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L'Esistenzialismo
Che cos'è l'esistenzialismo
L'esistenzialismo, un insieme di filosofie che emerge negli anni 30 e raggiunge le sue elaborazioni più radicali negli anni 50, ha le radici nella problematica husserliana. Ciò che accomuna tali filosofie è l'idea che esistere significa poter scegliere liberamente il proprio modo di essere. La ricerca del senso dell'esistenza comporta il rifiuto di ogni verità che non nasca dalla ricerca e dal tormento individuali. Una tale verità sarebbe la negazione dell'esistenza come possibilità di scelta, sarebbe dogmatismo . 'Il termine greco filosofo - scrive Jaspers - è stato forgiato in opposizione al termine sophòs. Esso sta a significare colui che ama la conoscenza. () L'essenza della filosofia sta infatti non nel possesso della verità, ma nella sua ricerca. Il suo maggior pericolo è quello di capovolgersi in dogmatismo, cioè in un sapere costituito da affermazioni compiute, definitive, esaustive semplicemente da tramandarsi. Filosofia significa in verità: essere in cammino'.
Perché questo 'esser in cammino' non sia vano, è necessario partire dall'esame dello 'stato in cui ci troviamo'. Qual è la relazione fra l'esistenza, il tempo e l'essere? Come deve essere pensato questo rapporto perché le domande che determinano l'esistenza di ognuno abbiano una risposta? Quali sono i ruoli della scienza e della metafisica in questa ricerca? Perché c'è l'uomo piuttosto che il nulla?
In questo esame il primo dato che affiora è la coscienza dell'impossibilità di superare la morte, il destino, la colpa, le condizioni ineliminabili di ogni esistenza. La filosofia attraverso la riflessione sull'esistenza mostra all'uomo la sua essenza più profonda: la libertà, 'ogni autentico filosofare è un oltrepassamento del mondo, un analogo della liberazione' (Jaspers). La riaffermazione del carattere assolutamente libero di ogni esistenza nasce dalla coscienza che ognuno crea da se stesso il proprio destino, che nessuno può essere in qualche modo predestinato e predeterminato; da questa libertà assoluta nasce la scelta, condizione esistenziale alla quale nessuno può sottrarsi e che è fonte della responsabilità dell'uomo.
In questo quadro diventa chiaro che ogni tentativo di definire l'esistenzialismo univocamente comporta una riduzione e una semplificazione dei temi e dei concetti che lo caratterizzano: dal momento che la ricerca della libertà implica impegno e tensione morale, l'esistenzialismo copre un arco vastissimo di posizioni teoretiche, dall'agnosticismo di Heidegger, all'ateismo di Sartre, alla religiosità di Barth e di Jaspers. Ognuna di queste filosofie trova nella diversità dell'esperienza individuale la sua giustificazione.
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