciaio su larga scala. Dopo il 1870 con l'invenzione della turbina idraulica si inizia anche lo sfruttamento dell'energia elettrica. In quegli anni c'è stato anche uno forte sviluppo delle comunicazioni e il 1860 è indicato come l'anno che dà inizio all'era delle ferrovie.

Claude Bernard impegna tutta la propria vita in una battaglia per una medicina fondata sulla fisiologia; Bernard afferma che perché la medicina sia valida bisogna formulare continuamente ipolesi e verificarle con l'esperienza fino alla scoperta della legge. Queste nuove idee incontrano il favore dello scrittore Zola. Il romanzo diventa allora una scienza applicando il metodo dell'ipotesi e dell'esperienza alla realtà che dovrà poi costruire la materia del romanzo.

LA RISPOSTA DEGLI ARTISTI E DEI LETTERATI

Il fallimento delle rivoluzioni del 1848 e il nuovo modello di società borghese-capitalistica segnano profondamente gli intellettuali che avvertono un senso di sconfitta e di frustrazione. La loro risposta di rivolta si divise in due scelte:

La scelta conformista: significa accettare il mercato, adattandosi a scrivere per il pubblico, assecondando i gusti per il successo e il benessere economico.

La scelta della ribellione: vede alcuni rispondere all'arroganza borghese con atteggiamenti anarchico-scapigliati senza riuscire a conquistare uno spazio ideologico e culturale produttivo.

Falliti gli ideali altri intellettuali si limitano a registrare con impersonalità i fatti così come avvengono.


LA NARRATIVA DEL REALISMO E DEL NATURALISMO IN EUROPA


REALISMO E NATURALISMO

Attorno agli anni '50 le grandi illusioni nazionali e sociali subiscono un profondo ridimensionamento. Alla fiducia delle forze ideali subentra la necessità di un'effettiva attenzione alla realtà delle cose, agli aspetti concreti della natura e della vita, alle reali possibilità di azione. Alla filosofia e alla cultura idealistica del primo Ottocento si sostituisce la filosofia del Positivismo.

Anche sul piano letterario si avverte sempre più l'urgenza di un tuffo nel realismo del tempo, soprattutto in Francia e in Italia.

UN PRECURSORE HONORE' DE BALZAC

Nella letteratura francese il passaggio dall'ideale al reale è aperto da un narratore romantico Honorè de Balzac il quale sostiene che le differenze tra le varie specie animali sono causate dai condizionamenti dell'ambiente in cui esse vivono. L'individuo dunque esiste sono in rapporto alla società però l'uomo ha la possibilità di mutamento sociale e di passare da un ruolo ad un altro. Balzac individua questi mutamenti nei rapporti economici e nell'economia capitalistica causa profonda di tutti i conflitti.

Il romanziere deve trasformarsi in un sociologo che fa appello alla causalità economica per spiegare i rapporti tra gli uomini, in romanzo non è più direzionato ad individuare astratti ed assoluti valori, ma a ritrarre la società in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue classi, dalle più umili alle più elevate.

LA SCUOLA REALISTA IN FRANCIA

La "scuola realista" che si afferma in Francia tra gli anni '50 e '60 si impegna in una chiassosa , spregiudicata e scapigliata polemica contro ogni tradizione, contro il Romanticismo e i suoi valori ideali, lo spirito borghese con il suo perbenismo e le sue ipocrisie. Questi scrittori non riescono ad elaborare una teoria del realismo approfondita poi da Flaubert e dai fratelli Goncourt.

Flaubert vuole un romanzo realisticamente particolare ed esatto dove siano presenti solo elementi oggettivi (ambientali e sociali). Ipotizza uno scrittore che studi i personaggi con la stessa "impersonalità" di un medico; lo scrittore deve essere assente dal personaggio e dall'opera, affinché vivano di una loro totale autonomia.

I fratelli Goncourt aprono la letteratura al proletariato, alle classi dimenticate dalla storia, anche se spinti più da curiosità per un mondo sconosciuto che da interessi sociali. Nella loro opera c'è un rigoroso studio di ambienti e soprattutto di casi patologici.



ZOLA E IL NATURALISMO

Emile Zola elabora le proprie idee sull'arte soprattutto sotto l'influenza della filosofia di Ippolito Taine e di Claude Bernard. Vengono abbandonati gli ideali e l'anima romantica tanto che l'amore diviene un puro soddisfacimento di un bisogno. Nel 1880 nasce la "scuola naturalista" e vengono pubblicate Le serate di Mèdan da Zola, Maupassant e Huysmans che trattano dei costumi borghesi e militari dell'epoca. La visione scientifica è all'estremo: il Naturalismo diventa l'applicazione del "metodo sperimentale" alla lettura. Come lo scienziato, il romanziere deve essere un osservatore e uno sperimentatore e cioè guardare con rigore scientifico ai fatti.


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