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La locandiera - Carlo Goldoni - IL TEATRO




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La locandiera

Carlo Goldoni

(Venezia metà '700)


GENERE: Commedia Data di pubblicazione

IL TEATRO

Carlo Goldoni


Nato a Venezia nel 1707, si laureò in legge a Padova. Nel 1734 iniziò la carriera di commediografo al teatro San Manuele di Venezia. A Pisa riprese nel 1744 la professione di avvocato, che abbandonò definitivamente nel 1748 quando fu nominato a Venezia poeta della compagnia Medebach. Da allora continuò la sua intensa attività teatrale. Morì in povertà a Parigi nel 1793.       

La riforma Goldoniana


A partire dal 1500 ci sono due tipi di commedia:una letteraria,la quale si rifaceva alle regole che gli studiosi di Aristotele (secondo alcuni studiosi avrebbe dettato le regole precise per scrivere una commedia o una tragedia)ritenevano dovessero applicarsi alla commedia oltre che alla tragedia(la cosi detta Ars poetica)e l'altra anti-letteraria e anti-accademica detta commedia dell'arte o commedia all'improvviso o a soggetto.


Compagnie di attori di mestiere seguendo un canovaccio,cioè una trama esile(riprese da storie stereotipate della commedia classica: il vecchio avaro imbrogliato dal servo furbo; il nobile che non vuole far sposare il figlio con una ragazza di grado inferiore,che alla fine si scoprirà (agnizione) figlia illegittima di un nobile),improvvisavano il dialogo seguendo anche i gusti dei lettori insistendo sulle battute se la gente gradiva,scadendo spesso nell'osceno.Gli attori in realtà si specializzavano in un ruolo(vecchio avaro,giovane innamorato)e conoscevano a memoria una serie di battute che riprendevano da repertori di formule .

Nella commedia dell'arte esistevano anche le maschere,perché i personaggi avevano dei caratteri fissi:Pantalone era il vecchio brontolone e avaro;Arlecchino o il servo sciocco o astuto come Brighella.

La commedia dell'arte piaceva molto e pur così antiletteraria, influenzò drammaturghi come Shakespeare e Molier e poi lo stesso Goldoni,che con la sua riforma eliminò il cattivo gusto della commedia dell'arte, abolì gradualmente l'uso delle maschere, sostituì il canovaccio con un copione.Altra novità di Goldoni è la sua esigenza moralizzatrice:la commedia deve insegnare il buon senso borghese,senza moralismi,anzi con grande fiducia nella natura umana:non per caso Goldoni appartiene al '700 illuminista,animato da ideali di tolleranza e pacifica convivenza tra gli uomini.


CONTENUTO:


Mirandolina è una locandiera molto affascinante che è corteggiata da un marchese, proveniente da Forlipopoli, che è sempre sprovvisto di denaro, da un conte, proveniente da Albafiorita, che al contrario ne ha fin troppo e da Fabrizio, cameriere della locanda, che le era stato suggerito come marito dal padre prima che egli morisse.


La vicenda narra in primo luogo di due uomini che hanno in comune un debole per la bella Mirandolina, la padrona della locanda.

Mirandolina essendo una donna molto affascinante, sfrutta al meglio la sua posizione, ricavando guadagno personale. Le lusinghe dei due contendenti, però non le interessavano, specialmente quelle da parte dello spiantato marchese di Forlipopoli che, essendo sempre sprovvisto di denaro voleva darle solamente la sua protezione.Se avrebbe scelto tra il marchese ed il conte, sicuramente l'ultimo avrebbe avuto più possibilità.

Ciò però non accadde perché lei era intenta a conquistare il misogino cavaliere di Ripafratta perché non era possibile che egli le resistesse, perciò utilizzando tutte le sue arti ( esempio: l' arte della seduzione ) , riuscì a conquistare il cuore del cavaliere.ma quando finalmente riuscì nel suo intento lo cacciò.Ma lui insisteva così costringendola a sposare Fabrizio, il cameriere della locanda.


Nel racconto vengono anche inserite assieme a Mirandolina due finte dame: Ortensia e Dejanira, le quali fanno emergere nel racconto l'arte della seduzione, le quali così , ottengono profitto personale.



AMBIENTE: Firenze.


