Il nome della Rosa
Autore:
Umberto
Eco
Casa editrice:
Bompiani;
ed.aprile 1984
Riassunto:
Una mattina di fine novembre del 1327 segna la data
d'inizio dell'avventura del novizio benedettino Adso e di Frate Guglielmo da
Baskerville. Essi si dirigono presso il monastero di Melk, dove Guglielmo è
stato chiamato per investigare sulla misteriosa uccisione di un frate.
L'abbazia, come presto percepirà Guglielmo, è un luogo in cui sono presenti
fitti misteri. Uno di questi riguarda l'Edificio, una struttura al cui interno
si trova una grande biblioteca, alla quale però soltanto una persona può
accedervi. Durante la permanenza presso l'abbazia dei due, altri quattro
omicidi rendono più difficili le investigazioni. Quattro omicidi che sembrano
essere compiuti dalla stessa persona, per un movente che sembra essere un
misterioso libro, del quale nessuno vuole parlare. Guglielmo e il giovane Adso
decidono quindi di entrare di nascosto nella biblioteca, che si rivelerà un
labirinto di innumerevoli stanze conducenti ad una porta murata che permette di
entrare nel finis Afrcae. Per potere aprire questa porta bisognerà risolvere un
enigma, la cui soluzione è genialmente trovata da Adso, che si dimostra essere
abile ed astuto quasi quanto il suo maestro Guglielmo. Entrati nel finis
Africae i due trovano il vecchio Jorge, un frate cieco che da molti anni si
trovava nell'abbazia. E' lui il mandante degli omicidi, ed è lui che custodisce
il misterioso libro di Aristotele. Pur di non farlo leggere, Jorge mangia il
libro pagina per pagina mentre cerca di scappare dai due. Una scintilla uscita
da un lume che teneva in mano Adso, scatena un incendio di grandi dimensioni,
che invade tutta l'abbazia. Questo incendio devasta la biblioteca contenente
preziosissimi volumi, e tra questi anche il libro di Aristotele. Tutti i monaci
sono quindi costretti ad abbandonare l'abbazia, perdendo per sempre tutti i
misteri che essa custodiva.
Personaggi:
Adso: novizio benedettino;
Frate Guglielmo da Baskerville:
alto, magro, intorno ai 50 anni;
Remigio: cellario;
Salvatore: uno dei monaci;
Ubertino: occhi azzurri, pelle
chiara
Severino: erborista;
Malachia da Hildsheim: alto e
magro, è il bibliotecario;
Jorge da Burgos: monaco cieco di
circa 80 anni;
Berengario da Arundel: giovane
aiuto bibliotecario;
Nicola da Morimondo: vetraio;
Aymaro da Alessandria: monaco che
lavora nello scriptorium;
Alinardo da Grottaferrata: monaco;
Bencio da Upsala: nuovo aiuto
bibliotecario;
Michele da Cesena: minorita;
Bernardo Guidoni: domenicano di 70
anni. Fa parte degli inquisitori;
Narratore:
Il narratore è interno, in quanto è uno dei protagonisti
(Adso), ed è onnisciente, perché quando scrive sono passati già molti anni
dagli avvenimenti. Egli stesso, in alcuni passaggi, infatti, fa capire di
conoscere come continueranno gli eventi, fornendo piccole anticipazioni.
Analisi delle sequenze:
Sono presenti tutti i quattro tipi di sequenze (dialogica,
narrativa, descrittiva, riflessiva) e molta importanza hanno soprattutto quelle
descrittive e riflessive. Le descrizioni presenti a volte inquadrano solo
l'ambiente, ma altre volte sono molto importanti per la lettura di indizi, dai
quali vengono formulate ipotesi che sono presenti nelle sequenze riflessive.
Tempo:
Ordine: in linea generale, l'ordine delle narrazioni coincide con lo svolgersi
dei fatti, ma sono presenti analessi e prolessi. Con le analessi si analizzano
la vita passata di alcuni monaci e le vicende storiche di quegli anni, mentre
le prolessi sono in sostanza le anticipazioni che il narratore fornisce sull'esito
delle vicende;
Durata: la storia è occupa un tempo complessivo di 7 giornate, le quali sono
divise in periodi corrispondenti alle ore liturgiche (mattutino, laudi, prima,
terza, sesta, nona, vespro, compieta, notte).