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SCHEDA DI LETTURA DE "I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER"
NOME E COGNOME DELL'AUTORE: Johann Wolfgang Goete
TITOLO: I dolori del giovane Werther
CASA EDITRICE: Mondadori
LUOGO E DATA DI EDIZIONE: 1774, a Lipsia
TRADUTTORE: Giuseppe Antonio Borgese
GENERE LETTERARIO: Romanzo epistolare
Un giovane di nome Werther racconta tramite lettere scritte al caro amico Guglielmo il suo amore sconfinato per Carlotta, una ragazza del luogo, e il suo rapporto con la natura e la religione.
Il narratore è interno protagonista e narra in prima persona; in questo caso si può classificare il romanzo come a focalizzazione interna. Poiché esso appartiene alla categoria dei testi espressivi nei quali la prosa è incentrata sull'emittente, tutti i personaggi vengono presentati dal punto di vista di Werther.
Il personaggio di Carlotta si può definire l'oggetto del desiderio dell'eroe in quanto tutta la vicenda è finalizzata alla conquista del suo amore.
Essa è presentata poco dopo l'inizio del romanzo, nella lettera del 16 giugno, e la prima descrizione di Werther la descrive come "una fanciulla di bella presenza, di giusta statura, vestita di un semplice abito bianco". Successivamente il giovane rimane rapito "da quelle forme, da quella voce, da quel portamento" fino a che tutta la sua anima è in sua balia.
Werther non delinea mai con precisione il carattere dell'amata fanciulla, ma riusciamo a ricavarne frammentarie informazioni dal suo rapporto materno con i fratelli e la relazione con Alberto che rispecchiano la sua serietà e maturità nonostante la giovinezza.
Il fidanzato e successivamente marito di Carlotta è Alberto, e all'interno della vicenda rappresenta l'antagonista di Werther, anche se questi non esprime mai un astio profondo nei suoi confronti.
La presentazione di Alberto è particolare poiché il lettore sa, fin dalla prima presentazione di Carlotta, della sua esistenza, ma nulla più di questo. Werther non presta particolare attenzione al fatto che egli sia il promesso sposo di Carlotta e così anche il lettore quasi dimentica la sua presenza, fino a che, nella lettera del 30 luglio, Alberto arriva in città ed entra definitivamente nella vicenda.
Werther puntualizza subito quanto egli sia "un brav'uomo, un caro uomo, con cui non si può che andare d'accordo" e, nonostante sia "in possesso di quella Perfezione" non può fare a meno di stimarlo.
Si nota il confronto tra le due figure maschili principali del romanzo quando Werther scrive che "il suo aspetto tranquillo contrasta fortemente con l'irrequietezza della mia indole" e soprattutto nella lettera del 12 giugno. In quest'ultima, infatti, viene raccontata una discussione sorta fra Alberto e Werther riguardo all'idea del suicidio, dove si scontrano due caratteri e due punti di vista molto diversi. Alberto è accusato da Werther di essere parte della gente benpensante e morale, che se ne sta tranquilla e impassibile, mentre gli esempi di Werther usati per avvalorare la sua tesi sono giudicati decisamente paradossali.
Un altro personaggio che svolge il ruolo di antagonista seppure con minore importanza è l'ambasciatore. Egli è decisamente un personaggio negativo: "poco gentile", "il più matto pedante che si possa pensare, minuzioso e prolisso come una donnicciola". L'ambasciatore rappresenta il modello di vita cui Werther non potrà mai attenersi, perché le sue passioni e il suo animo lo tengono lontano dalla subordinazione, tanto più se a un personaggio così malvisto.
Altri personaggi secondari che appaiono nella vicenda di Werther sono il conte C. ("un uomo che devo apprezzare ogni giorno di più, una testa vasta e profonda, a cui l'intelligenza non ha tolto il cuore") e la signorina De B. che somiglia a Carlotta e "ha molta anima, e le splende tutta dagli occhi azzurri".
Il conte e la signorina De B. vengono conosciuti da Werther durante la permanenza dall'ambasciatore, luogo che rappresenta un simbolo per l'animo di Werther. Nel romanzo, infatti, i luoghi rispecchiano e influenzano lo stato d'animo del giovane, soprattutto se sono luoghi naturali e isolati, dove egli si scopre completamente in simbiosi con la natura e i suoi fenomeni.
Si può citare come esempio le sensazioni che Werther prova in un'umile locanda rustica, descritta nella lettera del 20 gennaio, dove egli si sente in dovere di scrivere a Carlotta e il suo stato d'animo è differente da quello dell'ultimo periodo, oppure le riflessioni che la natura incontaminata gli ispira nella lettera del 10 maggio.
Indubbiamente il rapporto che il giovane ha con i luoghi e in particolare con la natura lo caratterizza come personaggio romantico e rappresentante del movimento filosofico Sturm und Drang, nato agli inizi dell'ottocento in Europa
La vicenda di Werther non viene contestualizzata storicamente e non c'è alcun riferimento che ci indichi in quali anni l'autore abbia deciso di collocare la sua opera; ci sono solo, ovviamente, le date forniteci nella intestazione delle lettere. In generale il tempo non è un punto essenziale ai fini della comprensione dell'opera: la storia di Werther procede secondo una fabula lineare senza rilevanti digressioni, flashback o prolessi e il tempo della storia coincide generalmente con il tempo del racconto. Chiaramente la distanza è minima perché i fatti narrati sono accaduti il giorno stesso in cui Werther la comunica a Guglielmo.
L'autore in questa opera ha ritratto e delineato il più degno rappresentante del romanticismo di stampo intimistico-soggettivo, e ha reso il suo romanzo un esempio canonico di un costume molto in voga nella sua epoca. Il romanzo ebbe un successo spropositato fra il popolo che tentò di imitare Werther, il suo modo di vestire e di vedere la vita, e alcuni scrittori vi si ispirarono come spunto e modello.
A mio parere il romanzo è sicuramente un'opera pregevole, anche se non apprezzo molte scelte di stile, troppo artefatte e complesse perché risulti una lettura piacevole. Inoltre non ho gradito completamente la storia molto probabilmente perché sento il personaggio di Werther decisamente distante da me e dai miei tempi. La passione smisurata e la frenesia di sentimenti che agita il cuore del giovane possono risultare addirittura risibili, forse non per le sensazioni in sé che tuttavia appaiono spropositate, ma per le scelte stilistiche e espressive con cui l'autore sceglie di fare esprimere il suo personaggio.
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