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GRIGLIA DI LETTURA
"Gli occhiali d'oro"
1) PRESENTAZIONE DELL'OPERA
Giorgio Bassani è nato a Bologna nel 1916 da una ricca famiglia di religione ebraica.
I suoi scritti sono, per la maggior parte, ambientati a Ferrara, città dei genitori.
Sempre a Ferrara, il futuro scrittore compie l'intero corso degli studi, dedicandosi fin da giovanissimo alla musica. La passione per la letteratura nasce più tardi, a diciassette anni.
Dopo aver conseguito la maturità classica, Bassani s'iscrive nel 1934 alla facoltà di lettere a Bologna. Dopo la laurea, ottenuta nel '39, si dedica all'insegnamento.
Nel frattempo s'avvicina alle idee liberalsocialiste e svolge attività di propaganda antifascista. Arrestato nel 1942, rimane in carcere per un anno, fino alla caduta del fascismo.
Parte subito dopo per Firenze, e qui vi rimane per alcuni mesi vivendo sotto falso nome, per trasferirsi in seguito a Roma.
Nell'immediato dopoguerra Bassani è costretto a fare un po' di tutto: da bibliotecario ad insegnante, da sceneggiatore a redattore.
Ha lavorato a lungo presso la casa editrice Feltrinelli. Per un certo tempo vicepresidente della Rai e presidente di "Italia nostra", è stato inoltre docente di Storia del teatro presso l'Accademia nazionale di arte drammatica di Roma.
Scrive "Gli occhiali d'oro" nel 1958.
2) ANALISI DELL'OPERA
Athos Fadigati è un medico appartenente all'alta borghesia ferrarese, stimato da molti suoi concittadini; tra i suoi clienti vi sono infatti i membri delle migliori famiglie della città.
Il suo prestigio diminuisce però man mano che si diffondono pettegolezzi riguardanti la sua omosessualità.
La situazione peggiora definitivamente in seguito ad una vacanza estiva trascorsa a Riccione; durante la quale il protagonista ha una relazione tormentata con un ragazzo, Deliliers, il quale ne approfitta della generosità, ma soprattutto della ricchezza del medico, derubandolo infine di tutti i suoi averi. Fadigati, ritrovandosi solo, e con poche lire, è costretto a tornare a Ferrara in treno.
Una volta rientrato in città egli, ritrovandosi escluso dall'intera società, pone fine alla sua solitudine gettandosi nelle acque del Po.
A riferire tutti gli avvenimenti è un ragazzo ebreo.
Luoghi principali in cui è ambientata la storia sono: lo scompartimento di terza classe del treno locale Ferrara-Bologna, le vie di Ferrara e la spiaggia di Riccione.
In treno il dottor Fadigati condivide il viaggio di andata per Bologna con un gruppo di ragazzi, della maggior parte dei quali egli conosce i genitori, in quanto suoi pazienti.
Nelle vie di Ferrara si sviluppa l'amicizia tra il dottore e il ragazzo ebreo, i quali trascorrono pomeriggi e serate parlando prevalentemente di politica, ma anche di altri argomenti meno impegnativi.
Riccione è la cittadina romagnola dove Fadigati passa le ferie insieme a Deliliers.
Anche l'amico di Deliliers, il narratore, si trova lì per trascorrere le vacanze con la propria famiglia.
Il dottore passa la maggior parte delle giornate in compagnia di questo ragazzo e dei suoi parenti, in quanto lui veniva spesso lasciato solo dal compagno. Questi preferiva infatti frequentare la spiaggia di Rimini, ma probabilmente era un pretesto per non farsi vedere in compagnia di Fadigati, del quale già si conosceva l'omosessualità.
I personaggi principali sono il dottor Fadigati, il ragazzo ebreo, Deliliers e gli altri ragazzi della compagnia. Di questi non vi è descrizione fisica, ma solo una presentazione del loro carattere e delle loro ideologie politiche.
All'inizio del racconto, il dottore è estraneo alla compagnia di ragazzi, l'amicizia nasce solo con il passare del tempo.
Interessante è l'evoluzione che si manifesta nel ragazzo ebreo, il quale, inizialmente ostile al medico per la sua "diversità", si sente via via sempre più vicino a lui. Ad avvicinarli è un comune destino di solitudine e di emarginazione; di natura sessuale, in un caso, e religiosa nell'altro.
Come già accennato, il narratore è il ragazzo ebreo, interno quindi alla storia.
3) CONCLUSIONE
Secondo me "Gli occhiali d'oro" è un libro molto valido. Mi è piaciuto molto, non tanto per la tematica principale, quanto per la storia d'amicizia che vi è narrata.
La parte da cui sono rimasta un po' delusa, è stata la conclusione: al suicidio del dottore, il narratore, il quale si era dilungato anche fin troppo in discorsi e descrizioni a mio parere inutili, descrive con superficialità l'episodio che io ritengo di principale importanza.
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