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SAGGIO BREVE
Tipologia B_ ambito socio-economico
Argomento: Al termine dei tuoi studi ti troverai di fronte al problema di cercare un lavoro. Dovrai allora fronteggiare il problema costituito dalle difficoltà di trovarlo. I giovani restano disoccupati, nelle società industrializzate occidentali, in percentuale molto più elevata che in passato. Chi e con quali strumenti pensi debba affrontare il problema?
I GOVANI E IL LAVORO
Numerose sono le circostanze
che concorrono e hanno concorso alla determinazione del problema della
disoccupazione, che oggi giorno si verifica soprattutto
tra i giovani.
I più comuni sono i continui cambiamenti nei modi di produzione, che oggi
vedono l'avanzare della automazione e della tecnologia
informatica in molti settori e la razionalizzazione
della produzione che si concentra sulla quantità del profitto e sulla riduzione
dei costi. Si intende quindi dimostrare il problema
costituito dalla difficoltà di trovare un lavoro tra i giovani e con quali
strumenti e soluzioni si intende risolvere il problema.
Numerose persone finiscono
così per non trovare lavoro o per perderlo, perché per età o grado di istruzione non riescono ad adeguarsi alle nuove
tecnologie. Come F.Colombo cita
nel quotidiano "
Si spera di no perché bisogna dare la possibilità a tutti di riuscire ad
entrare nel mondo del lavoro, soprattutto ai giovani che fanno sempre più
fatica ad inserirsi, ma che sono il futuro della società.
La disoccupazione non è un problema nuovo, ma avendo la
rivoluzione industriale cambiato il volto dell'Occidente, si ripresenta ad ogni significativo cambiamento tecnologico.
Bisogna svincolarsi dall'idea che i posti di lavoro siano
una quantità fissa che non permette l'entrata di nuove menti perché molto
dipende dalla decisione di individui e società e dalla loro capacità di allontanare
nuove necessità. Il numero di posti di lavoro dipende quindi anche dalla buona
volontà e dalla cultura dell'individuo. "Lavoro e mercati" del dicembre 1999
esprime che il lavoro fisso è ormai superato perché le nuove generazioni
avranno tecnologie superiori applicate ai processi di produzione e si potranno
avere mutamenti di lavoro durante il corso della vita. Da qui
la necessità che il lavoratore si riqualifichi sempre e in breve tempo.
La scuola deve dare ai giovani una preparazione ampia e flessibile per essere
considerata il futuro dell'uomo. Per fronteggiare il problema della
disoccupazione bisogna considerare il lavoro in modo diverso, non una condanna,
ma un impegno serio e soprattutto creativo, dove ciascuno esprima
la propria personalità. Non ci dovrebbe essere più la cultura ad oltranza del posto fisso, a cui si accedeva per diritto, senza avere magari
nessun requisito, ma maggiori flessibilità e impegno, maggiore volontà di
raggiungere dei risultati, di porsi al servizio di individui e comunità, in
modo intelligente e utile. Soprattutto
sarà necessario responsabilizzare gli individui, far
sì che facciano propria l'idea di formazione continua nello sviluppo di
adeguati percorsi formativi.
Importante sarà una scolarizzazione diffusa, ma ancora più importante la
disponibilità a imparare in autonomia nell'intero arco
della vita, anche fuori dal normale contesto scolastico.Il
lavoratore necessita di occupazioni sufficientemente
attraenti, pagate adeguatamente, di alternare periodi di lavoro a periodi di
studio e di un tempo libero flessibile. Sarà necessario attutire gli squilibri
sociali affinché impediscano lo sviluppo della povertà e offrano
a tutti opportunità di formazione e di cambiamento.
Il problema più importante è quello dei giovani che costituiscono, tra i 15 e 24 anni,il maggior numero di disoccupati; questi riescono ad introdursi nel lavoro solo con incarichi temporanei e a orario ridotto perché è richiesta esperienza che non può essere acquisita senza lavoro. Quindi bisognerebbe dare maggiori opportunità ai giovani di entrare nel mondo del lavoro per crearsi cosi una vita propria e redditizia.
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