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Da un'attenta analisi della critica letteraria su "I vecchi e i giovani" emerge autorevolmente la tesi secondo la quale lo scrittore agrigentino redige il suo romanzo tra il 1906 e il 1909,periodo in cui egli supera l'influsso verista di Capuana e accinge ad elaborare una nuova poetica dell'umorismo. Pur collocandosi per argomento e ambientazione nella stessa fase di stesura dell'"Esclusa" e de "Il Turno", "i vecchi e i giovani" riflettono l'esperienza siciliana dello scrittore che si e' liberato dalle suggestioni del facile bozzettismo veristico come pure del determinismo sociale che domina L"Esclusa". Il nuovo romanzo si pone a metà strada tra romanzo storico e romanzo veristico. Lo scrittore oscilla tra il bisogno di esprimere un giudizio morale sui fatti narrati alla maniera del narratore onnisciente dei romanzi storici, e la bravura di calarsi nella psicologia e nella condizione sostanziale dei personaggi ,scoprendo attraverso l'umorismo una realtà complessa e contraddittoria fatta di ipocrisia per i comportamenti ambigui. Pirandello si avventura nei labirinti della coscienza dell'individuo per rilevarne gli aspetti caratterizzanti,attraverso continue "zoommate" effettuate attraverso un'ottica ravvicinante. Lo scrittore e' preda di una contraddizione ideologica della quale non riesce a venire fuori:da una parte condanna l'incapacità di impegno morale e politico dei suoi personaggi che non riescono ad imprimere una direzione ad nuovo processo storico;dall'altro egli percepisce la storia come un caotico susseguirsi di avvenimenti privi di qualsiasi collegamento logico e filo-conduttore. In uno scenario caratterizzato dagli scandali della banca romana del 1803 e della rivolta dei fasci siciliani del 1894 viene proiettato un duplice fallimento:quello dei "vecchi", protagonisti del Risorgimento e ora individuate nelle maglie della corruzione politica, e quello dei "giovani" impegnati a formare una nuova classe dirigente anche in contrapposizione al potere ufficiale,sopraffatti ora dal cinico opportunismo. Tutti i protagonisti del romanzo socialisti e reazionari sono travolti dalla crisi di fine secolo e incorrono nella condanna senza appello di Pirandello.
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