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ITALO CALVINO
Da Cuba si trasferì presto in Italia, a Sanremo, e durante la seconda guerra mondiale ebbe un ruolo attivo nella Resistenza.
Al termine della guerra si stabilì a Torino, iniziando a lavorare alla casa editrice Einaudi, dove strinse amicizia con Cesare Pavese ed Elio Vittorini. Per molti anni svolse compiti diversi in ambito editoriale; fra i suoi contributi più significativi la collana di testi brevi di narrativa 'Centopagine', inaugurata nel 1971.
Nel 1947 esordì con il romanzo Il sentiero dei nidi di ragno, storia dell'esperienza partigiana in Liguria vista con gli occhi di Pin, un bambino. Nella trilogia dei Nostri antenati, costituita da Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959), prevalse una vena favolistica e fantastica: si tratta infatti di tre apologhi divertiti scritti in modo tanto accurato ed elegante quanto leggero e godibile. Del resto, a conferma dell'oscillazione di Calvino fra realtà dell'esperienza e sbrigliata fantasia, resta il volume di racconti realistici Ultimo viene il corvo (1949); una linea narrativa che continuò in La speculazione edilizia e in La giornata d'uno scrutatore, entrambi del 1963
Nel 1956 Calvino completò la raccolta delle Fiabe italiane, riscrittura del patrimonio fiabistico italiano, regione per regione. Le Cosmicomiche (1965) affrontano un immaginario scientifico, mentre il divertimento prevale in Marcovaldo (1963), un libro per ragazzi. Il maggiore esempio di virtuosismo stilistico è un testo di carattere descrittivo, Le città invisibili (1972). Moderatamente sperimentali risultano un romanzo in cui il lettore ha un ruolo centrale (Se una notte d'inverno un viaggiatore,1979) e la serie di episodi di vita comune raccontati dal personaggio di un filosofo saggio e malinconico di Palomar (1983).
Autore di libri popolarissimi non solo in Italia, Calvino fu anche un apprezzato critico letterario: gli interventi raccolti in Una pietra sopra (1980) e nelle Lezioni americane (pubblicate postume nel 1988) sono fra i più importanti degli ultimi decenni. All'attività di scrittore Calvino affiancò sempre quella di commentatore sui quotidiani, a partire da 'L'Unità' cui collaborò da giovane, fino a 'la Repubblica', di cui fu una delle firme più prestigiose alla fine della sua carriera.
Ultimo viene il corvo ( Italo Calvino )
Come nel Sentiero dei nidi di ragno, sullo sfondo di una storia di guerra il protagonista è un bambino che per puro caso si aggrega ad una banda di partigiani.
Di lui non si sa il nome, nè l'età, ne sè abbia una famiglia e dove: solo che ha una faccia a mela e un'eccezionale precisione di tiro; come Pin, è uno dei tanti ragazzi cresciuti allo sbando, e anche per lui la guerra e lo sparare sono un gioco. Il ragazzo spara, un pò per dimostrare la sua bravura, contro tutto ciò che gli capita a tiro: alle pigne, alle trote, agli uccelli, ai tedeschi.
Con gelida precisione, Calvino disegna in questo racconto «la crudeltà innocente della vita».
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