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Il positivismo
E' una corrente di pensiero che interessò gli anni che vanno dal 1848 al 1870.
Il termine Positivismo indica il proposito di rifiutare le tendenze astratte, metafisiche, spiritualistiche, proprie del Romanticismo, e di prendere in esame i fatti positivi, analizzandoli alla luce della scienza.
Alla scienza, viene riconosciuta la capacità di guidare gli uomini verso il progresso e di costruire una società, con il massimo grado di giustizia e di benessere. La scienza è ritenuta capace di dominare la natura percui è considerata garanzia del destino dell'uomo.
Su questa base il Positivismo, ritiene che:
1) L'unica conoscenza, che l'uomo ha della terra è di tipo scientifico, costruita attraverso l'osservazione dei fenomeni, la formulazione di ipotesi, e la loro verifica sperimentale.
2) La ricerca scientifica, deve essere assolutamente indipendente dalla religione.
3) Ogni manifestazione della natura e della vita dell'uomo, è spiegabile in termini scientifici
Per il Positivismo è possibile cioè analizzare scientificamente la società umana come un qualsiasi altro organismo, ed è possibile anche individuare le cure più adatte a guarire i problemi della società .
Proprio per il suo ottimismo, per l'importanza che da alla ragione il Positivismo è avvicinabile all'Illuminismo.
Tuttavia l'illuminismo era stato l'arma della Borghesia del 700 per eliminare pregiudizi e privilegi e per creare una società migliore.
La vera e grande novità del positivismo è costituita dal tentativo di estendere il metodo sperimentale a tutti i rami del sapere, dalla filosofia alla storia, dall'arte alla letteratura, e addirittura alla realtà umana, perché si riteneva che anch'essa come quella fisica fosse retta da leggi naturali.
Questa corrente, nacque in Francia nell'ambiente del Politecnico (Grande scuola nata nella rivoluzione Francese per il potenziamento dell'istruzione).
Il metodo scientifico applicato con rigore anche all'antropologia, portò l'inglese Darwin a formulare la teoria dell'Evoluzionismo e delle sue leggi, cioè l'adattamento della specie all'ambiente e la selezione naturale, nella lotta per la sopravvivenza.
Darwin affermava che tutte le forme animali e vegetali anche le più complesse derivano per una evoluzione, da forme elementari di vita. Questa teoria fu ostacolata dalla Chiesa che sosteneva il creazionismo fissista.
Importante, fu anche il critico letterario Ippolito Taine che vedeva nell'uomo solo un prodotto di fattori ereditari, e dell'ambiente; egli ritiene inoltre che il metodo scientifico può essere applicabile all'arte, contribuendo alla nascita del Naturalismo Francese. Per l'italia ricordiamo Pasquale Villari, famoso per la sua opera "Lettere Meridionali" con cui fece conoscere la miseria delle popolazioni del sud, affrontando l'analisi della storia con il metodo sperimentale.
Alla base del Positivismo ci sono due fattori fondamentali:
1) L'ascesa della Borghesia industriale, che acquista una mentalità pratica e affarista
2) Lo sviluppo scientifico e tecnologico della rivoluzione industriale nella seconda metà del 1800.
Il Positivismo portò un cambiamento anche nella letteratura, sottolineando l'esigenza di un'arte ispirata al vero e che ritraesse anche gli aspetti negativi della società.
Decadentismo
Corrente artistica, filosofica e letteraria europea che ebbe
origine in Francia (il periodico 'Le Décadent' venne fondato nel
1886) e si sviluppò in Europa alla fine dell'Ottocento. Il decadentismo nacque
in un'epoca di passaggio da un'economia basata sulla libera concorrenza alle
grandi concentrazioni finanziarie e industriali, in una situazione
contraddittoria che vide stagnazione economica e rinnovamento del sistema
produttivo, repressione delle masse popolari e attenzione per la questione
sociale.
In Italia, i maggiori scrittori decadenti furono D'Annunzio, Pascoli e
Fogazzaro. Gabriele d'Annunzio rovesciò l'elemento aristocratico tipico del
decadentismo in spettacolo da offrire al pubblico, in parte da recitare a
beneficio delle masse. E lo fece creando anzitutto il mito di se stesso,
l'intellettuale più celebre e chiacchierato dell'epoca in Italia. Egli tenne
conto con grande tempismo delle esperienze letterarie straniere contemporanee
sia in prosa sia in poesia, e infatti i principali temi dell'epoca sono
presenti nella sua opera. Così, se Andrea Sperelli, il protagonista del romanzo
Il piacere (1889), rappresenta l'uomo raffinato e colto amante dell'arte e
delle donne, Claudio Cantelmo impersona il superuomo nelle Vergini delle rocce
(1895), mentre nel Notturno (1921) prevale un ripiegamento dell'autore su se
stesso, assieme a una tematica più intima e riflessiva. La poesia di
d'Annunzio, che teneva conto soprattutto delle esperienze francesi, divenne in
breve il modello di riferimento (sia in positivo sia in negativo) della
generazione di poeti contemporanea e di quella successiva. La sua sensibilità
straordinaria investe il mondo dei sentimenti, quello della natura e quello
dell'arte, e la sua affascinante scrittura, ricca e suggestiva, ne costituisce
la più appropriata traduzione in termini letterari.
La poesia di Giovanni Pascoli rappresenta un felice tentativo di
sprovincializzazione in senso simbolista, fondato su una realtà locale molto
individuata, anche linguisticamente. Il poeta possiede una sensibilità che gli
permette di entrare in contatto con il mondo che egli canta senza mediazioni
razionali o intellettuali, e la sua poesia rende conto di questa magica
sintonia. Lo fa con termini molto precisi, anche di uso comune, con versi
spezzati e interrotti, con una ricerca sul suono che vuole ridare la suggestione
degli oggetti di tutti i giorni e degli ambienti modesti che sono la base della
sua ispirazione
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