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Poetica e tecniche narrative
Se il romanzo
tradizionale tendeva ad organizzare la narrazione su precisi rapporti
cronologici e di causa-effetto, la nuova percezione della molteplicità del
reale spinse Joyce - come Proust nella recherche du temps retrouvé e Svevo con la
coscienza di Zeno - ad utilizzare un intreccio discontinuo, imprevedibile,
giustificato da tecniche narrative, come lo stream of consciousness, che
permettevano continui cambi di circostanze. Si ha quindi l'abolizione del
narratore onnisciente adatto ad una storia lineare, a favore, invece, di una
pluralità di punti di vista interni ai personaggi, in cui passato, presente e
futuro si intrecciano secondo il meccanismo delle associazioni di idee. Viene
creata così una nuova dimensione che coincide con quella del monologo
interiore, in cui la psicologia del personaggio non è più coerente ed unitaria,
ma multisfaccettata e frantumata in unità psichiche indipendenti, attraverso
cui Joyce riproduce nuovamente la pluralità del reale. In quest'ottica, dunque,
anche la psicologia, recente scienza di retaggio positivistico, perde di
significato scontrandosi con la mutevolezza dell'io moderno e si mescola ad un
radicale atteggiamento antistorico,come si rileva dalle parole stesse di
Dedalus :'La storia è un incubo da cui cerco di destarmi' (Ulysses,
trad. it. G. de Angelis, Milano 1985, p. 47. Già Nietszche nella II Inattuale
aveva manifestato il dubbio che la storia possa insidiare e far intristire la
vita. 'La storia in quanto sia al servizio della vita, è al servizio di
una forza non storica, e perciò non potrà ne dovrà diventare mai, in questa
subordinazione, pura scienza, come per esempio lo è la matematica. Ma la
questione fino a che grado la vita abbia bisogno in genere del sevizio della
storia, è una delle questioni e preoccupazioni più alte riguardo alla salute di
un uomo, di un popolo, di una cultura. Perché con un certo eccesso di storia la
vita si frantuma e degenera, e alla fine a sua volta, a causa di questa
degenerazione, va perduta la storia stessa, (Considerazioni inattuali, II, I,
Milano 272.® Nietzsche e
A tutto ciò si aggiunge una straordinaria sperimentazione linguistica che vede l'accostamento di vocaboli usati nelle loro accezioni più desuete, neologismi di stampo simbolista e svariate intrusioni di parole straniere.
Ulysses
Ulysses è una ricostruzione distaccata della vita e della gente di Dublino in un complesso romanzo realistico-simbolico, dove la struttura narrativa, la scelta dei personaggi e le variazioni stilistiche dilatano la storia dublinese fino a farne uno spaccato della vita umana e dei suoi dilemmi.
Il racconto ricopre l'arco di una giornata ( il 16 giugno1904 ) nella vita di un gruppetto di figure dublinesi, ma grazie alla tecnica del 'monologo interiore' e del 'flusso di coscienza' vengono superati quegli angusti limiti di spazio e tempo e si svela l'intera storia dei due personaggi principali. Questi sono Leopold Bloom, uomo qualunque, medio sensuale, di mentalità ancora positivistica e alla continua ricerca di certezze scientifiche e rapporti umani, e Stephen Dedalus, giovane artista alienato, di impostazione idealistica impegnato anche lui in un'opposta indagine che coinvolge, però, valori spirituali e che alla fine, come per Bloom, non darà alcuna risposta. Finalmente i due si incontrano: Bloom salva Stephen da una squallida rissa di ubriachi e lo porta a casa propria, ma Stephen non vuole restare e se ne va lasciando Bloom a letto con l'infedele moglie Molly. L'opera si conclude con il lunghissimo monologo di Molly Bloom che riflette sulle proprie esperienze di donna, affondando il romanzo nella sfera della sessualità. Nella sua molteplicità di piani, situazioni e temi tra cui spiccano la solitudine e l'alienazione prodotta nell'uomo dagli innaturali ritmi di lavoro industriale, la storia come incubo e distruzione, il sesso nella realtà e nella fantasia,e ancora la colpa, il rimorso, la nostalgia, Joyce ,analizzando la città che secondo lui costituiva il centro della paralisi, riesce a delineare, invece, l'intera avventura dell'uomo moderno estendendo, così, la sua analisi a tutta la civiltà contemporanea.
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