|
Visite: 621 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:ExistentialismeExistentialisme Définition: L'existentialisme est une <<doctrine I crepuscolariI Crepuscolari Si veniva delineando il "crepuscolarismo". Il termine Eugenio Montale - La parola e il significato della poesia, Scelte formali e sviluppi tematiciEugenio Montale La parola e il significato della poesia Le poesie |
LE OPERE DI DANTE
-Le Rime,
Tra le poesie di Dante, alcune furono antologizzate da lui stesso nella Vita Nuova e nel Convivio, altre non furono raccolte in un unico libro organico e oggi sono comprese dal titolo generico di Rime.
Le più antiche (1283) riprendono l'oscurità di Guittone D'Arezzo; in seguito Dante si avvicina alla poesia stilnovistica, dove il tema centrale è l'amore (per Beatrice o per altre donne) che da gioia, sofferenza ed eleva spiritualmente l'innamorato.
Nel periodo si smarrimento causato dalla morte di Beatrice cerca di approfondire, con l'aiuto della filosofia e della teologia, la sua concezione dell'amore: nella Vita Nuova egli riepiloga la storia del suo amore per Beatrice mettendone in luce l'aspetto più autentico. Raccoglie le poesie del decennio precedente che meglio si adattano allo scopo e le alterna a brani di prosa che fanno da filo conduttore alla storia. Ne nasce un romanzo fatto da 42 capitoletti in prosa e 31 liriche (sul modello del De Consolatione Philosophiaie di Severino Boezio). L'opera non racconta come sono andate realmente le cose tra Dante e Beatrice, ma narra la vicenda interiore, un percorso morale e intellettuale in cui, più che i fatti concreti, conta il loro significato spirituale e simbolico.
La vita nuova (rinnovata) inizia per Dante all'età di nove anni, quando per la prima volta incontra Beatrice. La rivede nove anni dopo e il suo saluto lo riempie di beatitudine; per mantenere segreto il suo amore per lei, finge di corteggiare altre donne. Ma quando Beatrice, offesa, gli rifiuta il saluto, decide di dedicare la sua opera alla lode di lei. La sua morte, annunciata da visioni e presagi, lo getta in un profondo sconforto, alleviato dalla pietà di una donna gentile, che ben presto verrà rimpiazzata dal ritorno del culto di Beatrice, che, in una visione, gli compare trionfante nella gloria dei cieli.
Quella che Dante racconta è una storia d'amore basata su fatti reali, ma l'indeterminatezza dei luoghi e delle persone, delle vicende e l'atmosfera rarefatta che le circonda, il ricorso alla simbologia dei numeri e dei nomi, la rende un' opera astratta e intellettualistica.
Beatrice si chiama così perché dà beatitudine; il suo saluto è un'offerta di salvezza soprannaturale; tutte le date sono basate sul numero 9 per dare l'idea che ella è un miracolo, la cui radice è la santa trinità.
Dante passa gradualmente dall'amore-passione, che turba e fa soffrire, all'amore-carità che si appaga dell'essenza spirituale della donna. L'immagine della donna-angelo si arricchisce di intonazioni mistiche e visionarie. (morte di Beatrice annunciata da sconvolgimenti cosmici e dante crede di vederla ascendere al cielo tra gli angeli).
Il clima è teso e assorto, la lingua elevata, fluida e musicale della poesia si accosta a una prosa poetica ritmata, ricca di latinismi e immagini della tradizione lirica; si alternano riflessioni, sogni, visioni, accorgimenti e l'opera trasmette il senso di un'ispirata avventura intellettuale.
Tra il 1290 e il 1305 Dante sperimenta un'amplissima gamma di forme poetiche, alternando l'assorta musicalità della vita nuova a toni più aspri, energici.
Nei tre sonetti della Tenzone con Forese
Donati (circa 1290) utilizza lo stile comico, così come nel Fiore, scritto
qualche anno dopo e da molti studiosi attribuito a Dante; esso è un
rimaneggiamento del Roman De
Allo stesso modo sono lontane dalla dolcezza stilnovista le rime petrose, dedicate ad una donna detta Pietra per la durezza del suo cuore. L'amore è rappresentato come un desiderio rabbioso, una lotta feroce tra il poeta e la donna. Lo stile, influenzato dal trobar clus provenzale, utilizza suoni aspri, parole rare e gli sfondi sono gelide visioni di paesaggi pietrificati.
Un terzo gruppo di rime è legato agli studi teologici e filosofici, in cui lo stile è teso e appassionato (come nella poesia amorosa); ciò significa che la ricerca morale e intellettuale del poeta è vissuta con la stessa dedizione della celebrazione di una donna. Un sentimento simile solo più energico e aggressivo si trova nelle prime rime scritte negli anni dell'esilio. In esse, sullo sfondo del disordine, della violenza, si staglia il sogno di una società pacifica, governata dalla giustizia divina.
Il Convivio.