TEMPO: Metà Settecento.


PERSONA: Lo scrittore narra in terza persona.


PROTAGONISTA:


Mirandolina: è la locandiera.E' una donna intraprendente e abile costruttrice del suo destino. Le piace giocare coi sentimenti altrui, infatti stuzzicata dalla misoginia del cavaliere desidera prendersi, attraverso la seduzione, una sana rivincita sull' importanza della figura femminile nel microcosmo sociale. Grazie al suo fascino riesce ad attirare alla locanda molti uomini. Riesce facilmente a tenere in guardia i suoi corteggiatori. Rappresenta la borghesia, in altre parole l'unica classe che in quell'epoca aveva potere e denaro.

Goldoni, con la figura di Mirandolina, a parer mio, vuole far notare ai lettori come la figura della donna sia cambiata nel corso dei secoli . La protagonista infatti è una donna sicura di se, che non ha bisogno dell' uomo per costruirsi una vita al contrario di come accedeva prima del '700, quando le donne avevano bisogno di una figura maschile : il padre ed il marito. Così l'autore, fa notare la libertà di Mirandolina, la donna che vive al meglio la sua vita senza essere "schiava" dell'uomo.



ALTRI PERSONAGGI IMPORTANTI:


Il cavaliere di Ripafratta: è un misogino che disprezza le donne con tutto se stesso, ma Mirandolina con la sua gentilezza riesce a fargli cambiare idea e a farlo innamorare di lei.


Il marchese di Forlipopoli: è un altezzoso senza denaro che per amore di Mirandolina s'indebita maggiormente. Lui pensa quasi che Mirandolina sia un suo possesso e non vuole che nessun altro la corteggi. La cosa che ripete più spesso alla locandiera è che lui può darle protezione.


Il conte d'Albafiorita: è un parvenu, un nuovo ricco che si è comprato il titolo nobiliare e ritiene che il denaro è l' unica fonte della sua superiorità sociale. Riempie di regali Mirandolina, della quale è innamorato. E' convinto che Mirandolina abbia bisogno di denari. Il conte è andato apposta a Firenze ed in quella locanda per vederla. Non pretende, comunque, che Mirandolina lo corrisponda.


Fabrizio: è uno dei camerieri della locanda, anch'esso innamorato di Mirandolina ed è molto geloso di lei. Secondo il defunto padre di Mirandolina è il marito ideale per lei.


Ortensia e Dejanira: sono due finte dame che utilizzano la loro bellezza per ottenerne profitto. Ammirano a Mirandolina per come si destreggia con i clienti della locanda, infatti viene corteggiata e riempita di vari regali, per cercare conquistarla.




COMPRENSIONE DEL TESTO: Difficoltà di lingua.




Commenti Personali


La commedia di Carlo Goldoni, è stata molto interessante, perché centrava a segno la realtà del '700. Infatti descrive i personaggi nei minimi dettagli, come ad esempio Il marchese di Forlipopoli, che rispecchiava la realtà di un epoca in cui la nobiltà non veniva considerata. Il titolo nobiliare infatti, non veniva preso neanche in considerazione, perché la borghesia (nuovo ceto sociale del '700) era riuscita a sconfiggere il titolo nobiliare. Infatti nella vicenda è inserito come personaggio il conte d'Albafiorita, un borghese che si acquistò il titolo nobiliare. Nella vicenda infatti la giovane Mirandolina se doveva scegliere da sposare tra il marchese ed il conte, avrebbe scelto il conte. Questo perché Goldoni doveva avvicinarsi al meglio alla realtà e perché la maggior parte dei lettori erano ad un livello di classe sociale medio-basso.

La commedia è stata molto originale, mi è piaciuto il linguaggio dell' epoca infatti la "difficoltà" che ho trovato è stata la comprensione di alcuni termini.







