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John LOCKE
John Locke nacque a Wrington, presso Bristol, nel 1632.
Tutta la sua vita fu profondamente influenzata dalle vicende della politica inglese del tempo.
Di origine puritana, dopo aver studiato ad Oxford, coltivando le lettere , la medicina e i problemi economici e politici, a 35 anni fu chiamato a svolgere le mansioni di segretario di lord Ashley, che più tardi diventerà conte e cancelliere: iniziò cosi la sua attività politica .
Quando il conte cadde in disgrazia lui lo seguì.
Si trasferirono cosi in Francia, ma quando il conte fu accusato di alto tradimento si trasferirono in Olanda, dove il conte morì.
Tornato in Inghilterra visse i suoi ultimi anni nel castello di Oates, vicino Londra ospite dei coniugi Masham.
Morì nel 1704.
L'opera più importante di Locke è "Saggio sull'intelletto umano" , in quattro libri: il primo sull'innatismo; il secondo sull'origine delle idee; il terzo sul linguaggio e il quarto sulla conoscenza.
Il saggio ebbe subito molto successo e le polemiche che suscitò non coinvolsero Locke.
Ricordiamo inoltre "Due saggi sul governo civile" (1690) , fondamento del moderno liberalismo, " Pensieri sull'educazione" (1693), "Ragionevolezza del Cristianesimo" (1695) e " Condotta dell'intelletto" pubblicato postumo.
Locke è indicato come l'iniziatore dell'empirismo moderno.
La polemica contro ogni forma di innatismo razionalistico e l'analisi delle possibilità e dei limiti della nostra ragione sono i tratti caratteristici del pensiero di Locke.
Nel suo Saggio, si propone di indagare l'origine, la certezza e l'estensione della conoscenza umana.
Innanzitutto vi è un rifiuto totale di una ragione già costituita e dotata della capacità di dedurre da pochi principi ogni possibile verità; emerge cosi anche il problema dell'analisi "critica" della ragione, delle sue possibilità e dei suoi limiti
Poiché non esistono idee innate, l'unica soluzione al problema della loro origine è da ricercare nell'esperienza; l'empirismo consiste in questo, come indirizzo filosofico generale.
L'esperienza è per un verso all'origine di ogni processo conoscitivo, nel senso che fornisce alla ragione il "materiale" che essa non possiede per sé, né crea, ma solo ordina e utilizza.
La ragione inizialmente è solo un foglio bianco privo di ogni carattere.
L'esperienza si attua mediante un "senso esterno" ovvero la SENSAZIONE vera e propria con la quale percepiamo le qualità che noi attribuiamo alle cose e vi è un "senso interno" ovvero la RIFLESSIONE mediante la quale percepiamo le operazioni interne della mente .
Tutta la nostra conoscenza consiste , dunque , in ciò che riceviamo dalla sensazione e dalla riflessione, ovvero nelle "idee", un termine con cui Locke designa ogni rappresentazione presente alla nostra mente, quindi gli oggetti e i contenuti del nostro conoscere sono sempre le idee e mai le cose.
Locke fa una prima distinzione delle idee:
idee SEMPLICI: sono quelle che l'intelletto riceve in modo del tutto passivo, dall'esperienza sia esterna che esterna e che esso non può ne inventare ne costruire. In questo ambito vi è un'ulteriore distinzione:
a) qualità primarie ovvero quelle qualità che appartengono alle cose e che non mutano anche quando gli oggetti si trasformano;
b) qualità secondarie ovvero quelle qualità che risultano negli oggetti dalla combinazione delle primarie.
idee COMPLESSE: sono quelle che si esplicano essenzialmente in tre operazioni;
la vera e propria combinazione di più idee semplici in un'unica idea complessa (es. l'idea di un mobile),
il collegamento di due idee, semplici o complesse, senza però unificarle, creando solo una relazione,
l'astrazione, ovvero la separazione di una o più idee dalle altre che l'accompagnano e quindi nella formazione delle idee generali.
idee di MODO: sono le idee di ciò che è percepito come tale che non esiste per sé, ma solo come determinazione e manifestazione di una sostanza; si distinguono:
a) modi semplici:ovvero le manifestazioni omogenee di una stessa idea semplice
b) modi misti: ovvero la combinazione di modi diversi
c) modi materiali: ovvero i modi finiti
d) modi spirituali: ovvero i modi del pensiero e della volontà.
idee di SOSTANZA sono le idee di ciò che è percepito come esistente per se stesso
idee di RELAZIONE sono le idee che derivano dal porre a confronto due o più idee e dall'istituire tra esse un rapporto.
idee di CAUSA ovvero le idee che hanno una causa
idee di IDENTITA' ovvero le idee che stabiliscono un rapporto non tra due oggetti, ma di un oggetto con se stesso in momenti o luoghi diversi.
La nostra conoscenza dunque ha sempre a che fare con le idee, anche se a volte essa attinge da altre cose; per Locke la conoscenza è la percezione di un accordo o di un disaccordo tra le idee.
La percezione di questo accordo è INTUITIVA ovvero immediata e senza ricorso ad altre idee, e questa è la conoscenza più vera e certa e DIMOSTRATIVA ovvero legata e diverse idee e suscettibile di dubbi e di errori.
Tuttavia l'uomo può raggiungere solo una certo grado di conoscenza probabile, e determinare la certezza e la probabilità delle nostre conoscenze è il compito proprio della ragione, che è l'unica guida sicura.
Nei " Saggi sul governo civile" Locke affronta il problema dello stato.
Identifica intanto la legge di natura con la legge divina e , col tempo, le identificherà con la ragione stessa.
La LEGGE DI NATURA vede l'uomo proprietario solo della sua persona e tutto il resto è comune , ma per sopravvive è costretto ad appropriarsi dei frutti della terra.
Vive pacificamente con i suoi simili, ma ciò non significa che non possa esserci un uomo più violento che voglia appropriarsi di tutto.
Con la scoperta del denaro nasce l'ineguaglianza tra gli uomini e quindi il bisogno di una organizzazione politica per garantire i diritti naturali per tutti.
Vi è cosi la divisione dei poteri:
potere LEGISLATIVO che deve assolvere al fine di stabilire le norme e la comunità politica si può conservare e sviluppare.
potere ESECUTIVO separato dal precedente, deve garantire l'esecuzione delle leggi e deve esercitare le funzioni giudiziarie.
Per ciò che riguarda la legge DIVINA, Locke afferma che lo stato non ha alcuna competenza nelle questioni religiose.
La religione è personale.
Dunque lo stato "creato" da Locke è uno stato laico.
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