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RELAZIONE SUL ROMANZO STORICO
Col termine romanzo si è soliti definire un'opera narrativa in prosa, in cui vengono raccontate una serie di vicende, fantastiche o verosimili, di uno o più personaggi.
Noi sappiamo che già in epoca greca e romana esistevano narrazioni romanzesche, ma erano considerate inferiori e perciò poco utilizzate. Nel Medioevo con questo termine si voleva, invece, indicare un genere proprio delle storie d'amore e di avventura Tuttavia la nascita del romanzo vero e proprio avviene nel Settecento: in quel periodo i romanzieri diedero vita ad un genere nuovo basato sulla rappresentazione della società e del costume, con particolare attenzione per la classe borghese.
In base ai contenuti si possono distinguere diversi tipi di romanzo: d'avventura, sociale, storico giallo, rosa, fantastico, fantascientifico, storico, psicologico di paura, dell'horror, ecc.
Il romanzo storico è un tipo particolare di romanzo, che si basa sulla rappresentazione di fatti e personaggi inventati dall'autore, in un contesto storico, di cui vengono analizzati gli usi, costumi, linguaggio e modi di vita. Accanto a personaggi storici realmente esistiti, che solitamente ricoprono ruoli secondari, ci sono personaggi inventati, ma verosimili, perché riflettono nel loro modo di pensare e di comportarsi la realtà storica e sociale dell'epoca in cui è ambientato il romanzo. Un'altra caratteristica tipica del romanzo storico è la presenza di personaggi collettivi, come la folla o. il popolo che raffigurano gli atteggiamenti collettivi nei confronti degli eventi politici e sociali del tempo
Il romanzo storico nacque nei primi decenni del Novecento ad opera dello scrittore Walter Scott. Il successo riscosso da questo genere è dovuto in gran parte alla sua "disponibilità" nell'affrontare tematiche attuali, come la crescente ricchezza della classe borghese, che stava assumendo un ruolo sempre più determinante nella vita politica, sociale ed economica dell'epoca; la decadenza della classe aristocratica, la rivoluzione industriale, le condizioni di oppressione e il desiderio di libertà delle classi più umili e una profonda sfiducia nello stato. Questo tipo di romanzo si rivolgeva principalmente ad un pubblico borghese e le vicende erano narrate da un punto di vista borghese, ma con la maggiore diffusione della cultura, il romanzo divenne accessibile anche alle classi più umili, e ciò spiega perché gli scrittori cominciarono a trattare anche tematiche differenti. Dopo Scott altri autori si affidarono al genere del romanzo storico per scrivere le loro opere più importanti, ad esempio Alessandro Manzoni con "I Promessi Sposi", Giuseppe Tomasi di Lampedusa con "Il Gattopardo" ed Elsa Morante con "La Storia".
Nel suo romanzo Manzoni ci descrive la società del Seicento lombardo, facendola "filtrare" attraverso le vicende di due innamorati, Renzo e Lucia. Come dichiarato da Manzoni, in un romanzo storico è molto importante il confine tra la verità storica e la verità poetica. Ne "I Promessi Sposi" Manzoni ricorre a numerosi "trucchetti" per far sì che queste due verità non sconfinino. Grazie all'escamotage del manoscritto l'autore autentifica la sua storia, questo abbinato alla tecnica della reticenza gli permette omettere informazioni sui personaggi realmente esistiti riuscendo così a distaccare la verità storica da quella poetica.
Oltre a questi, che sono i due trucchi più evidenti, Manzoni ne utilizza altri, per esempio fra le sequenze narrative inserisce ampie digressioni, che hanno lo scopo di chiarire alcuni concetti o alcune situazioni che altrimenti il lettore non comprenderebbe, un esempio lo sono le digressioni delle grida, sequenze in cui Manzoni riporta fedelmente il testo di alcune grida riguardo la braveria del Cinque-Seicento.
Tomasi di Lampedusa, invece, nel suo romanzo "Il Gattopardo" non fa quasi uso delle digressioni, la storia reale traspare molto più naturalmente dalle vicende della famiglia Salina. La differenza sostanziale tra "I Promessi Sposi" e "Il Gattopardo" è il lasso di tempo in cui si svolgono i fatti, mentre nel primo la storia si sviluppa in breve tempo, nel secondo intercorrono cinquant'anni tra l'inizio e la fine, e ciò perché lo scopo principale del romanzo è mostrarci, attraverso le vicende di una famiglia aristocratica, lo scorrere del tempo e come questo cambia e stravolge le cose.
Quest'anno abbiamo letto e studiato alcuni romanzi storici e mi sono stupita nel constatare che pur appartenendo allo stesso genere letterario, ogni romanzo era profondamente diverso dagli altri e questo mi ha spinto ha riconsiderare l'opinione che avevo riguardo il genere storco. Inizialmente pensavo, per ignoranza, che questo tipo di opere trattasse solo temi storici e credevo che leggerne una sarebbe stato come leggere il libro di storia, ma mi sbagliavo enormemente, perché di storico c'è soltanto l'ambientazione mentre il resto scaturisce dalla fantasia dell'autore.
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