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Port non è vincere.
doparsi è immoral
Ragazze e ragazzi che fanno sport e vogliono vincere una semplice coppa o una medaglia, professionisti che vogliono diventare campioni o semplicemente guadagnare qualche soldo, persone che vantano troppo amor proprio. Sono questi i soggetti che fanno maggiormente uso di sostanze dopanti, come Eritropoietina (o più comunemente chiamata Epo) o l'ormone della crescita (GH). Quest'ultimo aumenta l'energia fisica e sviluppa i muscoli, mentre l'Epo e la maggior parte delle altre sostanze provocano un aumento di globuli rossi nel sangue e di conseguenza viene trasportato più ossigeno con un successivo aumento della resistenza.
Purtroppo l'utilizzo massiccio del doping va a scapito, oltre che dei soggetti direttamente interessati, anche di chi ha veramente bisogno di utilizzare queste sostanze che sono contenute in numerosi farmaci che vengono rubati dagli ospedali dove vengono impiegati per casi critici come cure per malattie gravi o rare.
Questi prodotti vengono poi rivenduti in strada con un prezzo molto elevato, a meno che non siano stati rubati dai fornitori direttamente sui camion per cui la spesa diventerebbe inferiore. Inoltre è molto diffusa la vendita delle sostanze provenienti da paesi esteri in cui il loro traffico non è illegale o comunque è meno controllato. Il prezzo finale però non dipende solo da questo ma anche dal numero di mani attraverso cui queste "droghe" passano e, più sono le persone coinvolte, più i prodotti vengono a costare ai consumatori finali.
Un altro punto a sfavore, che però è della massima importanza, è rappresentato dai rischi che può provocare l'uso di queste sostanze dal punto di vista fisico, come malattie quali trombosi (otturazione delle arterie provocata da una eccessiva densità del sangue), alterazioni ormonali, danni ai reni e, nel caso specifico degli ormoni, deformazioni degli arti, problemi al cuore e leucemie. Oltre a queste, che in alcuni casi possono portare anche alla morte, si aggiungono eventuali danni psicologici come alterazione del comportamento, depressione e dipendenza psichica.
Per ridurre questo fenomeno, nel 2003 i 39 paesi che fanno parte dell'Agenzia Mondiale Antidoping si sono incontrati per creare "Il codice", ovvero una specie di guida che fa acquisire all'Agenzia la possibilità di decidere sui controlli e su eventuali sanzioni riguardanti l'utilizzo e la commercializzazione di sostanze dopanti, cosa che prima era frammentata tra numerosi organismi con risultati totalmente negativi.
Nonostante che le leggi europee prevedano la possibilità di effettuare dei controllo a sorpresa sugli atleti obbligandoli ad essere sottoposti a prelievi forzati, rimane ancora molto difficile trovare gli sportivi che assumono o a cui vengono somministrate sostanze illegali per aumentare le loro capacità fisiche e motorie e quindi avere un maggior rendimento sportivo.
Questo succede perché le sostanze sintetiche rimangono per poco tempo in circolo nell'organismo e, nel caso dell'Epo, non si riesce a distinguere la molecola sintetica da quella naturale. L'unico modo per accertarne l'assunzione da parte degli atleti è quella di analizzare l'ematocrito, cioè la percentuale di globuli rossi che è presente nel sangue. Questa tecnica però presenta numerosi limiti, infatti, soggetti che hanno parametri già molto bassi si dopano portando questi valori al limite (che è del 50%) risultando comunque negativi ai controlli e magari ci sono atleti che hanno un ematocrito molto alto per natura e con il semplice sforzo fisico che provoca una sudorazione troppo alta rischiano di portare i valori sopra il limite.
Gli atleti che risultano positivi a questi controlli vengono temporaneamente sospesi dall'attività sportiva ma, nonostante che questo possa andare a discapito di chi viene accusato ingiustamente, sarebbe più efficace una squalifica per far capire loro l'importanza e il senso dello sport. Infatti, chi assume queste sostanze lo fa per arrivare al successo o anche solo per soddisfazione personale, ma non tiene conto che riuscire a raggiungere il podio o la gloria in questo modo non ha nessun valore né sportivo né umano e che l'uso del doping nello sport è un controsenso allo sport stesso, infatti, i vincenti dovrebbero arrivare in alto solo grazie all'impegno, all'allenamento costante e alle loro capacità fisiche.
Ma il più grande controsenso è quello dell'assunzione di queste sostanze da parte degli amatori che dovrebbero giocare per divertirsi e non solo per arrivare al primo posto.
Lo sport dovrebbe essere visto solo come divertimento e quindi come qualcosa che piace e che fa sentire realizzati, ma può essere anche uno sfogo o semplicemente per staccare dalla vita mondana e lasciarsi alle spalle per un attimo scuola o lavoro o anche per vedere quello che noi stessi siamo in grado di fare con le nostre sole capacità.
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