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Il Romanzo Storico in Europa
Il romanzo storico nasce, come genere tipicamente romantico, al principio del XIX secolo.
Già nel '600 e nel '700 si erano scritte opere a "sfondo storico" e con personaggi storici, ma in essi la storia ha la funzione di pretesto e/o di cornice, di sfondo per lo svolgimento dell'intreccio, ma del periodo storico non ci si preoccupa di creare la vera atmosfera.
Al contrario il romanzo storico ottocentesco risponde all'esigenza del Romanticismo di ravvivare l'attenzione per la storia, di rivalutare le tradizioni.
popolari e nazionali. La maggior parte dei romanzi si ispirano quindi a personaggi e a momenti del medioevo, ritenuti utili per comprendere il presente.
In Gran Bretagna "fondatore" del romanzo storico è considerato lo scozzese Walter Scott (1771 - 1832). Nelle sue opere egli utilizza fiabe, leggente, canti popolari, ma, anche, si documenta in modo accurato sui fatti storici, ed è così in grado di ricreare l'atmosfera, ricostruire l'ambiente. I suoi romanzi più famosi furono Ivanhoe e Quentin Durward.
In Germania Willibald Alexis scrisse una serie di opere note con il nome di Romanzi Brandeburghesi, (un'epopea storica dei Brandeburgo), in cui l'attenzione dello scrittore non era solo rivolta ai grandi della storia, ma anche alle masse. Fu traduttore di Scott.
In Russia Alexander Puskin introduce il romanzo storico con La figlia del Capitano. L'autore realizza un'opera pregevole, riuscendo sia nell'intreccio che nella descrizione a ricreare il mondo della tradizione russa e a superare gli schemi di Scott.
In Francia attraverso la forma del romanzo storico prende l'avvio la narrativa moderna. Figura di primo piano è Stendhal, che critica duramente alcuni aspetti tipici di questo genere di romanzo: le vicende patetiche e melodrammatiche, il pittoresco. Per l'autore la storia è fredda cronaca, mentre il romanzo è vero documento, perché è in grado di rievocare concretamente, attraverso le vicende degli uomini, l'atmosfera di un'epoca. L'originalità di Stendhal si rivela nella scelta di rappresentare l'epoca in cui vive, in modo che il lettore ne riconosca e riviva l'atmosfera.
Questa
tendenza a "storicizzare" il presente o il passato recente (
Questa via sarà seguita da altri scrittori dell'Ottocento, quali Balzac, Hugo, Ippolito Nievo, Tolstoj.
Victor Hugo, si avvicina al genere storico, con il romanzo Notre Dame de Paris, romanzo tipicamente romantico: ambientato nel medioevo, con la sua architettura e il gusto del pittoresco e l'irrazionalità delle passioni.
Nel 1862 viene pubblicata la sua opera più nota, I Miserabili, ambientato in Francia, nel periodo post-napoleonico, che si ricollega a Stendhal per la trattazione degli avvenimenti più recenti. Caratteristica di Hugo è la concezione della storia come "maestra di vita".
Anche Honoré de Balzac, all'inizio comporrà romanzi che "alla Scott", ma presto rimane affascinato dal realismo di Stendhal e comincerà ad analizzare la vita sociale e privata della Francia attraverso la narrazione di vicende di personaggi semplici, comuni, osservati e descritti nelle manifestazioni quotidiane della vita.
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