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Emile Zola nasce a Parigi nel 1840. Trascorre la sua adolescenza ad Aix-En Provence dove il padre, un ingegnere italiano, era impegnato nella costruzione del canale; in questa città trascorre l'infanzia e la prima giovinezza. Quando il padre muore, Emile è costretto a tornare a Parigi, perché la sua famiglia già viveva in condizioni precarie. Così, rinuncia a proseguire gli studi si impegna come fattorino presso una casa editrice. Viene nominato capo del servizio di pubblicità ed ha la possibilità di conoscere importanti scrittori del tempo.
Nel frattempo, Zola decide di intraprendere la carriera giornalistica e letteraria. Zola è molto interessato alle ricerche scientifiche sull'ambiente, a tal punto da utilizzare lo strumento narrativo per analizzare ogni aspetto della vita umana e documentare i problemi e mali sociali con uno stile diretto e molto crudo, che lui lo chiama naturalismo. Nel 1867 scrive i suoi primi romanzi, Teresa Raquin e Maddalena Ferat, riscuotendo molto successo; successivamente, compone diversi romanzi con lo scopo di illustrare la società del secondo impero. I suoi romanzi sono tutti incentrati sulla realtà sociale del tempo e trattano svariati argomenti: alcolismo, prostituzione, borghesia, vita dei minatori, mondo contadino, follia omicida, valori del socialismo e del cristianesimo. Nel 1894 sconta un anno di carcere e un breve esilio in Inghilterra per aver scritto una lettera di accusa al Presidente della Repubblica, difendendo un accusato. Muore nel 1902, asfissiato dalle esalazioni di una stufa.
TRAMA
La vicenda di Germinale si svolge nei pressi di Lille nella seconda metà dell'ottocento. Il personaggio principale è Stefano Lantier, un giovane che si reca a Montsou in cerca di lavoro nelle miniere. Entra così in contatto con un luogo infernale, dove migliaia di minatori svolgono turni di lavori asfissianti, sono ricompensati con basse paghe e vivono ammassati in piccole baracche, dove tutto è di tutti. Qui Stefano trova compagni onesti e generosi e, in particolare, frequenta la famiglia dell'operaio Maheu e si affezione alla giovane Caterina. Chaval, un minatore volgare e prepotente cerca di sedurre Caterina perché è invidioso della simpatia che sta nascendo tra lei e Stefano. Un altro importante personaggio è Souvarine, un macchinista russo diventato operaio per amore del popolo: è un anarchico che rifiuta le soluzioni riformiste perché vuole distruggere l'umanità per un rinnovamento a livello universale. Al contario, Stefano si ispira alle teorie di Marx, sognando di fare aderire i minatori "all'Internazionale" fondata a Londra. In seguito la compagnia delle miniere, essendo caduta in una grave crisi economica, è costretta ad abbassare ulteriormente i salari e, inevitabilmente scoppia un grande sciopero che si protrae per diversi mesi; alla guida vi è Etienne , un capo rivoluzionario che scatena rivolte tra gli operai. Stefano incita i compagni a resistere ma, con lo scoppio di una nuova sommossa con l'esercito molti operai vengono uccisi e lui è costretto a rifugiarsi in una galleria abbandonata. Di conseguenza, i minatori devono cedere ed adeguarsi alle condizioni loro imposte, fino a quando Souvarine mette in atto il suo piano: danneggia i pozzi, inondando d'acqua la miniera e causando molte vittime. Stefano viene salvato da squadre di soccorso ed il romanzo si conclude con il suo ritorno a Parigi, dove spera di trovare un mondo più giusto e trascorrere una vita serena
COMMENTO
Dal mio punto di vista, questo romanzo, pur essendo molto crudo e diretto, si rivela molto coinvolgente proprio perché ci descrive le pessime condizioni di vita dei minatori, riprendendo alcuni argomenti storici. Inoltre, ci fa capire che non bisogna mai arrendersi di fronte al primo ostacolo ma, lottare con ogni mezzo per raggiungere il proprio scopo e i propri ideali.
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