|
Visite: 1583 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:Scheda d'Analisi de "Il ritratto di Dorian Gray"Scheda d'Analisi de "Il ritratto di Dorian Gray" 1) L'autore Origine e significato del termine "Romanticismo, Il Romanticismo europeo: temi e figure, Il Romanticismo in ItaliaRISORIGMENTO Origine e significato del termine "Romanticismo Il Metamorfosi Dello Spirito Come Volontà Di Potenza: "Così Parlò Zarathustra"Metamorfosi Dello Spirito Come Volontà Di Potenza: "Così Parlò Zarathustra" La |
L'alienazione in filosofia
Il termine alienazione, nel linguaggio giuridico, indica il trasferimento del diritto di proprietà su un determinato bene da un soggetto a un altro. Il punto d'incontro tra il significato giuridico, originario, di alienazione e quello filosofico che indica il processo nel corso del quale ciò che originariamente appartiene all'uomo ed è opera sua, gli viene alieno o estraneo, finendo da ultimo col dominarlo e asservirlo, può essere individuato in Rousseau, nella cui opera il tema dell'alienazione è posto in rapporto con quello della sovranità.
Rousseau nega che la sovranità possa essere alienata, cioè trasferita dal popolo, che ne è il titolare originario, ai suoi rappresentanti. Se la sovranità è alienata, cioè ceduta, si produce una duplice scissione: una interna alla società, tra sfera pubblica e sfera privata, e una interna all'uomo, tra cittadino e borghese.
L' alienazione è, quindi, intesa come la perdita e il trasferimento ad altri di qualcosa, in questo contesto la libertà, che essendo parte integrante e inseparabile della persona e del corpo sociale, determina in entrambi uno stato d'interna separazione e lacerazione. Questo motivo dell'anormalità e dell'infelicità, connessa alla separazione, è al centro degli sviluppi che l'idea dell'alienazione assume nella "Fenomenologia dello spirito" di Hegel.
Nella "Fenomenologia dello spirito" di Hegel l'alienazione si produce dalla divisione di un'unità originaria, ma questa unità non è più il popolo o la comunità, di cui parla Rousseau, bensì è l' Idea assoluta. L'idea(che è il Logos e Razionalità pura e Soggettività) si aliena, si fa "fuori di sé", ponendosi o oggettivandosi come Natura. Il mondo naturale è un risultato della scissione dell'unità originaria, cioè dell'assoluto, il quale si divide perché, per realizzarsi come Spirito, ha bisogno di prender coscienza di sé e quindi perviene a se
stessa (ossia oggettivarsi a se stesso) e così, conoscersi. Essendo strumento e mezzo di un processo positivo, l'alienazione, sebbene
implichi scissione, opposizione e, perciò, negazione, ha conclusivamente per Hegel valore positivo. Se il processo è globalmente favorevole quando lo si considera dal punto di vista dell'Idea, non altrettanto si può dire dell' intelletto umano. Prima che l'uomo arrivi ad adeguare la propria coscienza al processo dell'Idea e, quindi ad innalzare il proprio punto di vista da quello soggettivo a quello dell'assoluto o del sapere filosofico, è inevitabile che egli sperimenti l'alienazione come infelicità. Hegel parla a questo proposito di "coscienza infelice", vivendo all'interno della scissione, senza sapere da dove essa origini, l'uomo si trova nello stato della più completa separazione: della separazione di sé dalla comunità sociale di cui è parte, nonché dalla separazione tra Io e mondo, tra soggetto e oggetto, tra intelletto e natura. Il superamento dell'alienazione coincide, per Hegel, con l'abbandono del punto di vista materialistico del senso comune e col passaggio alla filosofia e all'idealismo, il quale adegua finalmente la coscienza umana al processo stesso attraverso cui si sviluppa l'Idea.
Una concezione opposta dell'alienazione a quella di Hegel è offerta da Feuerbach, che individua il fenomeno dell'alienazione soprattutto nel campo della religione e, in particolare col cristianesimo. Per Feuerbach, l'alienazione sorge dal fatto che l'uomo proietta e personifica inconsapevolmente nella figura di Dio tutti gli attributi e le qualità umane più alte, per adorarle poi come virtù e requisiti di questa potenza estranea ,cioè Dio. Anche in questo caso si tratta di un processo di scissione: il Dio cristiano, che è Logos, Spirito e Ragione, è la ragione e lo spirito umano stesso, separato dall'uomo e trasformato in soggetto a sé. Da qui la citazione: "Dio è lo specchio dell'uomo"
Per Marx, invece, il luogo di nascita
dell'alienazione, non è più la religione o la filosofia, bensì la società degli
scambi mercantili e in particolare, la sua forma più sviluppata: cioè la
società capitalistica moderna. Nei "Manoscritti economici-filosofici del
definisce il lavoro nell'attuale società capitalistica come "lavoro alienato" per tre aspetti:
a)separazione del produttore rispetto ai prodotti della sua attività e ai suoi mezzi di produzione;
b)separazione del produttore rispetto alla sua stessa attività,ossia autoestraneazione nella produzione;
c)alienazione dell'uomo rispetto alla sua essenza di "ente generico".
Il prodotto elaborato dall'operaio é per lui un ente estraneo, che non gli appartiene, ma é esclusivo possesso del capitalista per il quale egli lavora. In secondo luogo, nell'attività produttiva, l'operaio si estrania da sè, ovvero non considera il proprio lavoro come parte della sua vita reale. Questa, infatti, si svolge altrove, fuori e indipendentemente dal lavoro. La forza lavorativa, erogata nei diversi lavori, viene trasformata in un'entità a sé, diviene cioè valori delle merci, qualcosa di indipendente dai produttori stessi e che li fronteggia e li domina. Questo rapporto capovolto, per cui il prodotto del lavoro appare dotato di un valore proprio, che subordina e comanda il lavoro, è chiamato da Marx il "feticismo" delle merci. Inoltre nella produzione capitalistica l'operaio perde il suo ente generico, ovvero ciò che propriamente ne contrassegna l'essenza: il lavoro. Quest' ultimo distingue l'uomo dall'animale: attraverso esso, l'uomo sotto la spinta dei suoi bisogni oggettiva le sue capacità e si appropria della natura stessa. Nella moderna produzione capitalistica, invece, il lavoro diventa solo un mezzo di sopravvivenza individuale, non l'espressione positiva della natura umana.. Con l'alienazione l'uomo é pertanto privato anche della sua essenza sociale. Questa unità organica dell'umanità, che si realizza oggettivamente nelle attività e nei rapporti sociali, é frantumata dalla proprietà privata , che separa l'uomo dalle sue attività e dai suoi prodotti, che gli vengono contrapposti come qualcosa di estraneo.
La proprietà é , per Marx, l'espressione materiale, sensibile della vita umana estraniata e, pertanto, la soppressione della proprietà e dei rapporti sociali fondati su essa coinciderà con la soppressione di ogni alienazione. La soluzione dell'alienazione coincide dunque con il comunismo, in cui l'esecuzione delle attività produttive é la realizzazione dell'essenza umana.
Appunti su: dorian gray alienazione, tre aspetti alienazione, |
|
Appunti Pittura disegno | |
Tesine Grammatica | |
Lezioni Educazione pedagogia | |