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Il Neorealismo
E fu proprio in questo clima di instabilità e disordine politico,sociale ed economico che prende corpo una nuova tendenza artistica, cinematografica e letteraria sviluppatasi già nell'800 che rivolge la sua attenzione ai temi sociali contemporanei. Questa corrente che prende il nome di "Neorealismo" esplode dal 1943 al '49 anche se risulta fondamentale il periodo terminale degli anni '30 come anticipatori di questo nuovo fenomeno culturale.
Nel Neorealismo lo scrittore si propone di educare il lettore sopprimendo attraverso la descrizione vera e cruda della realtà che gli appartiene la letteratura esistenziale dei poeti ermetici.
Le tematiche del Neorealismo sono: L'antifascismo,l'olocausto,la resistenza,la miseria durante il fascismo,la guerra e il dopoguerra .
Con letteratura neorealista si intendono quelle esperienze letterarie da cui viene fuori quello stato d'animo collettivo,quell'impegno e soprattutto quella fiducia di rinnovamento che sono proprie di quegli anni.Tutte queste caratteristiche vengono riprese e ampliate dalla cinematografia che a partire dagli anni '40 che fino agli anni immediatamente successivi alla 2° guerra mondiale dà libero sfogo alle tematiche neorealiste attraverso l'opera di registi quali: De Sica,Rossellini,Pasolini e in parte anche Fellini;i quali misero in scena la tragedia della guerra e il dramma della ricostruzione.
Alberto Moravia
Uno degli scrittori che più contribuì e che incarnò la vera anima neorealista fu Alberto Moravia; il quale nato a Roma nel 1907 fu segnato da un'adolescenza difficile a causa di una forzata immobilità durante la quale si dedicò ad accanite letture.All'età di 20 anni ormai guarito,condusse a termine la stesura del suo primo romanzo "Gli Indifferenti" (1929): descrizione cruda e impietosa degli aspetti più sconcertanti della vita della borghesia romana nel 1° dopoguerra e dell'impotenza morale dei giovani a cui lui stesso sentiva di far parte.
Nell'opera Moravia analizza la vita di una famiglia borghese ormai in rovina costituita da una madre vedova Mariagrazia Ardengo e dai suoi 2 figli Michele e Carlotta .L'intera vicenda si svolge in un brevissimo lasso di tempo (meno di 3 giorni) durante i quali vengono narrati avvenimenti non particolarmente importanti,mentre ben più rilevanti sono le vicende "mentali" dei personaggi.Si tratta quindi di un romanzo di tipo psicologico nel quale viene data grande importanza ai pensieri e alle sensazioni dei personaggi.Il narratore è esterno e occulto (cioè non rivela le sue opinioni) riportando i punti
di vista dei personaggi e facendo un costante confronto tra ciò che pensano e ciò che dicono.
Il romanzo è ambientato nel febbraio del 1929 (epoca di dittatura fascista) e si svolge nella villa di Mariagrazia, una villa di gran valore che contrasta con una gravissima crisi economica della famiglia segnata da grossi debiti della madre con il suo amante Leo Merumeci;il quale intrattiene quesa relazione amorosa solo al fine di impossessarsi della villa.Il romanzo continua analizzando la vita di Carlotta la quale dopo vari tentennamenti accetta di andare a vivere con Leo vedendo in questa relazione l'unico modo per cambiare la sua vita.Anche quella di Michele è una figura complessa egli attraversa una forte crisi nella parte conclusiva del romanzo rifiutando le avances della vecchia amica della madre e tentando di uccidere Leo dopo aver saputo della sua relazione con la sorella.
Alla fine però si rende conto di non riuscire a fare nulla di veramente importante nella sua vita di essere un ragazzo completamente demotivato,sfiduciato e soprattutto indifferente verso tutto e tutti.La madre è invece una tipica donna borghese che dà rilevanza solo all'aspetto formale e materiale delle cose in realtà non ha reali valori in cui credere. In definitiva i temi principali sono soprattutto la mancanza di ogni valore della classe alto-borghese,la sua rovina e la sua crisi
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