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San Martino
La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.
Giosuč Carducci
Spiegazione in prosa della poesia.
In questa poesia Giosuč Carducci ci fa capire quanto č malinconico l'autunno con la sua stagione fredda e piovosa, ma nello stesso tempo nell'aria c'č un odore di vino nuovo e nelle case si sente lo scoppiettio dei camini accesi che danno una grande sensazione di pace e gioia per la serenitą e felicitą che solo le cose vere della vita, cioč i valori, possono dare.
Nella prima strofa il poeta descrive il paesaggio autunnale dove la nebbia copre gli alberi spogli bagnandoli di minuscole goccioline e, a causa del vento maestrale, il mare č agitato e spumeggiante ed infine il rumore delle onde forma delle urla spaventose.
Nella seconda strofa, invece, il poeta mette in risalto la differenza tra la tristezza della natura e la felicitą delle persone semplici.
Infatti ci descrive che nel paese si sente l'aspro odore del vino fermentato che rallegra lo stato d'animo delle persone che hanno dovuto lavorare duramente nei campi per far crescere l'uva che poi č stata raccolta.
Nelle ultime due strofe il poeta ci fa rivivere la serenitą che si prova nelle povere case quando lo spiedo viene cotto nei camini mentre il cacciatore fischiettando fuori dalla porta cerca di prendere qualche uccello che nel tramonto rossastro della sera si vede allontanare in cerca di posti pił caldi.
Il poeta paragona gli uccelli neri che migrano a dei brutti pensieri che se ne vanno.
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