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Il pragmatismo americano
Il pragmatismo è un movimento filosofico che si sviluppò negli Stati Uniti d'America verso la fine dell'Ottocento e si diffuse, in seguito, anche in Europa, restando tuttora uno degli indirizzi più vitali del pensiero contemporaneo. Non è facile caratterizzare il pragmatismo con una semplice definizione, poiché il movimento non è in se stesso unitario e presenta al suo interno molteplici indirizzi alternativi. In generale, tuttavia, esso concepisce il pensiero, non come una passiva contemplazione di una verità già prestabilita o una altrettanto passiva ricezione di dati sensibili provenienti dall'esterno, ma come un processo di intervento attivo sulla realtà. In questa prospettiva generale il pragmatismo si configura, con Charles Sanders Peirce, come teoria del significato e identifica il significato di un'espressione con l'insieme delle conseguenze pratiche che derivano dalla sua accettazione; oppure esso diventa, con William James e John Dewey, una teoria della verità e tende a identificare la verità con l'utilità pratica.
La genesi del pragmatismo fu profondamente influenzata dalla teoria dell'evoluzione di Darwin e dalla svolta che questa aveva impresso alla biologia. Secondo la lezione darwiniana, infatti, l'essere vivente è sempre in rapporto dinamico e conflittuale con l'ambiente in cui è immerso. In tal modo il pensiero potè essere interpretato dai pragmatisti come uno strumento che facilita l'adattamento dell'uomo nei confronti dell'ambiente.
Ma l'approfondimento filosofico dell'originaria ispirazione darwiniana riportò in auge anche tematiche schiettamente metafisiche. Tanto il pensiero quanto la realtà esterna ora apparivano, infatti, non più come dati stabili e isolati, ma come processi tesi a un reciproco adattamento. Si poteva, o si doveva, dunque, supporre che spirito e materia non fossero due principi contrapposti, ma risultassero nella loro intima essenza profondamente affini. Tornava così alla ribalta il significato di fondo dell'idealismo tedesco del primo Ottocento: quella identità metafisica, al di là delle apparenze, tra la natura e il pensiero sostenuta da Schelling e da Hegel. Anche le correnti di pensiero più proprie del contesto nordamericano di fine Ottocento lasciarono, d'altra parte, una traccia profonda sugli autori del pragmatismo. Non deve essere trascurata, in particolare, la vivace problematica religiosa caratteristica del protestantesimo americano. Essa fu recepita nella riflessione dei filosofi pragmatisti che tentarono, spesso in maniera originale, di trovare una consonanza tra una fede religiosa interpretata in maniera non tradizionale e piena accettazione delle metodologie scientifiche.
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