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IL DECADENTISMO
Atteggiamento in manifestazione del malessere del vivere sociale, nello spirito e nel gusto, manifestatosi in un primo momento nella letteratura, poi nelle arti e nel costume. E' caratterizzato da una visione estetizzante della vita, dall'esplorazione di zone ignote della sensibilità, dalla scoperta del subcosciente, che l'arte fu chiamata ad esprimere in forme nuove e irrazionali.
Il termine «decadente» ebbe in origine senso negativo. Fu infatti rivolto polemicamente contro alcuni poeti che esprimevano lo smarrimento delle coscienze e la crisi di valori del tempo, avvertendo, di là dall'ottimismo ufficiale e spesso ipocrita della società, il fallimento del sogno positivistico.
Definizione una polemica insegna di lotta, in cui si gettavano, di fatto, i fondamenti d'una nuova visione del mondo e d'una nuova realtà.
MOVIMENTI LETTERARI LEGATI AL DECADENTISMO
Il Decadentismo è un fenomeno complesso, polivalente nella sua multiforme tematica. Due movimenti culturali della letteratura europea vi si leganoo: il simbolismo e l'estetismo e in Italia poetiche individuali che si rifanno ai miti italiani: quella del «superuomo» in D'Annunzio, del «fanciullino» in Pascoli, del «santo» in Fogazzaro. Una reazione a questi miti, all'affermazione eroica dell'io, è rappresentata dalla poesia dei crepuscolari italiani che si rifanno ai temi del decadentismo francese.
Accomuna queste esperienze la ricerca di nuovi strumenti espressivi, il rigetto della cultura positivista e il rifiuto spesso aristocratico della società contemporanea in ciò che essa ha di abitudinario, di etica comune, di valori diffusi a livello di massa.
DOVE E QUANDO
Il decadentismo nacque in Francia contemporaneamente al realismo-positivismo, costituendo di fatto l'altra faccia della cultura degli anni 1850-60, una cultura di minore importanza all'epoca ma già grandiosa nelle sue realizzazioni. Raggiunse il suo culmine attorno agli anni 1885-90 ma non è facile stabilire un momento di chiusura poiché il malessere sociale.
CARATTERISTICHE
Per attribuire all'arte i fini conoscitivi tipici decadentisti, era innanzitutto necessario ridare autonomia creativa all'artista (che si fa ora «superuomo» ora «fanciullino» o «veggente») affinché non fosse ridotto a impersonale e freddo registratore della realtà, come avveniva nel Naturalismo; erano altresì necessarie nuove tecniche espressive per definire l'inesprimibile (non più l'obbligo dell'uso logico della parola, della sintassi, della punteggiatura).
uso della sinestesia associazione inedita e analogica di due parole appartenenti a due campi sensoriali diversi
la parola perde la sua funzione logica
la sintassi è liberata di tutte le intelaiature che condizionano la parola; in tal modo essa può sprigionare tutte le sue energie;
l'aggettivo deve tendere a cogliere l'emozione: deve essere scelto per suggerire il mistero che avvolge gli oggetti e la vita
la poesia deve tendere alla fusione tra tutte le arti, accogliendo di ognuna le suggestioni più produttive
la poesia deve ricorrere al simbolo affinché possa andare oltre i dati dell'esperienza quotidiana e ritrovare l'unità essenziale dell'esistenza.
LE PAROLE DELLA SPIRITUALITA' DECADENTISTA
Superomismo L’analisi esasperata del proprio io, il desiderio di dominare, il conflitto con la società portano alla concezione del superuomo: specie di eroe asociale, irreale, eroe perfetto.
Senso del mistero. Essi vedono la vita piena di forze ignote, piena di mistero e perciò impenetrabile. Sentono che c’è un abisso tra sé e l’universo e sentono la necessità di congiungersi ad esso.
Asocialità Il poeta, l’individuo, vive nel suo soggettivismo, si isola volutamente dalla società e si compiace del suo isolamento spirituale.
Libertà Il poeta decadentista rivendica la massima libertà nell’esprimere il proprio io e non accetta nessun freno o costrizione, neppure di carattere morale.
Soggettivismo L’uomo si chiude in se stesso, si analizza e si scruta, e ci dà una poesia dei suoi stati d’animo e della sua personale analisi psicologica. Il centro della poesia non sono gli altri, non è la società, bensì il poeta stesso. Egli analizza i suoi istinti, di qualsiasi natura.
LA VISIONE DELL'ARTE
L'arte è l'organo di conoscenza per eccellenza, per non dire l'unico è considerata come pura illuminazione, opposta all'esperienza usuale, come espressione simbolica. La poesia deve inoltre tendere alla fusione di tutte le arti perché di ognuna deve accoglierne le suggestioni più produttive.
L'EROE DECADENTE
Anche il decadentismo incarna la nuova sensibilità in personaggi esemplari, in miti umani che sono l'espressione del periodo storico europeo. I testi di cui mi occupo sono quelli che più aiutano ad identificare le caratteristiche dell'eroe decadente.
L’inetto ; La donna fatale; L’uomo tra la morte e la vita
Il piacere di Gabriele D'Annunzio
Ultimo rampollo di un'antica famiglia nobile, Andrea Sperelli ne continua anche la tradizione: è un raffinato, predilige gli studi insoliti, è un esteta. Tutta la sua vita è improntata su questi criteri come pure la vita amorosa. Abbandonato però dall'amante, inutilmente Andrea cerca di sostituire la passione per lei con altri piaceri ed avventure. Rimane ferito in duello e ospitato nella villa della cugina, ritrova le risorse nella natura e nell'arte e nella spirituale bellezza di una giovane donna che qui conosce e di cui si innamora. Corrisposto, non riesce però a liberarsi dall'influsso delle esperienza passate. Andrea confuso rivive così con la nuova amante, l’amore per la prima. Ma il rapporto ambiguo viene troncato quando Andrea, in un momento di trasporto si lascia sfuggire il nome Elena, e Maria scopre il fondo di quel legame.
Andrea Sperelli è raffinato e gelido; cultore solo di un bell’aristocratico.
I TEMI PIU' FREQUENTI
individualità: l'individuo decadente: solitudine
amore: come forza distruttrice
rifiuto della società contemporanea
ALTRE COMPONENTI: LA MUSICA
Anche in campo musicale si sviluppa il fenomeno di un'arte sempre più sottratta al condizionamento della realtà e le suggestioni esercitate dai componimenti di Richard Wagner (1813-83)
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