La figura della donna nel '700

Dal '500 al '700 il dibattito uomo-donna è molto animato. Nel '500 si arriva addirittura a parlare di una guerra tra i sessi e il '700 viene definito il secolo della donna. Infatti essa comincia la sua lotta per l'uguaglianza.         Durante questi tre secoli sconvolgimenti economici, politici, culturali e religiosi trasformeranno il rapporto tra uomo e donna e ridefiniranno i contorni del rapporto di quest'ultima con il mondo. In questo periodo hanno grande importanza nella storia e nella cultura, soprattutto della Francia, figure femminili come quella di Margherita D' Angoulême, duchessa D' Alençon poi regina di Navarra, Caterina De' Medici e Anna di Bretagna. Caterina De' Medici, nel 1560, alla morte di Francesco II regna insieme al figlio minorenne Carlo IX ed è tristemente famosa per aver istigato dei fanatici cattolici a compiere il massacro della notte di San Bartolomeo (1572) quando miglia di ugonotti morirono per mano di questi fanatici. Margherita di Navarra (sorella di Francesco I) e Anna di Bretagna sono note come protettrici dei poeti e dei letterati che vivevano alle loro corti.  I principi e i re desiderano circondarsi di poeti che ne possano cantare la gloria e celebrare le vittorie, ecco perché, re come Francesco I e principesse come Margherita di Navarra e Anna Di Bretagna, ricoprono in quest'epoca un ruolo artistico di primo piano fornendo anche aiuto materiale a poeti. Alle loro corti la funzione più ricercata è quella di 'poeta ufficiale'. Il XVII secolo in Europa è il secolo dello splendore. E' il secolo di Luigi XIV e segna il trionfo del classicismo. Si distinguono le regine Maria De Medici ed Anna D'Austria: la corte impone la moda, il gusto, il bon ton: è negli ambienti della corte e nei saloni che si forma l'ideale dell''honnête homme, colto senza essere pedante, raffinato, discreto, elegante.Sotto l'influsso di Madame de Maintenon, che luigi XIV sposò segretamente, la corte divenne più austera. Anche in questo secolo, come nel precedente, non solo in Francia, una grande importanza hanno le varie regine e nobildonne, quali Maria Gonzaga, regina di Polonia, e Margherita di Svezia. Grandi dame come le duchesse di Roman e di Nevers, Madames de Villeroy, de Guise, de Brienne, si trovano con gentiluomini e letterati. Dopo un periodo di crisi seguita all'assassinio del re, con Richelieu la vita dei salotti riprende. Sarà soprattutto Catherine de Vivonne, marchesa di Rambouillet a dare vita ad un raffinato e frequentatissimo salotto. L'hotel de Rambouillet è un luogo in cui ci si diverte, si fa musica e letteratura e verrà deriso da Molière nelle Fammes Savantes e nelle Precieuses Ridicules. Alcune preziose erano contrarie al matrimonio, perché ritenevano che condannasse la donna alla schiavitù e che alterasse la purezza dell'amore. Rivendicavano l'indipendenza e l'uguaglianza dei diritti; esprimevano anche idee ardite, come quella del divorzio e della vendetta che una donna, sposata per forza, può attuare. Mentre il XVII secolo lascia un'impressione generale di stabilità, il XVIII è un periodo di 'movimento' culminante in una crisi violenta che annienta un sistema sociale e politico secolare ed instaura un ordine nuovo. Un lungo fermento culturale e sociale prepara la rivoluzione francese. La corte cessa di essere il centro del paese, il movimento delle idee si fa contro di lei, non per lei: nel suo ruolo di promozione culturale viene soppiantata dai salotti. Dai cafés e dai clubs. I salotti fanno e disfano le reputazioni, procurano agli scrittori relazioni utili, talvolta aiuto materiale. Ancora una volta sono le donne ad avere parte attiva nella vita culturale della Francia. Sono loro a 'dirigere' i principali salotti culturali del paese. La nipote di Condé, duchessa del Meine, accoglie nel Castello di Sceaux una società in cui brillano, ad esempio, Fontenelle e La Motte; a 'LA COUR DE SCEAUX' si organizzano feste campestri e giochi letterari. Ma.me De Beffand accoglie nel suo salotto gli enciclopedisti e facilita loro il compito presentandoli ad importanti personalità del tempo.  Molti altri sono i salotti importanti e le padrone di casa, oltre che ospiti raffinate, sono spesso esse stesse donne di cultura, scrittrici o attive nel campo della filosofia e della politica come sostenitrici delle nuove ideologie.

