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La parola rinascimento viene coniata dagli umanisti che lo intendevano come una rinascita dello spirito dell'uomo dopo un periodo (il medioevo, rifiuta l'arte classica) in cui l'uomo era oppresso dai pregiudizi religiosi. Se, ad esempio, c'era una guerra, la colpa poteva solo essere dell'uomo perché si era comportato male e per questo veniva punito dalla divinità.
Per quanto riguarda alla storia si parla solo di rinascimento, ma nella letteratura, questo periodo si divide in:
Umanesimo
Rinascimento
Nel medioevo si rifiutava epoca neoclassica perché era simbolo della religione pagana. Con l'umanesimo, invece:
Torna l'arte classica e le umane littere (cioè gli studi letterari);
Si riscoprono gli studi letterari e i testi antichi in cui si ritrova l'ideale della bellezza;
Nasce il concetto d'imitazione, in cui i nuovi autori s'ispirano ai vecchi testi;
L'uomo si può esprimere liberamente e abbatte tutti i pregiudizi, quindi le azioni dipendevano da lui ed è artefice del proprio destino (MICROCOSMO).
Il rinascimento va dal XV al XVI secolo (per quanto riguarda la storia), si sviluppa sotto forma di tutte le arti e colpì maggiormente l'Italia il cui centro era la Toscana (Firenze).
Dal punto di vista letterario:
A L'umanesimo parte dalla morte di Petrarca (1370) al 1470;
A Il rinascimento va dal 1470 al 1570.
In Italia si svilupparono principati e signorie (mentre all'estero si stavano già formando degli stati nazionali) pensando che queste potevano risolvere le molte guerre in atto sul territorio, e nella speranza di un periodo di tranquillità.
La letteratura, in Italia era cortigiana, esisteva il concetto di mecenatismo, che era il compito di proteggere gli artisti (scrittori, poeti, scultori, pittori, .) che venivano ospitati e protetti nelle corti. I principi facevano a gara fra di loro per avere nel loro castello più artisti possibili, e questi in cambio li ripagavano dedicandogli un'opera, un quadro, ecc. le opere rinascimentali venivano scritte secondo i modelli classici, quindi erano composte da:
Introduzione;
Dedica, che era l'esaltazione del principe che lo ospitava; lo scritto non poteva avere la libertà di parola quindi egli non poteva parlare male del principe che lo ospitava.
Si hanno due tendenze:
A Idealistica, nella quale si esprimevano gli ideali tipici del rinascimento, in cui l'uomo è artefice del suo destino e ascolta le sue passioni e ai suoi istinti; l'uomo comincia ad essere considerato come un microcosmo. Artisti: Ariosto e Tasso.
A Realistica, si occupano della realtà, della politica e delle sue contraddizioni (guerre, violenze, .) e in cui l'uomo non è artefice della sua storia perché non può controllare una parte che sfugge al suo controllo. Artisti: Macchiavelli e Guicciardini.
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