L'esilio strappa bruscamente a Dante i suoi punti di riferimento e lo porta a ridefinire la sua visione del mondo e il suo scopo. Da ciò, nasce un'intensa riflessione filosofica, teologica e letteraria che si manifesta in due trattati (1304-1307): il Convivio e il De Vulgari Eloquentia, entrambi rimasti incompiuti per lasciare spazio alla stesura della Commedia.
Il Convivio doveva essere composto di 15 parti (un'introduzione e 14 di commento ad altrettante canzoni), di cui furono portate a termine solo l'introduzione e tre parti, dedicate a tre sue rime di contenuto filosofico.
Il titolo significa banchetto e si riferisce all'intenzione di offrire cibo a della sapienza a quanti ne sono privi. L'opera è composta di trattati in lingua volgare, poiché esso si rivolge ad un pubblico più vasto e si adatta a tutti gli stili e all'espressione di tutti gli argomenti.
Nell'introduzione, Dante dichiara di accingersi a scrivere un'opera dotta per risollevare la sua reputazione di intellettuale dopo l'esilio, ma la vera motivazione è di ordine morale: vuole diffondere il sapere per combattere il disordine che opprime l'umanità e richiamarla al vero scopo della sua esistenza. Questa opera è quindi molto importante perché definisce alcuni temi fondamentali dell'evoluzione del pensiero di Dante. Nella quarta parte egli ripropone il concetto stilnovista che la vera nobiltà è quella d'animo e afferma la necessità dell'impero come unico governo per tutta l'umanità. Il Convivio è un'opera temperata e virile, e la prosa segue un preciso ordine logico basato sulla chiarezza e la lucidità delle argomentazioni.
Il De Vulgari Eloquentia.
L'argomento centrale di questo trattato in prosa latina sono le risorse della lingua volgare; esso è strutturato in quattro libri, di cui solo il primo e parte del secondo furono terminati, e si rivolge a un pubblico di specialisti, italiani e non.
Dante inizia proclamando la superiorità del volgare, lingua che si impara dall'infanzia, rispetto al latino, appreso tramite gli studi. Disegna un percorso che va dalla lingua ebraica, fino all'episodio della torre di Babele, causa della differenziazione linguistica. Si sofferma sul volgare del sì, (Italia) e ne passa in rassegna 14 varietà regionali, nessuna delle quali adatta ad argomenti elevati né utilizzabile in tutta la penisola. Secondo lui, i letterati italiani, dovevano cooperare alla creazione di un volgare illustre, superando i particolarismi delle parlate locali. Il trattato si interrompe mentre Dante sta illustrando i caratteri dello stile tragico, il più elevato secondo la retorica medievale.
Da questo trattato emergono dei concetti nuovi, tipici di Dante: i giudizi molto duri sui poeti precedenti ma anche del suo tempo, poiché si erano lasciati alle spalle i limiti dell'ambiente fiorentino; il rapporto tra unità linguistica e unità politica e la tesi che la lingua italiana doveva nascere dal contributo di diversi dialetti; la catalogazione dei volgari regionali.
Il De Monarchia.
Anch'esso in latino, questa opera è un trattato in tre libri scritto probabilmente dopo la discesa in Italia di Arrigo VII.
Nel primo libro sostiene la necessità di una monarchia universale per la salvaguardia della giustizia e della pace; nel secondo dimostra che Dio ha scelto per questa funzione l'impero di Roma; nel terzo afferma come l'imperatore e il papa traggono il suo potere direttamente da Dio. Le due autorità, indipendenti l'una dall'altra, devono collaborare per contribuire alla felicità terrena degli uomini e la beatitudine celeste.
Questa opera ha un impatto molto forte sul dibattito politico e teologico del tempo, poiché attribuisce valore autonomo alle finalità terrene dell'uomo e ridimensiona l'autorità del papa a favore dell'imperatore. Nel 1329 il libro sarà bruciato pubblicamente come libro eretico e rimarrà nell'indice dei libri proibiti della Chiesa cattolica fino al 1881.
Le Altre Opere In Latino.
Tra le altre opere di Dante, le più interessanti sono 13 lettere in latino (del periodo dell'esilio) rivolte a destinatari illustri e composte secondo le regole della retorica medievale. Le più significative sono quelle di contenuto politico, di tono violento e profetico, in cui egli si presenta come colui che da Dio ha ricevuto l'incarico di riportare pace e giustizia.
Di attribuzione discussa è la lettera con cui Dante dedica a Cangrande della Scala il Paradiso. (struttura commedia e significato).
Ispirate al modello virgiliano sono due ecloche (1320), componimenti pastorali in esametri latini in risposta al professore universitario Giovanni del Virgilio, che aveva invitato Dante ad abbandonare il volgare della commedia per scrivere un poema latino che piacesse ai dotti. Nello stesso anno, espone alla Chiesa di Sant'Elena a Verona una relazione in latino sul sito e la forma dell'acqua sulla terra.
Appunti su: |
|
Appunti Pittura disegno | |
Tesine Grammatica | |
Lezioni Educazione pedagogia | |