Nella società dell'epoca ci si aspettava che la donna lavorasse per potersi mantenere da sola, eppure una donna totalmente indipendente era vista come innaturale e detestabile. Infatti erano il padre e il marito a dover provvedere per il suo mantenimento. Il fatto di essere nutrita e alloggiata si ripercuoteva sul salario che le veniva corrisposto.              Il lavoro maggiormente eseguito dalle donne delle basse classi sociali era il lavoro domestico a servizio di altre famiglie. L'80% delle bambine non poteva godersi l'adolescenza, perché già a 12 anni partiva da casa per cercarsi un lavoro o entrare in una charity school, consapevole del fatto che solo una dote cospicua o una specializzazione nel lavoro avrebbero attratto un potenziale marito. Le charity school insegnavano alle ragazze il rispetto per le gerarchie e inoltre le istruivano alla cura della propria persona, molto importante nell'ambiente lavorativo. Infatti una domestica che, anche dopo aver svolto per diversi anni i lavori più umilianti, manteneva un aspetto curato, poteva aspirare a compiti più importanti, come servire a tavola, diventare cameriera o addirittura cameriera personale. Ma qui si fermavano le aspirazioni di una donna di basso ceto sociale Le donne dell'alta borghesia non lavoravano, a meno che non si considerino lavori attività come il cucito, la pittura o la musica. Dal momento in cui una bambina veniva al mondo, aveva accanto un uomo (prima il padre poi il marito) che era legalmente responsabile per lei e al quale doveva onore, rispetto ed obbedienza. La sistemazione matrimoniale dei figli era l'affare più impegnativo a cui una famiglia dovesse fare fronte. Il matrimonio di una figlia era una questione negoziata accuratamente, perché dava alla famiglia una possibilità per innalzare la propria posizione nella scala sociale.

Possibilità di matrimonio:

In un matrimonio non solo il marito, ma anche il padre erano responsabili per la ragazza che si era appena sposata: la situazione matrimoniale dei figli si considerava infatti tra le più impegnative.                                              La donna delle classi sociali lavoratrici doveva comunque mantenersi da sola sia prima sia dopo il matrimonio non ottenendo mai però l'indipendenza. Al contrario, il matrimonio nelle classi sociali aristocratiche veniva considerato un pesante sforzo sul bilancio anche delle famiglie più benestanti: infatti le famiglie degli aristocratici non solo dovevano avere una dote, ma essa doveva essere degna della loro ricchezza, in questo modo così molte figlie restavano zitelle perché la famiglia non poteva permettersi uno sforzo così grande per tutte le figlie che aveva.

Con chi?

Il matrimonio doveva essere tra persone di uguale ceto sociale e le prescelte erano le figlie primogenite.                                                     Il matrimonio era ritenuto un'istituzione concepita per dare aiuto e sostegno da entrambe le parti, in cui il marito doveva provvedere al mantenimento della moglie e proteggerla.

I figli

Lo scopo del matrimonio, oltre a quello di fornire compagnia e assistenza, era la continuazione della specie. Se la donna aveva un ruolo specifico nella vita adulta era quello di madre e procreatrice. Le famiglie dell'aristocrazia erano molto numerose, mentre nelle classi più basse il numero dei figli era determinato da qualsiasi elemento, carestie, epidemie, scarsi raccolti, ecc. In ogni caso, l'altissimo tasso di mortalità infantile preoccupava le madri di ogni classe. Le donne aristocratiche, quelle del ceto medio e alcune lavoratrici utilizzavano la balia, figura all'epoca piuttosto importante, ma mentre le famiglie benestanti cercavano una donna sana, ben nutrita, che vivesse in una bella fattoria, a livelli più bassi della scala sociale chi aveva bisogno di una balia ricorreva a donne povere.

La madre e l'educazione

Superata l'infanzia, la madre assumeva il ruolo di educatrice: insegnava ai figli come muoversi nel mondo dove entrambi vivevano.                                 A una giovane aristocratica veniva insegnato come presentarsi, vestirsi, parlare, dirigere la servitù, danzare, cantare, suonare uno strumento. Per una ragazza della classe media invece era importante sapere amministrare la casa, anche tenendo i conti e i libri mastri. Esistevano alcune scuole femminili, ma erano spesso una sorta di servizio di baby sitting e consideravano l'alfabetizzazione meno importante del cucito di base. La conclusione comunque è che la figlia rifletteva l'immagine della casa.


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